In un focus sull’economia, si denota che il mondo dell’imprenditoria acquisisce sempre più nuance rosa. Secondo alcune proiezioni del 2021, in Italia, le imprenditrici rappresentano il 30% dei 4,8 milioni di imprenditori totali, in lieve crescita rispetto al 29,1% del 2015.
In Sicilia, a fine 2023, si contano oltre 115 mila imprese femminili, che costituiscono il 24,38% del totale delle imprese registrate in Camera di Commercio, quasi una su quattro.
L’universo dell’imprenditoria femminile nella contemporaneità isolana, presenta caratteristiche distintive rispetto alle “quote azzurre”. In particolare, si evidenzia una maggiore concentrazione di esse nel settore dell’agricoltura (21%). In più, una significativa presenza si attesta nelle attività commerciali (quasi il 27% delle imprese femminili sull’isola). Le donne imprenditrici siciliane si inseriscono in un contesto nazionale dove circa un milione di imprenditrici gestisce un’attività senza dipendenti, un dato particolarmente elevato tra le under 35 (72,8%) e nel Nord-Ovest (68,9%).
Più titoli di studio per le donne
Inoltre, il 34,5% delle imprenditrici italiane ha conseguito un titolo di studio terziario, contro il 23,4% degli uomini. Tenendo conto dei dati in premessa, emerge chiaro l’affermarsi dell’essenza di empowerment al femminile. Le domande da farsi sono: si è realmente sulla strada giusta per attestare la presenza imprenditoriale declinata al femminile? Come si legge con obiettività questo dato?
Per comprendere meglio il fattore suesposto, siamo andati a lezione di empowerment nella sede di Confindustria Catania. Qui all’accoglienza si trova Monica Luca, che presiede il Comitato dell’imprenditoria femminile dell’Associazione catanese.
In tal cotesto, Monica Luca rappresenta una delle figure più influenti nel panorama imprenditoriale siciliano. In particolare, l’incontro con lei è avvenuto durante un coaching aziendale, svoltosi nella sede di Confindustria Catania dedicato, invero, all’empowerment femminile, rivolto alle imprenditrici della Sicilia orientale.
Nel corso dell’evento, è intervenuta anche Cristina Busi Ferruzzi, presidente di Confindustria Catania, donna di grande rilievo, la cui presenza ha ulteriormente sottolineato l’importanza del ruolo delle donne nel mondo imprenditoriale. Monica Luca, con la sua esperienza e guida, continua a sostenere e promuovere l’eccellenza femminile nel business, ispirando molte donne a sostenere i propri obiettivi professionali con determinazione e successo.
Intervista a Monica Luca. L’imprenditoria al femminile che valorizza la società
Abbiamo intervistato Monica Luca, esponente dell’imprenditoria isolana e presidente dell’Imprenditoria Femminile di Confindustria Catania. Il suo percorso incarna pienamente il concetto di empowerment femminile, principio cardine nella promozione di eguaglianza di genere e progresso sociale. L’empowerment femminile è il processo con cui le donne acquisiscono più controllo sulle loro vite. In tale ottica, esse partecipano attivamente alle decisioni che le riguardano e accedono alle risorse necessarie per la realizzazione personale e professionale. Monica Luca, con la sua leadership, non solo rappresenta un esempio tangibile di questo concetto, ma si impegna anche a incoraggiarlo all’interno del tessuto economico locale, contribuendo alla creazione di valore a livello territoriale, regionale e nazionale.
Tuttavia, nonostante la parità di genere sia riconosciuta come principio fondamentale della vita democratica, distintive diseguaglianze attraversano la quotidianità delle donne in Italia. Si giunge anche alla limitazione del pieno godimento dei loro diritti. La parità di genere è considerata un motore straordinario di crescita, tanto che le Nazioni Unite l’hanno inserita tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) per il 2030. E l’Unione Europea ha sviluppato una serie di strategie mirate per il suo rafforzamento.
In Italia, il 5 agosto 2021, il Consiglio dei Ministri ha presentato la prima Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026. Un sistema di azioni politiche integrate che mira a colmare le disuguaglianze di genere con iniziative concrete, definite e misurabili. In questa intervista, Monica Luca ci guiderà attraverso queste sfide e opportunità, approfondendo come l’empowerment femminile possa non solo promuovere la crescita economica, ma anche contribuire alla costruzione di una società più giusta ed equa.
Monica Luca è manager di Metaconsulting.
Quanto è reale l’aforisma “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”? Quale responsabilità, infatti, deriva dall’impegno assunto con Confindustria Catania?
Il Comitato Imprenditoria Femminile, nato tre anni fa, gode ora di rilevanza nel nostro territorio. L’incarico è giunto da parte del past presidente Antonello Biriaco. Dopo le iniziali fasi di costituzione, si è messo a punto un prospetto e una vision d’insieme, secondo una linea schematica a step. Dal suo esordio ad oggi, si attestano al Comitato d’Imprenditoria femminile: impatto positivo e successo ed elevato consenso all’interno di Confindustria Catania. In più, il comitato figura tra i più numerosi in seno a Confindustria nazionale, con oltre 60 associate. Si spera di contribuire sempre più allo sviluppo economico del territorio.
