Il percorso “In Ascolto di Acireale” giunge al momento di pubblica sintesi finale, che avrà luogo il prossimo 14 novembre come da volontà del vescovo, monsignor Raspanti, nei locali dell’ex Seminario estivo di via provinciale per Santa Maria Ammalati 243, ad Acireale, a partire dalle 9.45. Poco più di un anno fa, fu lo stesso vescovo a lanciare la proposta di un percorso di ascolto della città di Acireale. Un’iniziativa che consentisse di prendere nota di proposte e disagi principali delle molteplici categorie della città, in un momento di particolare difficoltà economica e sociale. Il lavoro è stato condotto e coordinato gratuitamente, a partire dai primi mesi del 2021, su invito di Raspanti, dal giornalista Mario Agostino (nella foto). Si tratta del direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura della Diocesi di Acireale, responsabile web della nostra testata.
In ascolto di Acireale / Raspanti convoca incontro pubblico per il 14 novembre
Le sintesi delle risposte contenenti problemi e proposte delle diverse categorie intercettate nella città di Acireale che hanno voluto fare pervenire il loro contributo sono tutte archiviate, per utilità e trasparenza, nell’apposita sezione cliccabile sul nostro portale. E’ così possibile offrire, per ogni pubblicazione, una panoramica del lavoro svolto. Domenica 14 novembre, come da proposta del vescovo, Agostino terrà una sintetica relazione con la quale presenterà le risposte più frequenti e rilevanti ricevute nel corso dei mesi. L’incontro chiamerà in causa in particolare modo, come da intento iniziale, le rappresentanze politiche della città. L’incontro, moderato dall’avvocato Salvo Leotta, presidente della Consulta della Cultura della città, sarà pubblico: ogni rappresentante avrà al massimo 4 minuti per intervenire. Questo consentirà di dare parola ad eventuali rappresentanti di altre categorie presenti in tempi ragionevoli di confronto.
Il perché di percorso di ascolto della città di Acireale
L’iniziativa ha tratto le mosse dalla volontà della chiesa locale di porsi quale strumento costruttivo. Il fine è aggregare idee per la città in un contesto di particolare crisi, sfiducia e frammentazione, aggravato dalla pandemia di Covid-19. “Offrire alla politica elementi di dialogo; non è nostro compito andare oltre”, aveva precisato il vescovo di Acireale, con l’intento di generare, con il supporto più condiviso possibile, soluzioni comunitarie di prospettiva.
Tre domande per costruire
Tre le domande di fondo rivolte ai rappresentanti delle varie categorie (sociali, istituzionali, produttive, professionali, ecc.). 1) quale disagio/problema principale lamenta la categoria. 2) cosa si è disposti a mettere in gioco come categoria? 3) cosa si è disposti a fare per le giovani generazioni? Sulla base delle diverse risposte ricevute, le rappresentanze politiche potranno, a partire dal 14 novembre, impostare così una visione particolarmente consapevole rispetto al futuro della città di Acireale.