Un docufilm sul giudice Rosario Livatino. “Sub tutela dei, il giudice beato”, per la regia di Francesco Millonzi. Questo il titolo del film inchiesta che andrà in onda sabato 22 maggio, alle ore 2, e in replica domenica 23 maggio, alle ore 22,30, su Antenna Sicilia (canale 10 del digitale terrestre). La rappresentazione, della durata di un’ora, ricostruisce la vita del giudice Livatino partendo dalla sua infanzia per arrivare alla fase adulta.
Veste i panni di Livatino bambino il piccolo Carmelo Flavio Misuraca, mentre da adulto ad interpretarlo c’è Fabrizio D’amico.
Tutti i luoghi del giudice Livatino
Gli attori si muovono in ambienti reali dove il giudice ha vissuto. La casa paterna a Canicattì, le chiese dove andava a pregare tutte le mattine, l’ufficio al tribunale di Agrigento dove si recava tutti i giorni. C’è la stele costruita in sua memoria nel posto che è stato triste teatro dell’agguato mortale sulla strada statale Caltanissetta-Agrigento. La cappella gentilizia nel cimitero di Canicatti dove riposa Livatino; il riferimento ai fatti di cronaca e alle inchieste di cui il giudice si occupava.
La ricostruzione è basata sulle testimonianze di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Stiamo parlando dei procuratori Nunzio Sarpietro, Vittorio Fontana, Michelangelo Patanè, Ottavio Sferlazza; Domenico Airoma del Centro studi Livatino di Roma; il cardinale Francesco Montenegro. Poi Don Giuseppe Livatino, lontano parente del giudice; Antonello Piraneo, direttore responsabile del quotidiano “La Sicilia”, il giornalista Fabio Russello, Rosaria Livatino cugina del giudice. E ancora Giuseppe Palilla (compagno di scuola), Gaetano Augello suo insegnante; Ugo Tomaselli Presidente dell’associazione “Giustizia e pace“ intitolata ai giudici Livatino e Costa e Vittorio Fontana ex procuratore generale della Corte di Cassazione e presidente onorario.
Un tributo alla beatificazione del giudice Livatino
Un tributo alla beatificazione di Livatino contenente una serie di interviste, tra cui quella a Don Giuseppe Livatino postulatore della causa di beatificazione. Inoltre, all’interno c’è un piccolo servizio dedicato al giudice Antonino Saetta ucciso dalla mafia il 25 settembre del 1988 che rivive nel ricordo del figlio Roberto Saetta
Il film è stato ideato, scritto e prodotto da Francesco Millonzi, segretaria di produzione Lea Bilello, assistente alla regia Fabrizio D’Amico che ne ha curato il montaggio assieme al regista.
Le riprese sono state effettuate a Canicattì, Agrigento, Catania e Palermo
Partner ufficiali: L’associazione “Giustizia e Pace ” di cui è presidente Ugo Tomaselli, il quotidiano “LA SICILIA” e il suo direttore responsabile Antonello Piraneo.
Grande soddisfazione da parte del regista Millonzi. “Quella di Livatino è testimonianza di coraggio, dedizione e rispetto della legalità e della giustizia nell’avere sfidato e contrastato il crimine organizzato e la mafia.
Le sue inchieste le ha portate avanti senza avere paura. Il suo sacrificio deve servire a far risvegliare le coscienze e far riflettere sui valori del rispetto, della non violenza e della legalità. Un monito ai giovani perché anche loro prendano esempio da lui e si battano per il trionfo della giustizia e dei valori umani e cristiani. Tutti possiamo tendere al bene, indirizzare la nostra vita verso azioni che migliorano la nostra società civile. Siamo fieri e orgogliosi di avere avuto un giudice come Rosario Livatino, un seme che ha germogliato e ha dato vita ad altri frutti che sul suo esempio hanno gettato altri semi di libertà e giustizia”.
E’ siciliano il primo magistrato Beato
Ugo Tomaselli aggiunge: “La nostra Sicilia ha dato i natali al primo magistrato elevato alla beatitudine nella storia della Chiesa. Una persona che ha applicato il Vangelo nella sua vita e lo ha vissuto fino al sacrificio estremo. Un vero martire per la causa della giustizia e della fede. La sua santità nasce dal suo senso del dovere, dalla ricerca della verità. In questo docufilm il regista è riuscito a farne un ritratto completo e significativo che sicuramente emozionerà il pubblico”.
E parlando di emozione non poteva mancare il commento di Carmelo Flavio Misuraca nei panni del giudice Livatino da bambino: “E’ stato bello per me vestire i panni del giudice quando era piccolo. Mi sono emozionato. Penso che Rosario Livatino sia stato molto bravo e coraggioso. Ho studiato la parte che dovevo recitare, aiutato dalla mamma. Mi piace recitare, ma lo faccio per hobby. Da grande non voglio fare l’attore, ma il pompiere”.
Rosalba Mazza