Il consumo di video sul social network più famoso (e popoloso) della Rete è ormai esploso da diverso tempo e Mark Zuckerberg ha deciso di cogliere al volo l’opportunità e di tuffarsi nel business dei video on-line. Il guanto di sfida a YouTube è lanciato: Facebook introdurrà in modo massivo un modello di “monetizzazione” dei video prodotti dagli utenti, attraverso l’inserimento di spot pubblicitari.
Il ragazzo prodigio del “nuovo internet”, Mark Zuckerberg, è un fiume in piena durante l’ultima sessione di Q&A (questions & answers, domande e risposte) avuta con gli utenti del suo social network. Un’occasione per dare la sua “vision” sul futuro della Rete (e di Facebook, neanche a dirlo) e per lanciare nuovi servizi della sua piattaforma. Il CEO di Facebook ha fatto un intervento ad ampio spettro (grazie anche alla presenza inaspettata di alcuni VIP, come Schwarzenegger, Stephen Hawking e Arianna Huffington): dalle ragioni dietro la politica dei nomi reali, al suo stipendio di appena un dollaro, fino a come vuole sviluppare l’Intelligenza Artificiale. Soprattutto il dialogo con la Huffington è stata l’occasione di parlare di business e, quindi, dell’idea che c’è dietro Facebook Video e Instant Article.
Il dato di partenza è che i moltissimi utenti giornalieri (1,44 miliardi quelli da un pc fisso e quasi 800 milioni che si connettono da mobile) trascorrono molto tempo della loro giornata connessi al social network, circa 40 minuti al giorno negli Stati Uniti, e questo apre alla possibilità per Zuckerberg per offrire servizi ad hoc.
Secondo indiscrezioni il social network avrebbe approcciato le principali etichette discografiche (Sony Music Entertainment, Universal Music Group e Warner Music Group) per esplorare ed impostare un servizio di streaming musicale. Facebook si preparerebbe così ad entrare in competizione con i servizi di intrattenimento che ruotano intorno alla musica: un’impresa di quelle difficili, non soltanto perché al momento l’idea sembra essere ancora molto embrionale, ma soprattutto perché il social network dovrà vedersela con colossi del calibro di Spotify, Apple, Google, Amazon e Microsoft, tutti in notevole vantaggio rispetto a Mark.
Sul fronte dei video, invece, a Menlo Park sembrano avere le idee molto più chiare. A rivelarlo è il Wall Street Journal, secondo il quale Facebook è pronto a lanciare per il prossimo autunno un servizio di pubblicità associato ai contenuti video di alcuni grandi “produttori” di contenuti. Il modello di business dovrebbe essere lo stesso di quello ormai, consolidato, usato da YouTube: ai partner andrà il 55% dei ricavi pubblicitari, mentre il restante 45% andrà in tasca al social network e alla piattaforma di condivisione video. Al momento sono una decina i media partner con i quali Zuckerberg sta lavorando al progetto: tra questi la NBA, Fox Sports e Funny or Die (un sito web specializzato in condivisione di video divertenti). Il progetto, almeno nella fase iniziale, sarà aperto solo a partner ufficiali, per cui chiunque vorrà entrare a farne parte dovrà “accreditarsi”.
Zuckerberg spera di vincere la sfida grazie al fatto di poter mostrare video nei flussi di post e notizie di tutti i suoi utenti, mentre su piattaforme come YouTube i video devono essere per lo più “cercati” dagli utenti stessi. Per questo motivo il social network starebbe lavorando su una nuova pagina di Suggested Video (video consigliati), interamente dedicata ai video che con un algoritmo analizzerà i video visti dagli utenti e consiglierà loro video simili.
Antonio Rita