La serata alla Biblioteca Zelantea di Acireale su “Eduardo tra noi”, organizzata dall’Accademia degli Zelanti e Dafnici, dal Kiwanis, dall’Istituto Comprensivo G .Galilei e dalla città di Acireale, è stata una delle iniziative culturali più attraenti del mese di febbraio.
Il presidente dell’Accademia, dott. Giuseppe Contarino, nella sua forbita introduzione, esalta il grande Eduardo De Filippo dalla poliedrica personalità, in grado d’interessare tutta l’Italia; ripercorre l’esperienza di Eduardo capocomico per cinque sere in Acireale con cinque sue operette, che però non riscossero successo, per cui dovette chiedere alla madre l’invio di soldi per i biglietti di ritorno a Napoli.
L’intervento della dott. Rosaria Maltese, dirigente scolastico del “Galileo”, è molto elogiativo nei confronti di Eduardo, quale autentico “maestro” nel difficile periodo storico del Neorealismo: il suo teatro fonde i desideri di un’umanità alla ricerca di se stessa. Attraverso il detto “ridendo si possono scoprire tanti significati della vita”, De Filippo individua il significato reale dell’amore, indicando in passione, storia, dubbio, relazioni, i veicoli della salvezza.
Si esibisce brillantemente in concerto il quartetto di ex alunni formato da Andrea Strazzulla al piano, Simona Postiglione al violino, Angelo Manciagli al flauto traverso, Francesco Spina alla chitarra, con noti motivi napoletani.
Presentata brillantemente dal preside della scuola media “Galileo Galilei”, prof. Nino Pulvirenti, la relatrice della serata, la dott. Emanuela Ferrauto dell’Università di Salerno, a trenta anni dalla morte di Eduardo De Filippo, traccia, con ricchezza di particolari e con il rigore della ricercatrice, il complesso profilo biografico dello scrittore, che s’inscrive nella famiglia Scarpetta allargata, assieme a Peppino e Titina; fonda la sua compagnia teatrale nel 1921-22, lavorando dal pomeriggio fino a notte alta.
Il contrasto con il fratello Peppino, che mira al teatro nazionale, nasce dalla diversa visione del teatro, concludendosi con la separazione. Eduardo, strenuo sostenitore del dialetto napoletano, vuole raccontare la verità, anche se è dura. Nel ’45 riesce a fare teatro al San Carlo di Napoli. Nel 1981, la nomina a Senatore a vita. Muore nell’’84.
Dopo una lineare presentazione della compagnia “Officina d’arte” da parte del direttore Alfio Vecchio, il recital di alcuni passi delle commedie “Filomena Marturano” e “Napoli milionaria”, con eccellente interpretazione di Maria Grazia Ardita, Cettina Ardita, Gianni Costa, Orazio Finocchiaro, Nunzio La Rosa. Eterogeneo il pubblico.
Anna Bella