Si è ufficialmente inaugurato il progetto “Il cielo sopra Acireale visto dalla terrazza del Sacro Cuore” a cura del rettore del santuario del Sacro Cuore don Orazio Barbarino.
Il progetto consiste in una rassegna dal titolo “Arte e cultura al Santuario”, dedicata alla memoria del giovane Davide Di Mauro, prematuramente scomparso.
Erano presenti tra il pubblico i genitori di Davide e la sorella che ha dato un saluto agli intervenuti tracciando un commosso ritratto del fratello con la sua gioventù, il suo sorriso, la sua forza nello sport, la solarità e la voglia di vivere.
Tre gli appuntamenti che si vivranno sulla terrazza del Sacro Cuore. Il primo “L’ha fatto una signora”, a cura della compagnia teatrale della Misericordia “I personaci”. Il secondo, che si terrà il 18 agosto, “Una storia che viene da lontano”, riflessioni a margine sulla Evangelii Gaudium di Papa Francesco di Marco Campedelli. Ultimo appuntamento, domenica 25 agosto, con “Fumo negli occhi” a cura del gruppo teatrale San Paolo apostolo di Acireale.
Ne abbiamo parlato con il rettore del Santuario, don Orazio Barbarino, per conoscere meglio il progetto. Capire in cosa consiste questa piccola rassegna e l’obiettivo che si è prefissato nel realizzarla.
Don Orazio Barbarino, perché questa rassegna e qual è l’idea di fondo?
L’idea di fondo è quella di interrogare Lui per interrogarci. Questa prima rassegna del teatro amatoriale e di ciò che ruota attorno al mondo dell’arte, rappresenta l’attenzione che vogliamo avere nei confronti di quanti, nonostante la vacuità e il disinteresse di tanti, sono in prima linea e vogliono essere un segno di speranza.
Questa rassegna, in piccolo, vuole essere la proposta alternativa. O, ancora meglio, con questa proposta vogliamo far nascere una nostra responsabilità da condividere con tutti: le ragazze, i giovani, i gruppi che sono attivi nella città di Acireale. Rifiutiamo assolutamente il comportamento di molti che sono e vivono in Acireale e che non mettono al centro “il bene della città”.
Chi sono i responsabili dello stato della città?
Non c’è un solo responsabile. Deve essere chiaro che noi tutti, chi più chi meno, siamo responsabili dello stato di abbandono, del tasso di solitudine che minano alla base la crescita di Acireale, del nostro Paese e di noi tutti.
Da cristiani ci rendiamo conto che dove non c’è una consapevolezza delle esigenze assolute del Cristianesimo, tutto può diventare opzionale e facoltativo.
Per chi ancora non conosce il Santuario del Sacro Cuore che definizione di esso potrebbe dare?
Il Santuario del Sacro Cuore in Acireale è una realtà molto piccola. Di questo siamo convinti al cento per cento, eppure potrebbe diventare un luogo dilatato, immenso. Come esempio abbiamo davanti ai nostri occhi Nazareth, Cafarnao…Barbiana, Nomadelfia, che da centri relativamente piccoli è partita una proposta capace di rivoluzione tutto. Solo dall’ unione dei cuori che sappiano attingere consapevolezza e forza, può venire fuori, anzi verrà una forza d’ urto non indifferente.
In tanti si sono avvicinati a questa realtà come verso una ventata di aria fresca. Come li vede?
Si, alcuni si sono avvicinati per curiosità e vi si sono fermati motivati a partecipare in prima linea. In tanti di noi c’è la consapevolezza che sta nascendo un “patto tra di noi che ci fa dire che questa è l’ora nostra”.
“Dal cuore per eccellenza, che è quello di Cristo, ai nostri singoli, solidali cuori nostri”, che tenteranno di essere una proposta seria, per la citta di Acireale e per tutti i suoi abitanti.
Cosa ci può dire in chiusura?
Si può concludere dicendo, com’è il cielo sopra Acireale, richiamando il titolo e la provocazione contenuti del celeberrimo film “Il cielo sopra Berlino” del regista Wim Wenders? Quando avremo compiuto questo nostro viaggio programmato in questo momento, concluderemo con una tavola rotonda sullo stato di vita della nostra Acireale.
Mariella Di Mauro