“Come cambia l’informazione a Catania: muore la carta stampata e arriva l’intelligenza artificiale. Nuovi scenari per la democrazia e il giornalismo”. Questo era il titolo dell’iniziativa promossa da Europe Direct Catania, col supporto della ONG JO Education | Innovation Hub Catania; che ha avuto luogo giovedì 27 luglio nel Centro Uffici Verga di corso Italia 13, a Catania. L’evento è stato moderato dal presidente dell’ ONG Osservatorio e-Medine, Giuseppe Ursino; affiancato dal prof. Simone Palazzo, docente e ricercatore di Sistemi di elaborazione delle informazioni, dell’Università di Catania, il quale ha introdotto il tema “Intelligenza Artificiale”. Si è trattato di un vero e proprio brainstorming. Un’occasione in cui diverse generazioni di giornalisti del territorio e professionisti del mondo dell’informazione si sono potuti confrontare; sul tema dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale nell’ambito del giornalismo.
Brainstorming sull’evoluzione dell’IA nel mondo del giornalismo / ‘Adattarsi al nuovo scenario’
Viviamo in un periodo in cui l’IA si sta evolvendo in maniera molto rapida in diversi settori, soprattutto nell’ambito del giornalismo; si tratta di un cambiamento in cui noi esseri umani non siamo in grado di andarci appresso – afferma Giuseppe Ursino. Negli ultimi tempi c’è stato un alto livello di licenziamenti in tutte le piattaforme più forti a livello mondiale (Google, Facebook..); vi siete chiesti il perché? – continua Ursino – La risposta che mi sono dato è che le aziende in questione, hanno incominciato a razionalizzare e ridimensionare il mondo del business. Una crescita ed una trasformazione che il nostro territorio non ha del tutto riconosciuto ancora oggi; ma è proprio questo il nostro mestiere, aiutare il nostro territorio affinché lo riconosca il prima possibile.
L’intelligenza artificiale – aggiunge Simone Palazzo, docente presso il dieei di Catania – è una cosa che si studia da decenni e fino a una decina di anni fa, tutti gli approcci provati hanno avuto successo relativo, quindi a puro fine accademico. Poi ci sono stati una serie di cambiamenti tecnologici e storici, che fondamentalmente hanno permesso uno studio molto veloce di questa tecnologia.
IA e ChatGPT
Con i termini ‘intelligenza artificiale’ (IA) si intende l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane; quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. L’intelligenza artificiale permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, mettersi in relazione con quello che percepisce e risolvere problemi, e agire verso un obiettivo specifico. Il computer riceve i dati (già preparati o raccolti tramite sensori, come una videocamera), li processa e risponde. I sistemi di IA sono capaci di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni precedenti e lavorando in autonomia.
ChatGPT è l’acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer. Si tratta di un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano per la generazione di testo sviluppato da OpenAI; nota organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale. Il suo funzionamento si basa su GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3), un modello di elaborazione del linguaggio naturale (o NLP) sviluppato dalla stessa OpenAI. GPT-3, essendo stato “addestrato” utilizzando una grande quantità e varietà di testi (tra cui oltre 500 GB di dati tratti da libri, articoli, contenuti Web, conversazioni umane, etc.), non solo è in grado di generare testo in modo autonomo, ma è capace anche di renderlo molto simile al testo generato da un utente umano.
I suoi 175 miliardi di parametri lo rendono uno dei modelli più versatili della categoria, visto che è in grado di essere utilizzato in molteplici modi. Per entrare un po’ più nello specifico delle fonti di addestramento, ChatGPT è stato addestrato a partire dai modelli Instruct GPT o GPT-3.5 di OpenAI (come code-davinci-002 e text-davinci-003), che difatti sono una versione aggiornata dei succitati modelli GPT-3. Gli Instruct GPT, infatti, sono modelli preaddestrati in modo ottimizzato grazie all’intervento “manuale” di addestratori “in carne e ossa”, cosa che ha contribuito notevolmente a migliorare la fluidità di linguaggio del chatbot e la naturalezza delle sue risposte.
Brainstorming a Catania sull’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: “Le problematiche che si pongono nel mondo del giornalismo, sono le stesse che si pongono nell’evoluzione della programmazione di software”
Parliamo oggi di giornalismo, ma posso affermare che le problematiche che si pongono nel mondo del giornalismo, sono le stesse che si pongono nel mondo della programmazione di software – afferma Simone Palazzo. – CoPilot è un software, che uso spesso, che si basa su ChatGPT. E’ un sistema che aiuta a scrivere il linguaggio di programmazione. Si tratta di un qualcosa di impressionante. Quello che avviene è un auto completamento del codice prima ancora che io pensassi che fosse quello che volessi scrivere. E’ una sensazione strana e difficile da spiegare – continua Palazzo – Se questi sistemi sono così bravi a scrivere i codici, quale sarà il ruolo dell’essere umano e come si dovrà adattare per non essere sostituito?
Catania / Giuseppe Ursino: “Il posto di lavoro nel giornalismo non lo toglierà l’Intelligenza Artificiale, ma bensì la persona che saprà utilizzare l’evoluzione delI’IA”
L’iniziativa in questione è stata un’occasione in cui diversi professionisti del giornalismo e dell’informazione si sono potuti confrontare riguardo il tema dell’intelligenza artificiale in generale, ma in particolar modo nell’ambito del giornalismo. Si è trattata di un’esperienza in cui le osservazioni e le riflessioni delle diverse generazioni del mestiere, hanno dato spazio a dibattiti e riscontri. C’è chi ha affermato che: “l’intelligenza artificiale non sostituirà l’essere umano, ma potrà essere vista ed utilizzata come strumento di arricchimento”; e chi ha affermato che “l’intelligenza artificiale si potrà sostituire all’intelligenza umana, ma mai all’animo umano”.
Simone Palazzo alla domanda ‘Cosa ne sarà del giornalismo, a seguito di questa grande evoluzione?’ ha risposto: “È una previsione del futuro che è impossibile fare. È chiaro, che tra due, tre o quattro anni, nessun essere umano scriverà più un articolo sull’aumento dell’inflazione, perché è qualcosa che può essere fatta in maniera automatica, meccanica e accedendo all’ISTAT, analizza i dati e scrive l’articolo”. L’affermazione che però è sembrata mettere tutti d’accordo è stata quella di Giuseppe Ursino: “Non sarà l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro alla persona, ma sarà un’altra persona che avrà imparato ad utilizzare bene l’intelligenza superficiale a rubare il lavoro a chi invece non ha imparato ad utilizzare l’intelligenza artificiale”.
Rebecca Charamah