– Come nasce l’idea di far rivivere la “Pasticceria Costarelli”, da sempre meglio conosciuta come “Il Costarelli”?
“Dall’incontro di un gruppo di persone volenterose di migliorare la vita sociale della comunità in cui vivono. Il confronto e l’analisi della situazione del territorio hanno permesso di individuare , in tale luogo “storico”per la città di Acireale, un simbolo di rinascita dell’identità collettiva”.
Chi sono i protagonisti?
“Occorreva un primo nucleo di coraggiosi che decidesse di investire tempo e risorse nel perseguimento dell’idea. E tali sono stati i miei amici Carlo Zimbone, Sergio Spina, Fabio Saglimbene e Pino Giordano: una formidabile squadra d’attacco, come l’ha definita un attento osservatore delle vicende locali. A questo primo nucleo si sono, ben presto, uniti tanti altri coraggiosi cittadini con generosità e spirito costruttivo, al punto che attualmente i soci si contano nel numero di una settantina, espressioni esclusivamente della società civile acese “.
-Cosa si propone l’ ”Associazione Costarelli”?
“Il nuovo e articolato organismo associativo si propone quale motore propulsivo di iniziative di sviluppo e di armoniosa crescita socio-economica per il territorio. La sede dell’Associazione, ubicata all’interno della storica Pasticceria Costarelli, è dotata di una confortevole sala riunioni e conferenze dotata di moderne tecnologie multimediali, punto di riferimento e di dialogo per l’intera comunità acese, al fine di agevolare lo scambio di idee e la progettualità propositiva a beneficio del territorio
-Qual è il rapporto tra l’associazione e la Pasticceria e, quindi, tra la gestione e la vita della prima e la gestione della seconda?
“L’associazione ha avviato l’idea ed elaborato il progetto complessivo con un metodo nuovo, che prevede la collaborazione tra una entità di persone che operano nel sociale ed un’attività imprenditoriale autonoma rispondente alle logiche di mercato. I due organismi sono tra loro autonomi, ma sinergici per il successo dell’iniziativa nel nostro territorio”.
-Come si può sintetizzare la “mission” che vi siete posti?
“Si tratta di una realtà con molti progetti in cantiere per ridare slancio alla vita sociale ed economica della città, che vuole contribuire al migliore utilizzo delle risorse del territorio per la crescita e lo sviluppo della comunità. L’obiettivo è coniugare attività imprenditoriali ad iniziative che possano riaccendere la vivacità culturale e commerciale che in passato ha caratterizzato la città di Acireale”
-Il vostro è, anche e soprattutto, un atto di coraggio e insieme di fiducia. Sperate proprio che la città, e non solo, risponda positivamente?
“Riteniamo che proprio tali doti, coraggio e fiducia, unite alla competenza ed al rigore morale, siano in questo momento fondamentali per poter uscire dalla crisi in cui, da qualche tempo, la nostra comunità si è venuta a trovare. Pensiamo che atti concreti come questo siano indispensabili per riuscire a trainare ed a scatenare fenomeni positivi nei vari ambienti della nostra città. E’ importante sapere che c’è un gruppo di persone che credono in un futuro migliore e sono pronte a costituire punto di riferimento per quanti vogliano riconoscersi in tale prospettiva. La campagna associativa è aperta a tutti”.
-Con la vostra iniziativa pensate che possa rivitalizzarsi il centro storico cittadino?
“Piazza Duomo si era spenta e con essa tutto il centro storico languiva in una specie di lungo letargo, dal quale ci auguriamo di poter tirar fuori la città con le sue grandi risorse e potenzialità. Una forte luce si è riaccesa nel cuore di Acireale e questa scintilla potrà propagarsi a raggiera per riportare il centro cittadino agli splendidi fasti che merita per tradizioni storiche e per le capacità dei suoi operosi abitanti”.
Maria Pia Risa