Un momento di riflessione sul delicato ruolo che il sacerdote svolge nella comunità e sul suo approccio quotidiano con gli altri, nelle varie situazioni contingenti, è stato condiviso ieri, venerdì 4 giugno, nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù ad Acireale.
E proprio al “cuore di Gesù” si è fatto riferimento costante, nell’incontro, come “punto simbolico” di arrivo dei credenti che vivono nell’ottica della fede e della religiosità. Ma anche come stabile guida nel percorso di crescita cristiana.
“Il cuore di Cristo guida il suo gregge. Essere pastori nella Chiesa del Signore è un grande impegno e ci vuole una grande applicazione – ha affermato il parroco, don Gabriele Patanè. Il Papa ci guida, come pastore, ci orienta nelle situazioni contingenti. E l’immagine della Chiesa non deve essere quella del singolo ma deve andare all’unisono verso Cristo”.
Ogni componente della Chiesa deve essere utile alla comunità
La teologa Letizia Franzone ha descritto le varie componenti della Chiesa, dai fedeli laici ai vescovi e ai presbiteri, passandone in rassegna dettagliatamente ogni ruolo, il cui fine è quello di essere utile alla comunità religiosa.
“La vocazione è sempre rivolta alla persona singola, che non agisce mai come fosse un’isola, separatamente dagli altri, ma in modo collegiale”, ha affermato Franzone.
A ribadire il concetto di “utilità per gli altri”, anche in ambito giornalistico e della corretta comunicazione, il direttore de La Voce dell’Jonio, Giuseppe Vecchio.
“Nel territorio della diocesi svolgiamo da sessantatré anni un’azione di volontariato con il nostro giornale, che è stato ed è al servizio della gente”, ha spiegato lo stesso.
Come tasselli di un puzzle, che trovano il loro giusto posto nell’iconografia conclusiva, così tutti gli individui hanno un ruolo sociale per il conseguimento del bene comune. A tal proposito, ha spiegato la teologa, anche i fedeli laici hanno la loro responsabilità nell’annuncio del Vangelo di Dio. Essi, infatti, possono giungere con “il loro sguardo” in quegli angoli del vissuto in cui un prete, per diversi motivi, non può arrivare.
Il parroco presenza stabile nella vita della comunità
E la relatrice cita le parole di Papa Francesco, ribadisce l’importanza della formazione per i fedeli laici. E sottolinea il fatto che ciascuno, allontanandosi dalla preghiera, per diversi motivi, possa perdere l’equilibrio, nutrito anche di spazi di silenzio da cui nasce qualcosa da donare agli altri.
La Franzone ha poi spiegato la necessità della “vicinanza del pastore al proprio gregge”, cioè, fuor di metafora, condividere gioie e dolori. Nella realtà significa la presenza stabile del sacerdote per i fedeli, uscire allo scoperto, lasciando le sicurezze della parrocchia. Ovvero una “libertà del cuore” che lo conduce nel posto giusto.
Il riferimento costante della teologa alle parole di Papa Francesco giungevano da esempio concreto della collaborazione indispensabile tra membri della comunità ed il loro pastore.
Ad arricchire il momento di condivisione, i canti e le musiche di Francesca Donato, Luana Donato e Mariangela Fichera, della Schola Cantorum “Maria SS. Salus Infirmorum” di Santa Maria degli Ammalati. All’incontro hanno assistito anche le suore dell’annesso monastero della Visitazione.
Rita Messina