In cammino verso la Gmg, esperienza che cambia la vita

0
98

Ci auguriamo che la Giornata Mondialù  porti nuovo risveglio di fede e di testimonianza cristiana tra i giovani. Nove giovani su dieci tra quelli che parteciperanno alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) credono che la loro vita cambierà a causa di questo evento. E’ una delle conclusioni di uno studio d’opinione realizzato tra giovani iscritti alla GMG di Madrid e reso pubblico dall’organizzazione. Il sondaggio è stato realizzato su un campione di 1.800 giovani di vari Paesi e di questi il 72% non ha mai partecipato a manifestazioni simili. Dai dati si nota che 9 giovani su 10 puntano a “fare una nuova esperienza” (93%) e a “diffondere il messaggio di Gesù Cristo” (92%), a “esprimere il proprio impegno nella Chiesa” (90%) e a “soddisfare le proprie inquietudini spirituali” (90%). Rispetto alle aspettative, quasi il 90% crede che la propria vita cambierà “molto” o “abbastanza” dopo la GMG. Per più del 60% degli interpellati, la GMG aiuterà a “rafforzare l’impegno dei giovani nella Chiesa”, sarà “un altoparlante per il messaggio della Chiesa in tutto il mondo” e “contribuirà alla diffusione della fede in Gesù Cristo”.

Nel leggere queste risposte cariche di entusiasmo e di vitalità spirituale c’è da ben sperare per il futuro. Lodevole il vivo apprezzamento dei giovani per la figura del Papa e della Chiesa superiore a quello che nutrono per realtà come la Croce Rossa, la Caritas o l’UNICEF ed il sentito impegno di “testimonianza” che motiva la presenza e la partecipazione Il prossimo 17 agosto, nella parrocchia Nostra Signora de Guadalupe avrò luogo l’appuntamento per i giovani di Azione cattolica di tutto il mondo presenti alla Giornata Mondiale della Gioventù e sarà sviluppato il tema “Testimoni di speranza cristiana nel mondo intero”. “Questa definizione, tratta dal messaggio di Benedetto XVI per la GMG di Madrid, è la sintesi dell’impegno che i giovani di Azione Cattolica condividono con tutti i giovani alla sequela di Cristo nella Chiesa”. A questa forte domanda dei giovani la Chiesa risponde con una puntale azione di intervento e, come sostiene l’Arcivescovo Rino Fisichella. “per evangelizzare i giovani, la Chiesa ha bisogno di comprendere la loro cultura, in cui la libertà e la scienza sono valori dominanti.

Non si può, infatti, parlare di Cristo ai giovani, ricorda il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, “senza parlare della libertà, perché il giovane di oggi l’ha collocata nella sua cultura, ma la libertà deve essere sempre in relazione con la verità, “Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del momento” afferma Benedetto XVI La cultura dei giovani di oggi, è piena di assiomi scientifici e la Chiesa è “a favore della scienza, ma questa deve essere a favore dell’umanità, e mai contro l’umanità”. “Arriverà il tempo in cui la scienza stessa chiederà aiuto alla teologia per conoscere più ampiamente gli ambiti della realtà e poter dare risposta al dolore, al tradimento, alla morte”, in definitiva “alle grandi domande, le domande di senso”, ha dichiarato monsignor Fisichella nell’incontro “I giovani e Dio, i giovani e Gesù Cristo, i giovani e la vita eterna”.

Un altro tema forte della GMG è quello del lavoro e come ha detto Benedetto XVI nel messaggio, frainteso dalla stampa e dai mass media “Dio sta prima del posto fisso”, e ciò non vuol dire che a Dio importa poco della vita reale dei giovani e delle loro difficoltà lavorative. Il “lavoro è un problema grande e pressante”, un vero dramma per i giovani di oggi ed occorre con tutti i mezzi porvi rimedio e trovare le migliori soluzioni. Alle domande di senso si risponde ancor meglio che con le parole attraverso una coerente testimonianza ed incarnazione dei valori ed i giovani hanno bisogno di “testimoni” per essere a loro volta apostoli e missionari di pace e di bene La società di oggi reclama “l’interazione tra scienza, vita personale ed etica”, ma “vivere la conoscenza scientifica non implica l’ateismo, anzi che “si può essere allo stesso tempo cattolici e scienziati” e quindi aperti a trovare soluzioni innovative ai grandi problemi del mondo.

“La cultura attuale, in alcune aree del mondo, soprattutto in Occidente, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza alcuna rilevanza nella vita sociale”, anche se “l’insieme dei valori che sono alla base della società proviene dal Vangelo”. Il Papa constatando l’esistenza di “una sorta di ‘eclissi di Dio’, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda” e conclude affermando con autorevolezza che “Non ha senso “pretendere di eliminare Dio per far vivere l’uomo’, occorre camminare con gli uomini verso Dio. I giovani della Spagna, insieme a quelli di Argentina, Bulgaria, Burundi, Iraq, Italia, Messico, Myanmar, Moldova, Romania, Terra Santa, Ucraina, Venezuela e poi ancora di Albania, Bielorussia, Malta, Polonia e Slovacchia, saranno a Madrid l’immagine del mondo nuovo da costruire con sempre rinnovata speranza e fiducia, una nuova primavera di speranza e l’alba di un nuovo giorno, che guarda con occhi nuovi la globalizzazione che trasforma la società, ma non deve far soffrire il cuore dell’umanità.

Giuseppe Adernò