Di rilevante spessore culturale, alla Zelantea, la recente mostra basata su un centinaio di disegni, quasi tutti inediti, scelti tra 1554 documenti di architettura, appartenenti
all’Archivio degli ingegneri Carmelo e Salvatore Sciuto- Patti, protagonisti di alto livello professionale e artistico in Sicilia, nell’arco di tempo che va dal 1850 al 1925.
Una loro discendente, residente in Acireale, è la prof. Luisa Consoli Nicolosi, la cui nonna materna, Maria Sciuto-Patti, era figlia dell’ing. Carmelo e sorella dell’ing. Salvatore: con grande emozione ha seguito la mostra, ricordando come, da piccola, la madre le parlasse di questi due famosi parenti, onorando la loro memoria.
Nel 2003 gli eredi Vagliasindi, residenti a Roma, affidarono in comodato d’uso all’Accademia Zelantea il ricco Archivio, come ha riferito il presidente dott. Giuseppe Contarino. Interessanti alcune dichiarazioni rilasciate dall’ing. Vittorio Percolla, catalogatore della Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania.
– A quale ramo genealogico appartengono gli eredi Vagliasindi?
“Dall’albero genealogico si evince che la discendenza diretta maschile si è persa, dal momento che Carmelino Sciuto-Patti, figlio dell’ing. Salvatore e di Antonietta Francica Nava, dall’unione con Margherita Vagliasindi non ebbe figli. Alla sua morte, la vedova destinò i beni ai nipoti Alba, Laura, Beatrice, Michelangelo Vagliasindi.”
– Quanto tempo è durato il lavoro di riordino dell’Archivio?
“Quattro anni. Sono stato coinvolto dalla spiccata personalità di padre e figlio, perché sostanzialmente mi sono trovato dinanzi ad architetture di notevole valore artistico e storico. L’obiettivo è stato il raggiungimento dell’evento mostra e la futura pubblicazione del Catalogo, a conclusione di uno studio molto articolato e complesso, alla base della mia lunga ricerca assieme ai miei colleghi catalogatori della Soprintendenza.”
– Quali sono le sue attese?
“Spero che la mostra diventi itinerante; inoltre, mi auguro che questo evento possa essere un invito per tutti coloro che posseggono documentazione d’arte e di valore storico, a valorizzare i propri archivi e quindi farsi avanti con i nomi di autori, per l’approfondimento della storia recente e per la conoscenza di quanti hanno dato un contributo di pensiero e d’arte.”
– E’ un dovere civico riportare i nomi degli ingegneri Sciuto-Patti nella segnaletica?
“Certamente lo è.”
Anna Bella