Il 12 marzo del 1998 muore all’Oasi di Aci S. Antonio (Opera Assistenza Sacerdotale Interdiocesana), il prof don Giuseppe Cristaldi, conosciuto e chiamato da tutti, semplicemente, padre Cristaldi. Da quel giorno sono passati 25 anni, ma il ricordo e l’affetto di chi l’ha conosciuto rimane immutato.
Il 13 marzo scorso, nel Seminario vescovile di Acireale, è stata celebrata una messa, e successivamente, il rettore mons. Giovanni Mammino e il prof. emerito della Facoltà di Ingegneria, Pippo Rossi, hanno ricordato l’impegno intellettuale di padre Cristaldi in favore della pace, attraverso scritti che sensibilizzano le coscienze di fronte ai drammi delle guerre, e l’invito ad adoperarsi per la risoluzione delle contese, precipuo dovere dei cristiani.
Circa due mesi dopo, il 17 maggio scorso, un nuovo evento nella sala Cristoforo Cosentini dell’Accademia Zelantea. Padre Cristaldi ne è stato socio ed autore di ben 26 scritti, pubblicati in “Memorie e Rendiconti”, organo della stessa Accademia.
L’incontro pubblico è promosso dall’Accademia dei Dafnici e degli Zelanti, dalla Diocesi di Acireale, dalla Città di Acireale, dal Movimento Ecclesiale Impegno Culturale – Gruppo di Acireale, e dall’Università Popolare Giuseppe Cristaldi a lui, appunto, intitolata.
Due relazioni nell’incontro su padre Cristaldi
Il programma dell’incontro prevede due relazioni: la prima, dal titolo “Credere pensando. L’interpretazione di Cristaldi del pensiero di Newman” è affidata al prof don Rino La Delfa, docente di Ecclesiologia, presso la Facoltà Teologica di Sicilia- Palermo.
La seconda dal titolo “Modernità, filosofia e religione nelle opere di Giuseppe Cristaldi e Italo Mancini”, è svolta dal prof. Andrea Aguti, ordinario di Filosofia morale, presso l’Università di Urbino.
L’incontro inizia con i saluti del presidente dell’Accademia dott. Michelangelo Patanè, che sinteticamente traccia un profilo professionale ed umano, definendo padre Cristaldi “uomo di vasta e profonda cultura, innata modestia, capace di dialogare con tutti”.
Segue il prof Angelo Pagano, presidente dell’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, un’istituzione che, idealmente, ne prosegue la missione educativa.
Il prof. Stefano Figuera, presidente del Meic (Movimento Ecclesiale di impegno culturale), infine, ha reso noto che, insieme alla Diocesi, è stato istituito un Premio, per una tesi di laurea sul pensiero di Padre Cristaldi. Contemporaneamente, si sta sviluppando un progetto che prevede uno spazio dedicato alla pubblicazione di suoi scritti e riflessioni sul suo pensiero sul sito della Voce dello Jonio.
L’interesse di padre Cristaldi per John Newman
Il prof don Rino La Delfa centra la sua relazione sull’interesse intellettuale ed umano che padre Cristaldi ha nutrito sempre, per John Henry Newman (1801–1890), presbitero, teologo, filosofo prima della chiesa anglicana, e successivamente dopo la fase di secolarizzazione della chiesa d’Inghilterra, di quella cattolica. Nella Chiesa di Roma, Newman viene nuovamente consacrato sacerdote e, negli anni, ricopre incarichi di sempre maggiore prestigio, fino alla nomina a cardinale, nel 1879, da Leone XIII. Il 13 ottobre del 2019, Papa Francesco lo proclama Santo.
“Credere pensando” è il percorso del cristiano che si avvicina a Dio, un costante dialogo fra fede e ragione. “Questa interazione è reale, e attraverso il cuore e la mente, si giunge a convinzioni profonde. La fede in Dio è un atto di fiducia che coinvolge, la volontà e l’intelletto”. “Gli uomini possono ritenersi razionali, ma sono le disposizioni del cuore che governano il loro giudizio”.
Ricca di fascino la relazione del prof. La Delfa
Partire da ciò che si crede, per andare al perché si crede. Come sosteneva Newman “la ragione dell’uomo deve essere capace di rendere conto di ciò in cui crede e del perché crede”.
