L’evolvere dell’intelligenza artificiale generativa e dei nuovi Tesla Optimus e CyberOne, robot umanoidi potenziati prodotti dalle Big Tech Tesla e Xiaiomi si candida a plasmare in modo tanto innovativo quanto imprevedibile il nostro futuro. L‘intelligenza artificiale è uno dei temi più dibattuti a livello europeo e internazionale, poiché la sua evoluzione è esponenziale, alimentata dai cospicui investimenti provenienti dalle grandi aziende. Ci troviamo di fronte a una rivoluzione tecnologica destinata a porre interrogativi e sfide imminenti in merito al divario tra uomini e macchine, con molteplici possibili scenari.
Intelligenza artificiale / Evoluzione dei Robot Umanoidi
Nel 2015, a Hong Kong, la Hanson Robotics ha progettato Sophia, un robot umanoide avanzato, capace di emulare oltre 62 espressioni umane e di esprimere emozioni. Basato sull’IA generativa, Sophia conferisce consapevolezza ai robot sulla loro costruzione ed evoluzione. Questi robot sono stati progettati per apprendere dagli errori e dai comportamenti attraverso una serie di input e output, contribuendo a sviluppare un futuro collaborativo. Già da questi anni si è cominciato ad utilizzare la robotica e a testarla in settori pedagogici e di sostegno, ma se ne sentiva meno parlare.
L’obiettivo è sostituire gli umani in lavori ripetitivi e meccanici, rendendo le macchine resilienti al calore e agli shock. Senza per questo essere limitati dalle fragilità emotive o dai comportamenti incoerenti degli esseri umani. La chiave di tutto sta nell’utilizzo intelligente dei dati. Un approccio logico ed analitico per sfruttare al massimo l’enorme quantità di informazioni disponibili, tramite la profilazione degli utenti e dei miliardi di dati su internet.
Tesla ha recentemente ufficializzato la sua nuova generazione di robot umanoide, noto come Tesla Optimus o Tesla Bot. Rispetto alla versione presentata all’AI Day 2022, il Tesla Bot ha registrato miglioramenti significativi nelle capacità di camminare. Nello specifico, con un aumento del 30%, e nei movimenti, più naturali e simili a quelli umani. L’uso di materiali innovativi ha permesso di ridurre il peso del robot di 10 kg, consentendo loro di eseguire movimenti come ballare o esercizi di equilibrio. Oltre ovviamente a muovere braccia e mani in modo sempre più simile a quelli umani.
Intelligenza artificiale / Evoluzione dei Robot Umanoidi: Tesla Optimus e CyberOne
In risposta al modello Tesla Bot, durante l’estate del 2022, Xiaomi ha presentato il suo CyberOne. Si tratta di un altro robot avanzato capace di comprendere 45 tipi di emozioni umane e suoni ambientali. Con un peso di 52 kg e un’altezza di 177 cm, il suo soprannome interno è “Tie Da” (grande ferro). E’ in grado di simulare i movimenti umani e di sostenere oggetti fino a 1,5 kg. Può eseguire la ricostruzione virtuale 3D del mondo reale, fornendo una capacità di percezione completa dello spazio tridimensionale.
Inoltre, il suo “cervelletto” gli consente di eseguire un equilibrio posturale del movimento su due piedi. Le capacità meccaniche di CyberOne sono state tutte ampliate dal dipartimento di ricerca e sviluppo Xiaomi Robot Lab. Nonostante l’ampio lavoro di sviluppo di software e hardware, lanciano l’innovativa tecnologia del futuro al pubblico con un costo di realizzazione che al momento è abbastanza elevato. L’evolvere dell’intelligenza artificiale e dei robot umanoidi, tramite le nuove tecnologie del futuro, nascono dall’intenzione di creare un’ecosistema tecnologico che connetta l’alta tecnologia con le persone. Come del resto stiamo affrontando dallo sviluppo, implementazione e attuazione delle Smart Cities, dalle rivoluzioni dei diversi settori del lavoro, fino ad arrivare a sistemi robotici dalle sembianze umane.
