In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del mondo della scuola

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti nell’ambito del mondo della scuola. A inviarci i loro contributi, sono stati presidi e docenti noti in città per il loro impegno. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e possibili soluzioni provenienti dal contesto scolastico, differenti a secondo dei responsi pervenuti. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del mondo della scuola

Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono uno sviluppo generativo degli studi e della cultura in città?
  1. Riteniamo che uno dei principali disagi sia dovuto alla mancanza di attenzione pubblica al mondo della scuola: mancano strategie e linee di condotta oltre che strutture e risorse adeguate. In secondo luogo, penso che la nostra società, troppo tecnologica e digitale, dia sempre meno spazio al pacato confronto delle idee, al sano dibattito, per tendere, al contrario, alla forte omologazione.
  2. Molti giovani non riescono a ricevere le giuste attenzioni, perché i genitori lavorano entrambi. Spesso non sono ascoltati, né attenzionati in quello che fanno e rimangono soli con i loro problemi. Esistono troppe distrazioni (playstation, applicazioni), che non vengono usate in maniera corretta. Persino le trasmissioni televisive propongono un mondo dell’apparire più che dell’essere, dove non si è capaci di discutere in modo costruttivo per il conseguimento di un bene comune.
  3. Contribuisce anche un’accentuata mancanza di “serenità economica” da parte di una fetta sempre maggiore dei concittadini. Questo rende più difficile manifestare interesse e/o partecipare ad attività che non hanno un riscontro economico immediato come quelle culturali. Altra difficoltà è trovare spazi (luoghi fisici) e contenitori (occasioni culturali) nei quali esprimersi o ascoltare altri.
  4. Pensiamo che principalmente ci sia poco interesse a riguardo, poca volontà. Secondariamente ci sono disagi legati a risorse, disponibilità, strutture.
ascolto acireale didattica scuolaQuali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?
  1. Personalmente ci impegniamo a continuare a vivere la professione come facciamo dal primo giorno: con impegno, dedizione, rispetto e amore verso i miei alunni. Tuttavia, vorremmo esprimere in questa sede un auspicio: veder presto reintegrare la Musica tra le discipline curricolari presso i Licei pedagogici, classici e scientifici. La Musica è un linguaggio universale che tende a creare collaborazione, unione ed inclusione tra i giovani. Ispira il gusto per l’arte e la bellezza, stimola un sano stile di vita. La nostra città, in un passato non troppo recente, brillava per iniziative musicali varie che spaziavano dal genere classico, al sacro, al jazz, offrendo a tutti una possibilità di crescita mentale e culturale. Oggi, a nostro parere, questa attenzione andrebbe immediatamente ripristinata dalla nostra amministrazione.
  2. Sarebbe necessario avere dei centri di aggregazione che diano importanza alla cultura e che la presentino in modo accattivante. Anche ad opera di persone che per i piccoli rappresentano dei leader. Si potrebbero creare degli angoli di lettura per i bambini, con dei percorsi ludici adatti a loro. Oltre che avere dei luoghi in cui si possano svolgere i compiti, con un tutoraggio attento per i giovani delle classi meno abbienti.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del mondo della scuola

Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?

3. Disponibilità a partecipare ad iniziative promosse da soggetti terzi (è importante anche sostenere con la propria partecipazione coloro che organizzano). Desideriamo organizzare in prima persona alcuni eventi legati alla memoria dei luoghi e delle persone che li hanno valorizzati.

4. Il contributo che potremmo dare nel nostro piccolo è quello di cercare di inculcare già a partire da un primo percorso scolastico l’amore per il sapere e il desiderio di crescita culturale, l’appartenenza e cura del proprio territorio. La “città che vorremmo” per noi non si deve arrendere nel mostrare e proporre eventi culturali. Nel migliorare sempre di più, essere propositiva e coinvolgente per tutte le generazioni e particolarmente per i giovani. Cercando collaborazione con i diversi rappresentanti della cittadinanza e con figure professionali preparate. Continuare a proporre formazione e conoscenza della propria storia e dei beni culturali presenti in città, organizzare convegni, presentazioni di libri, mostre. Impegnarsi a rendere la città più “green”, più pulita e fruibile nei servizi.

Cosa sei disposto a cambiare per liberare opportunità di sviluppo della scuola o del tuo settore culturale in città soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?
  1. Già nel nostro piccolo cerco di aggiornarmi e di presentare la mia didattica in modo innovativo, in modo da catturare la loro attenzione, cercando di motivarli.
  2. Sono disposta ad essere ancor più aperta ed attenta a recepire le istanze di cambiamento e/o disagio da parte di alunni e genitori che vivono in condizioni di svantaggio socio-culturale.
  3. Nell’immediato futuro non abbiamo proposte di cambiamento da poter già condividere. Riteniamo che la disponibilità alla partecipazione sia già una opportunità di sviluppo per la comunità. Può innescare un effetto di traino nei confronti degli altri, anche dei giovani e giovanissimi. Quello di cui la nostra società ha bisogno è una sana partecipazione alle iniziative positive. Essa stessa può già avviare un circolo virtuoso.
  4. Cercare di essere più credibili e non stancarsi nella trasmissione del buon senso e della civiltà.
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