In ascolto di Acireale / Problemi e proposte degli operatori comunali

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti grazie al dialogo con alcuni operatori comunali. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e proposte degli operatori comunali acesi. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte degli operatori comunali

Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono uno sviluppo generativo dell’attività della pubblica amministrazione, servizi pubblici e macchina burocratica, sul nostro territorio acese?
Il disagio principale:

La politica di fatto lavora su indirizzi e progetti con un orizzonte temporale limitato. Contrariamente a quanto dichiarato durante le campagne elettorali o manifestato durante i mandati. Il “limite” è rappresentato dalla durata del mandato. Nella migliore delle ipotesi di un mandato con durata quinquennale, la prima metà del mandato è impiegata per una fase che potremmo definire di “assestamento e semina” (insediamento, alleanze,  comprensione dell’apparato  amministrativo, acquisizione di conoscenze, ricerca di dati, ecc.).

La seconda metà del mandato in genere è impiegata per cercare di capitalizzare i risultati in vista delle nuove elezioni. Ciò fa sì che “visioni programmatiche “ di più lungo periodo di fatto rimangono “visioni”. In un contrapporsi perenne di correnti e militanze opportunistiche non più riconducibili a ben definite ideologie politiche. Il forte rischio è quello che, di fatto, l’apparato politico soccomba di fronte al bene di singoli influencer, quartieri o gruppi d’interesse a scapito del “bene comune di un’intera collettività”.

Il disagio secondario:

L’impossibilità di poter attuare un progetto riformatore che preveda una drastica semplificazione della macchina amministrativa e burocratica. I fattori critici di successo per la realizzazione di ciò, oltre alla variabile temporale di cui sopra, sono rappresentati dalle scarse risorse economiche. Queste rendono lentissimo il processo di informatizzazione dell’ente e dalle risorse umane. Risorse in parte con medesima età anagrafica medio-alta, con competenze scarsamente specialistiche, orario di lavoro ridotto. Ancora allocazione disorganica negli uffici, percorsi di carriera ingessati legati a un sistema di incentivazione meritocratico/discrezionale, assenza di turn-over tra aree.

Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?

Creare opportunità di compartecipazione alla vita politica, sociale ed economica. Attraverso l’approvazione o modifica di regolamenti che possano incentivare gli investimenti in attività produttive ed inclusive delle categorie più deboli.

Cosa siete disposti a cambiare e investire per liberare opportunità di sviluppo in città soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?

Le trasformazioni socio-culturali hanno affievolito i canali tradizionali di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Rendendo i giovani maggiormente diffidenti e disinteressati nei confronti di una classe politica ancora immatura e inabile a sfruttare al meglio i canali comunicativi e le potenzialità del web. E’ necessario che la classe politica sappia rivolgere un orecchio attento e critico alle proposte di coloro a cui il domani appartiene.

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