Con padre Mariano Lo Giudice riprende la nostra rubrica dei sacerdoti secolari. Nato il 24 gennaio 1942 a Giarre-Riposto (che in quell’anno assunse il nome di Jonia) è cresciuto nella parrocchia Maria SS.ma di Porto Salvo di Altarello (Riposto). Sin da piccolo servì messa come chierichetto accanto al suo parroco mons. Giuseppe Risiglione. Di lui ci racconta subito un episodio: “Un giorno confidai al mio parroco l’intenzione di farmi sacerdote. Egli, con sguardo rassicurante, mi suggerì di pregare tanto e che il Signore mi avrebbe detto cosa fare”. Mons. Risiglione, ha rivelato padre Mariano Lo Giudice, “è stato una figura centrale per la mia vocazione”. Il suo ingresso in Seminario avvenne il 26 ottobre 1953 mentre il 30 luglio 1967 ricevette gli ordini sacerdotali dal vescovo mons. Pasquale Bacile. Dal suo racconto possiamo dedurre che si è trattato di un ministero pastorale ricco e variegato. Appena ordinato sacerdote iniziò il suo cammino di pastore come vice parroco nella parrocchia S. Isidoro Agricola di Giarre. Nel 1975 fu nominato parroco della parrocchia Maria SS.ma Assunta di Puntalazzo (Mascali) dove esercitò il suo ministero per diciannove anni. Contemporaneamente svolse le funzioni di parroco anche a S. Giovanni Montebello (1982-1994) e come collaboratore nelle parrocchie del Sacro Cuore e Santa Venera di Santa Venerina e Maria SS.ma Immacolata di Dagala del Re (1994-1995). Dopo Puntalazzo fu la volta della parrocchia di S. Leonardo abate di Mascali come vice parroco accanto a mons. Risiglione, che egli conosceva bene essendo stato la sua guida vocazionale. Rimase a Mascali fino al 2000 e subito dopo, per due anni, nella frazione di Santa Venera. Nella sua lunga esperienza ministeriale padre Lo Giudice ha potuto sperimentare anche la realtà della collaborazione pastorale; infatti, dal 2002 assistette padre Nino Cristaudo (scomparso qualche anno fa) nell’Unità pastorale di Altarello – S. Leonardello – Carrubba – Trepunti. Nel 2007 poi alcuni motivi di salute impedirono a padre Lo Giudice di continuare regolarmente il suo ruolo di pastore e da allora vive presso l’Oasi Maria SS.ma Annunziata di Aci S. Antonio. Da ottobre 2014 il vescovo ha affidato a padre Lo Giudice un nuovo incarico come vicario parrocchiale presso le parrocchie San Giacomo e Maria SS.ma della Consolazione ad Aci Catena. Alle domande che seguono il nostro sacerdote ha risposto con commozione, segno che ha vissuto con gratitudine il suo sacerdozio, oramai prossimo alla soglia dei cinquant’anni.
Parliamo un po’ degli anni del Seminario
“Ai primi anni fu prefetto padre Vincenzo Castiglione. Egli mi accolse con paterna bontà. Ogni sua parola o gesto mi diedero fiducia lungo un percorso che è durato ben dodici anni e che ho vissuto con gioia. Questo percorso ha richiesto disciplina, sacrifici e impegno per essere sacerdoti secondo il cuore di Dio”
A quali attività pastorali si è dedicato di più?
“Mi sono dedicato soprattutto alla formazione e alla confessione dei ragazzi e dei piccoli di Azione cattolica. Ho sempre detto loro che il sacerdote doveva essere come un amico. Mi capita spesso di incontrare alcuni di loro, oramai cresciuti, e tutti si ricordano che durante gli incontri portavo tante caramelle. Era per me un gesto semplice per entrare in sintonia con loro. A Giarre mi ricordo che mancavano le tuniche per i chierichetti e allora decidemmo di fare una colletta per racimolare qualche lira per acquistare la stoffa e poi cucirli. E infine porto dentro la bella esperienza dell’unità pastorale: si cercava di fare gruppo e di sperimentare la gioia della fede attraverso delle recite e attività. Da esse emergevano sempre testimonianza e autenticità di fede”
Oggi, come bisogna guardare al sacerdote?
“Come un altro Cristo. Il Santo Curato d’Ars, non a caso, diceva che dobbiamo considerarlo come colui che porta le anime a Dio. Egli deve essere umile, disponibile e dire sempre: «Eccomi, Signore, si compia in me la tua volontà» perché possa avere sempre di più un cuore misericordioso”
Cos’è per lei la fede?
“La risposta sta nella sua ricerca. Bisogna sempre cercarla, viverla, ascoltarla, per lasciarci permeare dalla luce di Cristo”.
Domenico Strano