Incontro del Meic di Acireale: combattere il femminicidio con l’emancipazione

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Nell’aula magna del liceo scientifico “Archimede” di Acireale, gremita soprattutto di un pubblico di giovani ha avuto luogo l’ incontro organizzato dal Movimento ecclesiale d’impegno culturale, membro di Pax Romana, sull’attuale , sconcertante tema del Femminicidio nelle sue radici culturali.
Il presidente del Meic, prof. Santo Toscano, nella sua premessa, delinea la drammatica problematica delle relazioni affettive dal riscontro possessivo, oggetto di appositi laboratori dell’Associazione. incentrati su tre parole-chiave: passione, tenerezza, intelligenza  Il preside, prof. Riccardo Biasco, nel suo saluto al pubblico, rileva l’importanza dell’educazione riguardo a tale tematica.
La dott. Maria Pia Fontana, assistente sociale e sociologa, dipendente dal Ministero di Grazia e Giustizia, introduce l’incontro, citando Cesare Pavese nella sua affermazione che l’amore non è rapporto di potere, ma segno di libertà. Sottolinea come bisogna uscire dall’ambiguità e come molte volte donne coraggiose subiscono conseguenze inaccettabili, diventando vittime. Denuncia il fatto che nel mondo politico le donne sono poco presenti e in Italia l’emancipazione non è compiuta, per cui urge combattere, appellandosi ad apposite convenzioni internazionali, contro le teorie di mercificazione del corpo femminile svilito a oggetto, intensificando la cultura, mirata ad educare i sentimenti dell’uomo e della donna, liberando le donne da processi di disistima e attenzionando anche gli autori delle violenze.
Le relazioni molto approfondite sono state a cura e della docente Luisa Mirone e del magistrato Marisa Scavo. La prima disserta con forte spirito critico sull’avanzare della mezza cultura, sui diritti negati, che soffocano le istanze della donna, sul confine labile tra ragione e pazzia, sulla questione femminile che non è percepita come tema politico, bensì come fatto di costume e non di cultura, citando la scrittrice sarda Michela Murgia e il suo denso sito.
Il magistrato Marisa Scavo, dopo la premessa di un inizio di cambiamento culturale mediante rilevanti convenzioni internazionali, a cui comincia ad accedere l’Italia, illustra il complesso tema della violenza, attraverso una ricca documentazione, citando fatti verificatisi in diverse parti del mondo, dagli USA ai Paesi arretrati dell’Africa, dai Paesi progressisti del Nord, dove alligna il disordine anche nelle famiglie agiate, alle famiglie patriarcali del Giappone; dalla legislazione sugli aborti di Stato della Cina alla tratta delle donne, ai costumi depravati del Bangladesh.
Interessanti gli specifici interventi programmati del docente di Teologia morale Vittorio Rocca; dello psichiatra Antonino Salerno; di suor Rosalba La Pegna della Comunità Madonna della Tenda di Cristo; della scrittrice e giornalista Maria Cristina Torrisi. A tali interventi se ne sono aggiunti altri vivaci e pertinenti.

                                                                    Anna Bella

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