Quali tangibili iniziative/attività sono state approntate per adempiere alla mission sullo sviluppo imprenditoriale al femminile? Esistono concrete opportunity e facilitazioni/agevolazioni per le imprenditrici locali?
Il Comitato ha concentrato le sue linee d’azione su tre aree principali: empowerment femminile, welfare aziendale per le donne, e promozione della parità di carriera e salariale. L’associazione offre alle imprenditrici locali formazione, coaching e accesso a opportunità imprenditoriali.
Un’altra iniziativa chiave s’intitola “Summer Training Week”. Il progetto ha consentito a studenti delle scuole superiori di Catania di accedere a tirocini o stage formativi, svolti presso aziende locali, promuovendo opportunità di lavoro nella regione siciliana. Si sottolinea che la formazione è fondamentale, così come lo è l’avvicinamento di scuole ed università al mondo delle imprese.
Riguardo alle iniziative, il comitato è impegnato in progetti sociali ed ha avuto come partner Irib Cnr Catania e Terre des Hommes onlus. Una campagna di grande impegno, contro gli abusi sui minori, s’intitola “Invisibile agli occhi”, presentata al Senato della Repubblica Italiana, a New York e adesso a Londra. Tali esperienze di caratura internazionale mirano a sensibilizzare le istituzioni e la società civile sul tema degli abusi e sul benessere femminile. Si sollecitano, pertanto, alla collaborazione enti a vari livelli, già a partire da quelli locali. A tal proposito, si menziona l’attività svolta, in tandem, con la Lega Navale Italiana di Acitrezza. Per l’occasione, si sono organizzate regate per bambini con difficoltà motorie e diversamente abili, dimostrando così impegno concreto per l’inclusione e il benessere delle persone con disabilità.
L’importanza della formazione continua
A seguire, nel dialogo intercorso, Luca incoraggia le aspiranti imprenditrici a sfruttare le opportunità offerte da Confindustria Catania, che funge da sportello per l’accesso a fondi e risorse. E sottolinea l’importanza della formazione continua. Infine, ribadisce che l’imprenditoria femminile non dovrebbe essere vista come privilegiata, ma come un settore dove le capacità personali determinano il successo, indipendentemente dal genere. In sintesi, le iniziative del Comitato Imprenditoria Femminile di Confindustria Catania supportano le imprenditrici e promuovono la crescita professionale. E contribuiscono anche al benessere sociale della comunità, dimostrando un impegno a tutto tondo per l’inclusione e lo sviluppo sostenibile.
Come potrebbe evolvere il ruolo di un professionista qualificato, ad esempio, nella comunicazione istituzionale e aziendale, nonché esperto nel Cerimoniale? Tale expertise può partecipare all’intento di potenziare dinamiche interattive sia nelle istituzioni che nei vari enti pubblici e privati nel nostro paese? Ed ancora, quanto è importante considerare questa figura nella gestione delle iniziative di relationship e/o marketing?
Attualmente, in molte grandi aziende, tali competenze sono gestite dai reparti marketing e comunicazione. Questi uffici si occupano di monitorare e curare i messaggi istituzionali, assicurandosi che siano coerenti, allineati ed efficaci. La comunicazione è invero un aspetto fondamentale per qualsiasi impresa. La presenza di esperti, in questo campo, garantisce la corretta gestione delle relazioni esterne e dell’immagine aziendale.
Nondimeno, per il tessuto imprenditoriale costituito da piccole e medie imprese (Pmi) e nanoimprese (con un massimo di tre dipendenti), l’idea di avere professionisti dedicati al Cerimoniale e alla comunicazione può sembrare eccessiva. Le risorse limitate di queste imprese spesso non giustificano la creazione di un ufficio dedicato internamente. In questo scenario, una soluzione efficace potrebbe essere quella di sviluppare più uffici stampa esterni e qualificati che includano competenze nel Cerimoniale.
Questi uffici stampa esterni, esperti in Cerimoniale, potrebbero offrire servizi specializzati a Pmi e nanoimprese, supportandole nella gestione della loro comunicazione e creazione di strategie mirate di marketing. Questo approccio permetterebbe alle piccole realtà imprenditoriali di beneficiare di una professionalità avanzata senza dover sostenere i costi di un ufficio interno dedicato. Inoltre, tali servizi esterni potrebbero facilitare la crescita e l’affermazione delle imprese sui mercati: locale, regionale, nazionale e internazionale. In più, offrendo loro le skill necessarie per competere efficacemente, contribuirebbero a costruende relazioni con i loro interlocutori.
In conclusione, l’integrazione di figure professionali esperte nel Cerimoniale all’interno di uffici stampa esterni è auspicabile. Essa rappresenta una risposta adeguata alle esigenze comunicative delle Pmi e delle nanoimprese, permettendo loro di raggiungere i propri obiettivi di marketing e relazione con maggiore efficacia, interagendo con il territorio e i mercati.
Luisa Trovato