Intelligenza artificiale / Evoluzione dei Robot Umanoidi tra Big Tech ed Etica
Le grandi aziende tecnologiche stanno investendo massicciamente nello sviluppo di queste tecnologie, con una serie di robot innovativi ideati dal 2000 ad oggi. Si prevede che, in futuro, i robot saranno in grado di sostituire gli esseri umani in molteplici applicazioni. Le aziende gestiscono inoltre lo sviluppo di tali tecnologie e le indirizzano secondo i loro principi etici e morali, relegati fino a un certo punto alle regolamentazioni europee. Tuttavia, è essenziale ricordare che, nonostante l’attuale sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni, le capacità della macchina dipendono dalla programmazione del software da parte degli utenti. Con l’uso di tecniche di machine e deep learning basate sulle conoscenze acquisite nel campo delle neuroscienze, della robotica e della biomeccanica.
Oggi l’AI generativa ha la capacità di creare contenuti tramite l’elaborazione e l’analisi di altri dati. Creandone di nuovi, adattandosi a diversi contesti, soprattutto alle richieste dell’utente ma anche da processi di fine-tuning (ottimizzarle da sè). Nonostante la macchina possieda una straordinaria comprensione e capacità testuale, derivanti da miliardi di database contenenti informazioni provenienti da tutto internet, gli umanoidi stanno apprendendo a simulare movimenti, espressioni, linguaggio. Ma anche umorismo umano, sebbene con ancora alcune difficoltà.
Rimane un dibattito aperto su come le macchine debbano essere paragonate agli esseri umani e su questioni etiche. Inclusa la discussione su quanto possano avvicinarsi o superare l’essere umano, o quanto spetta alla macchina di compiere decisioni. Resta da capire come ogni individuo debba confrontarsi per comprendere fino a dove voglia essere simulato, assistito, sostituito, archiviando le paure e i timori sul futuro. Ma valutando il presente con uno sguardo lungimirante. Poiché ogni pensiero e azione dei singoli forma una costruzione sociale collettiva di idee, dando forma ad esse.
L’AI ACT Europeo
Per affrontare queste questioni, l’Unione Europea ha introdotto l‘AI Act, un piano etico e giuridico che entrerà in vigore entro il 2026. Coinvolge tutti e 27 gli stati membri per stabilire norme sull’uso dell’intelligenza artificiale nella società. Nonostante il riconoscimento dell’ampio impiego dell’intelligenza artificiale in settori come il medico, industriale, agricolo, bellico, domestico e sanitario-assistenziale, rimane ancora incerto quanto queste risorse saranno effettivamente implementate nella realtà. L’impiego attuale di tali strumenti è evidente in settori come il legale, educativo, la ricerca e lo sviluppo in ambito sanitario. Ma anche nelle risorse umane, nel settore creativo, informatico, e nei campi finanziari e di marketing, utilizzando dati provenienti dai database e dalla profilazione social e web degli utenti.
Senza rendercene conto, utilizziamo già l’IA presente nei nostri dispositivi mobile ed elettronici. Da applicazioni di assistenza vocale, al riconoscimento di brani e immagini. Guardando al futuro, si prospetta che entro il 2050 l’evolvere dell’intelligenza artificiale e dei robot umanoidi comporterà l’essere assistiti nello svolgere faccende domestiche e le attività quotidiane. Compresa la spesa, il seguire i figli e svegliare la famiglia con voce naturale e garbata. Informarsi oggi su temi attuali come questi è diventato una necessità. Prepariamoci con competenza e senso critico, come in ogni passaggio cruciale della storia della tecnologia, ad affrontare un mondo sempre più guidato dall’intelligenza artificiale e da sistemi intelligenti meccanici.
Marika La Mela