Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti dal Centro di servizio per il volontariato etneo (CSVE). Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e proposte dal CSVE, grande aggregatore di molteplici realtà nel panorama del terzo settore della Sicilia orientale. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.
In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del Centro di Servizio per il Volontariato Etneo
Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono uno sviluppo generativo nel vostro settore professionale di assistenza sociale e/o di volontariato nel nostro territorio?
Per noi lo sviluppo generativo è un percorso che non possiamo, né vogliamo percorrere da soli. È solo dalla somma delle storie, delle esperienze, delle differenze che riusciremo a generare per un vero e concreto valore equo e sostenibile. Purtroppo il principale disagio che impedisce quello per cui crediamo e serviamo il territorio, attraverso il mondo del terzo settore, è l’assenza di dialogo tra i diversi soggetti e tra i soggetti ed il mondo istituzionale (pubblico/privato). Secondariamente, risulta ancora il territorio legato a sistemi vecchi di interpretare il sociale, legati a radici e fondamenta superate, che invece andrebbero superate, ma che fanno fatica ad innovarsi.
Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?
Partendo da ciò che limita realmente lo sviluppo generativo, il nostro impegno è quello di offrire alla città un modo nuovo di pensare e agire. Insieme possiamo raccogliere la sfida di dare vita ad azioni socialmente orientate, supportando quelle relazioni responsabili di un risultato che fa bene a tutti.
Cosa siete disposti a cambiare per liberare opportunità di sviluppo del volontariato o dell’assistenza sociale in città, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?
Siamo disposti ad investire per un profondo cambiamento verso i temi di: partecipazione, condivisione, generazione di valore per la collettività, dimensione etica. Tutti messaggi a cui il terzo settore si ispira e lavora per il coinvolgimento delle nuove generazioni.