L’Immigrazione dal Marocco in Italia ha una storia lunga e un passato che ha segnato entrambi i paesi, creando un forte legame tra i due popoli. Anche se idealmente associato alla Spagna, per via di antiche tradizioni condivise, anche l’Italia ha un ruolo di rilievo circa il fenomeno migratorio dal Marocco verso il nostro Paese.
Immigrazione / Marocco e Italia: un legame lungo e consolidato
Ufficialmente Regno del Marocco, ovvero “Regno maghrebino”, è uno Stato dell’Africa settentrionale che confina con Algeria e Sahara Occidentale. Si affaccia sullo stretto di Gibilterra a Nord. Nel 1960 il Marocco contava circa 12 milioni di abitanti, mentre attualmente la popolazione arriva a circa 35 milioni, per un incremento demografico quasi triplicato. E’ il terzo paese africano per numero di arabi, dopo l’Egitto e l’Algeria. Proprio dal 1960 in poi si verifica la diaspora marocchina che vede un altissimo numero di cittadini marocchini emigrare verso l’Europa Occidentale. In un primo momento la migrazione era spinta da fattori economici. I migranti cercavano un posto in cui l’economia fosse prospera. Necessitavano di paesi che potessero offrire più possibilità del Marocco.
Immigrazione / Marocco e Italia: un legame lungo e consolidato
Se è vero che i flussi migratori in uscita dal Marocco hanno preso avvio negli anni ’60 del secolo scorso come risposta ad una richiesta urgente e formale di manodopera da parte di alcune economie europee (Francia, Germania, Paesi Bassi e Belgio), ciò è gradualmente cambiato, con una rapida trasformazione del fenomeno. Il passaggio è stato da una migrazione di tipo lavorativo ad una migrazione di tipo familiare di stabilizzazione.
Nella prima fase della diaspora, ad emigrare erano spesso e volentieri esclusivamente uomini in età da lavoro. Spesso impiegati come manodopera per i fiorenti paesi europei. Questo però, nel giro di una ventina di anni, è mutato. Dagli anni ‘80 ad emigrare furono famiglie intere o coniugi e parenti di chi aveva lasciato la patria d’origine venti anni prima. Ma anche laureati che cercavano sbocchi migliori per il proprio futuro.
Immigrazione / Marocco e Italia: un legame lungo e consolidato
Gli anni ‘80 sono un periodo economicamente buio per il Marocco. I flussi migratori di cittadini che lasciavano il paese si intensificarono per via di una rilevante crisi finanziaria, causata da un forte indebitamento del paese. A questo, il Governo rispose con un programma di aggiustamento tramutatosi in una crescita record della disoccupazione, in particolare tra i giovani laureati. In concomitanza, anche la popolazione di alcune tra le regioni economicamente più avanzate del Paese fu spinta a cercare uno sbocco all’estero. Insieme ai nuovi flussi di partenza, si delinearono contestualmente nuove rotte e nuove destinazioni migratorie come l’Italia e la Spagna.
Proprio a partire dagli anni ‘80, l’Italia è diventata meta privilegiata di una crescente immigrazione. L’emigrazione marocchina nella Penisola è continuata in tutti questi anni, intensificandosi fino ad arrivare alla situazione attuale. Attualmente quella marocchina è la prima comunità di cittadinanza non comunitaria in Italia. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, “La migrazione marocchina in Italia in tempi di crisi economica globale” nel 1980 ha segnato una svolta anche nella storia della migrazione.
Proprio l’Italia da paese di emigrazione è diventato meta privilegiata di una crescente immigrazione. In particolare, l’afflusso dei marocchini in Italia, legato alle politiche migratorie messe in atto dopo la crisi petrolifera del 1973, comincia negli anni ‘80. Ma non si ferma lì. Continua più intensamente nei successivi dieci anni, fino ad arrivare nel 2007 a circa 365.908, il 10,7% del tutti gli stranieri.
Immigrazione / Marocco e Italia: un legame lungo e consolidato
I membri della comunità marocchina regolarmente soggiornanti in Italia sono 397.889 al 1° gennaio 2021. I dati a cui facciamo riferimento sono raccolti dal “Rapporto annuale sulla presenza dei Migranti 2021” del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali. Questi confermano che la comunità marocchina è in prima posizione per numerosità tra le principali comunità di cittadinanza non UE. Vi è stato un calo del 7,2% delle presenze rispetto all’anno precedente. I cittadini marocchini rappresentano comunque l’11,8% dei non comunitari in Italia. La comunità marocchina d’Italia è la terza più grande d’Europa. Superata solo da quella spagnola e francese. Gli indicatori mostrano un forte grado di stabilizzazione nel tessuto socioeconomico italiano.
Immigrazione / Marocco e Italia: un legame lungo e consolidato tradizioni condivise
Data la lunga permanenza della comunità Maghrebina, l’Italia è stata positivamente segnata dall’intreccio culturale fra i due popoli. Basterebbe prendere l’esempio della cucina. Infatti il Marocco ci ha portato uno dei piatti più consumati, specialmente negli ultimi anni, che è entrato di diritto nel grande calderone delle culture culinarie miste. Il cous cous, comunissimo in tutta Italia, è un alimento tipico del Nordafrica, ricavato dal grano duro macinato in modo “grossolano” e direttamente legato alla cultura maghrebina.
Comparve in Europa per la prima volta tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700, un lasso di tempo tale da permettergli di affermarsi anche sulle tavole degli Italiani nel 1800. Ma in certi territori il cous cous si diffuse più che in altri. In Sicilia, infatti, il couscous arrivò massicciamente nella seconda metà dell’800, portato dai lavoratori della fascia San Vito Lo Capo-Mazara del Vallo che si recavano nella costiera tunisina. La provincia di Trapani ha reso suo questo piatto e ne ha creato una tradizione culinaria da tramandare di generazione in generazione. L’influenza marocchina echeggia ancora nelle cucine trapanesi, tra spezie e profumi tipici che si legano in un vero e proprio multiculturalismo culinario.
Immigrazione / Marocco e il calcio: mondiali in Qatar
Mentre redigiamo questa ricerca, la nazionale del Marocco è sulla bocca di tutti. La sua vittoria ai gironi dei Mondiali in Qatar non è passata inosservata. L’ottima resa della squadra dell’ex “freccia” interista Hakimi e compagni potrebbe risultare una svolta storica. Il Marocco potrebbe diventare la prima nazionale dell’Africa tra le prime quattro di un Mondiale. La vittoria contro la Spagna e poi con il Portogallo non hanno solo segnato un grande successo calcistico, bensì un fortissimo messaggio di unione fra tutti.
Il Marocco rappresenta al momento infatti tutti gli africani. Senza alcuna distinzione, la vittoria è stata festeggiata non solo nei territori dell’Africa subsahariana. I festeggiamenti sono stati consistenti anche in Europa e in Italia. Milioni di storie e di legami si sono ritrovati nella vittoria della nazionale. Uniti in un solo abbraccio multiculturale, composto da tifosi ormai stabiliti in tutto il mondo, ma che in fondo sono legati nel cuore e nelle storie.
Vittoria Grasso