In ascolto di Acireale / Problemi e proposte di imprenditori

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte ricavate da parte di imprenditori e commercianti della città. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, criticità e proposte che, come tutti i contributi, sono archiviate nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte di imprenditori

Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono investimenti e sviluppo generativo per l’impresa locale?

Consideriamo fondamentale la gestione della mobilità. Occorre nell’immediato far funzionare gli stalli a pagamento per la sosta delle auto al fine di garantirne la turnazione. Il che potrà solo portare maggiori avventori presso le nostre attività. A seguire, non per importanza, ma per tempistiche ed onerosità, urge la realizzazione di parcheggi. Magari esterni al centro della città, come in Corso Italia alto, in zona stazione vecchia ecc. Serviti da navette, noleggio cicli o quant’altro possa garantire la mobilità in un ottica di città a ridotto flusso di autoveicoli. Ne beneficerebbe non solo il centro ma tutta la città. Per il semplice fatto che tutti abbiamo diritto ad aria pulita e rischi ridotti alla mobilità pedonale.

Mancano organizzazione di eventi culturali (e non), mostre e qualche museo, di cui almeno uno dedicato soprattutto ai maestri di cartapesta, anche con lavoro tecnico dimostrativo. Più in generale, avvertiamo la mancanza di un progetto di città e di un tavolo di lavoro composto da tutti gli attori del territorio (associazioni di categoria, ordini professionali, artigiani, politica). Questo impedisce alla politica di avere una visione reale di quello che è il territorio e le sue problematiche, perpetuando scelte sbagliate da parte della politica. Per citare esempi, da anni richiediamo la segnaletica dei parcheggi nel centro storico. Segnaletica che risulta ferma nei depositi comunali, come risulta ferma la richiesta di bagni pubblica. Ma segnaliamo, in proposito, che in realtà esisterebbero al “Palazzo del Turismo” e basterebbe darli in gestione gratuita a qualche cooperativa e inserire due cartelli con indicazione “Bagni Pubblici”.

Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?

Ogni esercente, artigiano, commerciante o libero professionista offre beni e servizi, l’espletamento delle funzioni di ognuno. E con la diligenza del buon padre di famiglia, dà già un contributo alla città, che ne beneficia. Qualora vi fossero attrazioni ed iniziative pubbliche costanti e convincenti (e non solo private), punteremmo subito ad investire coinvolgendo soprattutto i giovani. Vorremmo contribuire ad allineare Acireale agli standard minimi di vivibilità dettati dagli Obiettivi di Svilupo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite (Agenzia 2030). In particolare, allo sviluppo di comunità e progettazione partecipata, alla promozione e allo sviluppo del suo territorio; a progetti d’innovazione.

Cosa siete disposti a cambiare e a investire per liberare opportunità di sviluppo in città soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?
Ancora oggi e nonostante le immense difficoltà, in una città che non riesce ad uscire dal limbo in cui giace, continuiamo ad investire in attrezzature, tecnologie e personale locale. Investiamo energie, soldi e tempo in questa città, aprendo/continuando a tenere attività commerciali aperte malgrado città limitrofe offrano opportunità migliori. Siamo disposti a investire in talenti, in giovani volenterosi e attenti, formando con essi un connubio tra tradizione e innovazione di cui questa città ha urgentemente bisogno. Il commercio può dare tanti posti di lavoro e l’e-commerce può sostenerlo tramite le giovani generazioni acesi. Ma per far si che ciò avvenga è necessario che la politica inizi un percorso di dialogo reale.