Impresa / Confindustria Catania sceglie Cristina Busi. Una conduzione declinata al femminile

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Cristina Busi presidente Confindustria Catania

La presidenza di Confindustria Catania si tinge di rosa. La neo conduzione della casa delle imprese catanese va a Cristina Busi Ferruzzi. (Busi è presidente di Sibeg, azienda leader a marchio Coca-Cola dal 1960, che opera nella zona industriale di Catania e con stabilimenti anche in Albania). L’investitura si è ufficializzata nell’ora assembleare di Confindustria, all’interno del prestigioso Auditorium del Monastero dei Benedettini di Catania. Ha salutato lo storico momento un novero di personalità di alto profilo.

Hanno presenziato e dialogato in questa giornata, anche rappresentanti dello Stato: Ignazio La Russa, presidente del Senato e Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, per le Politiche di coesione e per il Pnrr. In più, ha presenziato il prefetto Carmela Librizzi. In rappresentanza della Regione Siciliana, poi, è intervenuto: il presidente Renato Schifani, unitamente a Gaetano Galvagno – presidente dell’ARS ed Elena Pagana, assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente. Per conto dell’Università etnea, ha presenziato il magnifico rettore Francesco Priolo, mentre in rappresentanza del Comune è intervenuto il sindaco Enrico Trantino.

Confindustria Catania: la lectio magistralis della Biusi

La presentazione della matinée si è avvalsa della lectio magistralis della Busi. In sintesi, ella ha catalizzato l’attenzione degli astanti con il fascino della saggezza.
In più, ha idealizzato un quadro valoriale con argomentazioni di ampio respiro. Il fine, a suo avviso, è rendere anche “decoroso” il territorio, in primis la locale zona industriale, e finanche le idee, che devono accompagnarsi ai fatti.

Cristina Busi e team dei vicepresdenti Confindustria
Cristina Busi e il team dei vicepresidenti di Confindustria Catania

Veri patti affiancati ad un ineludibile connubio di pensieri-azioni, scandagliati lungo un ineccepibile e rettifilo binario. Il cambio al vertice catanese, odierno, porta con sé una ventata nuova, declinata soprattutto al femminile. L’evenienza corrente inizializzata con l’attuale guida di Confindustria Catania determina, dunque, nuovi approcci e misure alla realtà.
In tal caso, si chiede a Cristina Busi se sussistono ricette innovative che prefigurano innovazione.

Qual è l’abaco di Confindustria Catania e della nuova presidenza Busi e quali gli obiettivi?

“Oggi dobbiamo, tutti insieme, far esplodere con entusiasmo il senso di orgoglio dell’essere imprenditori. Un lavoro fantastico, non facile, di grande responsabilità. La nostra è prima di tutto una missione morale, libera da ogni condizionamento, che deve mirare a un rinnovamento, coinvolgendo i giovani, sfruttando l’innovazione hi-tech, utilizzando l’alfabeto della digitalizzazione. Per sprigionare tutto il nostro potenziale punteremo sul capitale umano, sull’innovazione, sulla sostenibilità. Etica, ambiente e responsabilità saranno i binari della nostra crescita.

Il ruolo dell’Associazione ai tavoli istituzionali dovrà assumere una rilevanza sempre più strategica. Legalità e rispetto delle regole sono e saranno per noi un valore primario. Porteremo avanti una strategia che coinvolgerà imprese e partner istituzionali per dare alla nostra città il giusto ruolo di capitale Mediterranea, affrontando sfide senza precedenti: dalla necessità di accelerare la transizione ecologica all’urgenza di rafforzare la nostra competitività a livello nazionale. In questo contesto, Confindustria Catania ha il dovere di svolgere un ruolo centrale”.assemblea Confindustria

Busi, neo presidente di Confindustria: “Bisogna lavorare insieme”

Cristina Busi usa toni di convinzione e pluralità. Ammette con garbo l’idea della condivisione, nonché l’esigenza di affermare la volontà di raggiungere qualsivoglia obiettivo, venga scritto in agenda. Il pronome ricorrente è invero “noi”. Insiste sul fatto che occorre lavorare “insieme in gruppo”. Tra le azioni nel palinsesto programmato, non manca di lodare le straordinarie risorse nostrane, dai giovani alle enfatiche bellezze isolane. Punti fermi da potenziare per un’offerta territoriale-sociale sempre migliorabile, esaminata al passo con le stagioni commerciali della Sicilia.

Confindustria Catania: il team di Cristina Busi

Il presidente Busi fa poi cenno al team di Confindustria Catania. Così afferma: “La mia è una bella squadra che mi ha supportata nel periodo delle elezioni, verso cui porgo la gratitudine e fiducia. La compongono: Franz Di Bella e Marco Causarano, vicepresidenti, Lucio Colombo, Mario Indovina, Arturo Lentini e il tesoriere Michele Pennisi. Il programma è già saturo di argomenti ragionati, su cui intervenire. Indubbiamente, sussistono delle priorità. Ormai il centenario di Confindustria Catania è alle porte. In realtà, fu fondata nel 1926, seguendo il limen di ogni credenziale di valore per il territorio e migliorie per le aziende ricadenti in esso. Due aspetti sono incisivi e determinanti per creare un climax di ottimizzazione: investimenti e sostenibilità. I criteri enunciati sono indispensabili, in particolare se si tiene conto che investire significa già credere nel progetto imprenditoriale siciliano!”

Interventi di La Russa e Fitto

Tra gli interventi susseguitisi, si ricorda il contributo del presidente del Senato La Russa, secondo cui “La Sicilia geograficamente è ponte tra l’Italia e i paesi maghrebini, l’Africa più in generale”. Egli ritiene che il ruolo di terra di mezzo e mediazione si debba svolgere con tatto e diplomazia. A suo avviso, in particolare, è bene ricordare che Catania in passato è stata appellata anche “la Milano del Sud”. Dal retaggio rievocato, si può affermare che, proprio in questo luogo, può riemergere l’asset imprenditoriale siciliano, e avere ruolo trainante per l’intera regione.

A seguire, il ministro Fitto ha sottolineato le politiche di governo che individuano temi inerenti alle ZES o Zone economiche speciali per il Sud. “Si inizia a lavorare al piano strategico della zona economica speciale e a fare quadrato circa le soluzioni da corrispondere al tessuto sociale e commerciale, con precipuo riferimento alle aree necessitanti di attenzioni e che avrà al suo interno non solamente gli strumenti di semplificazione e di sostegno finanziario, ma anche una infrastrutturazione adeguata”.

In chiosa il contributo di Elena Pagana, assessore regionale: “Serve fare squadra, pianificare scelte e obiettivi pensando alle generazioni avvenire. Necesse est tutelare persone e luoghi, valorizzando l’ambiente, volano di sviluppo per l’intera economia. Semplificazione, sburocratizzazione e confronto rappresentano il nostro modo di agire”.
Si auspica, nel qui ed ora, un buon lavoro alla nuova compagine di Confindustria Catania!

Luisa Trovato