Ragione e fede non sono azioni mentali opposte, ma operano su piani diversi. Alla base e salvaguardia della fede c’è l’amore e il giusto stato del cuore, un cuore morale.
Sono questi, in sintesi, i temi oggetto di riflessione, ricerca e studio di Padre Cristaldi, e che lui ha ripetutamente trattato, nelle sue pubblicazioni su Newman.
Una relazione, quella del prof. La Delfa di grande fascino, ma non di immediata comprensione per un vasto pubblico che non possiede nozioni di filosofia e teologia. Ancora più arduo è il percorso indicato dalle sue parole, per un cristiano che le volesse applicare alla propria vita.
Il rapporto tra Italo Mancini e Giuseppe Cristaldi
Nella seconda relazione, il prof. Andrea Aguti si è soffermato sul rapporto fra Italo Mancini e Giuseppe Cristaldi. Il primo si è formato alla Cattolica di Milano e vi è rimasto fino al 1965, quando Carlo Bo lo chiama all’Università di Urbino. Il secondo vi approderà da Professore, chiamato dal senato accademico.
La loro conoscenza e collaborazione inizia negli anni ’50, e prosegue negli anni, attraverso un vasto epistolario. Cristaldi segue un indirizzo più orientato alla fenomenologia, Mancini all’ermeneutica. Entrambi dopo il Vaticano II, si occupano del fenomeno della secolarizzazione, di per sé non negativo, che può diventare, anzi, un’opportunità per la Chiesa, attraverso una resistenza attiva, come quella indicata, nel 1944, dal teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer.
Tuttavia secolarizzazione, plurizzazione, globalizzazione, fra loro connessi, hanno prodotto da una parte la nascita di movimenti neopagani e di culti esoterici, dall’altra una dilagante apatia verso la religione (la morte di Dio di Nietzsche). Da qui la necessità di ricercare un senso ultimo della vita, dell’aldilà, dell’anima, come auspicato da Cristaldi nel suo testo “Contemporaneità di Cristo”.
Ne è seguito un breve dibattito che ha lambito anche il tema dell’intelligenza artificiale con le conseguenti implicazioni di responsabilità etica.
La serata si è conclusa con la comunicazione di Mario Di Prima, assessore agli Affari Istituzionali del Comune di Acireale, della delibera di Giunta (approvata in data 11/05/2023), con la quale si intitola a padre Cristaldi un viale del Giardino Belvedere.
Rosa Maria Garozzo
Padre Cristaldi un mese prima della morte:
“San Filippo Neri mi accoglierà nell’aldilà
e mi inviterà a fare un’allegra risata sul mondo”
Nel febbraio del 1998, il Meic di Acireale (Movimento Ecclesiale Impegno Culturale), guidato dalla dott.ssa Sara Calabretta, tenne una giornata di riflessione e di convivialità per festeggiare gli ottanta anni di padre Cristaldi. Il quale, in quella occasione, ringraziò e salutò i suoi allievi ed amici, con le parole che seguono. Esse rappresentano un profetico testamento di quello che da lì ad un mese sarebbe successo: il suo ritorno alla Casa del Padre.
Epilogo
“Vorrei terminare con un epilogo, mi si consenta. Se è lecito proiettare sul mistero dell’aldilà, che rimane sempre un mistero sigillato per la nostra ragione, se è lecito proiettare nel mistero dell’aldilà i nostri fantasmi, io immagino che quando, – e non sarà fra molto tempo -, io sarò sul crinale del tempo, mi venga incontro San Filippo Neri, il santo dell’umorismo che era tanto amato e venerato da John Herry Newman (che era molto sensibile all’umorismo, anche se, certe volte, il suo umorismo era pungente). Penso che mi venga incontro san Filippo Neri, del quale sono stato sempre devoto, fin dagli anni lontani della fanciullezza, (abitavamo all’Oratorio) e mi dica:
“Vieni, vieni … coraggio, non pensare al tempo che hai perduto tra i libri. Non pensare alle polemiche che hai avuto durante il seminario con i tuoi prefetti, non pensare alla testardaggine di qualche tuo alunno, non pensare. Vieni non ti angosciare in introspezioni esasperanti, come consigliavano certi padri spirituali un po’ pignoli. Vieni, ti attende la misericordia di Dio e poi guarda il mondo per farci sopra una sommessa, ma allegra risatina!”. Una perfetta e umoristica applicazione di “Credere pensando”.