Il Museo del Natale nasce ad Acireale, nel 2016, da un’idea di Carmelo Musmeci che, insieme al cav. Rosario Lizzio, ha voluto rendere fruibile, per l’intero anno, le numerose opere del museo. Dal luglio di quest’anno, il Museo del natale è diventato un’associazione di promozione sociale; ed è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura quale “Piccolo museo”. Ulteriore punto di forza dell’iniziativa è il gemellaggio con Castione di Trento, che ha regalato al museo due sculture della natività in legno di castagno.
Perché nasce il Museo del Natale?
Il Museo del Natale ha al suo interno tante di quelle bellezze e particolarità, che ho pensato fosse uno “spreco” tenerlo aperto solo per un breve periodo, nei giorni di Natale. Dal 2016, ad Acireale è presente questa realtà; e spero possa continuare nel tempo.
Lei ha detto che vi sono tante opere all’interno del museo, anzi numerosissime fra quelle realizzate appositamente e le donazioni. Quali sono le più significative?
Tra le più belle, sicuramente, nel novero, non può mancare la Conchiglia, un presepe in ferro battuto del maestro Pippo Contarino. Un’altra ancora è Acireale in miniatura a Natale, realizzata dal maestro Rosario Sciuto; la sua particolarità sta nell’accurata riproduzione degli interni. Poi il presepe più piccolo del mondo, ovvero la Natività su un chicco di riso, di ben 6 millimetri quadrati; l’isola di Pietro, presepe meccanico realizzato da me in persona insieme con i “diorami” della vita di Cristo. E infine una collezione di presepi etnici donati dal diacono Sebastiano Genco.
Sì, ma qual è la novità rispetto all’anno scorso: queste opere di grande valore c’erano anche nelle precedenti edizioni?
E’ vero. Ma il nostro cavallo da battaglia sarà la “Natività barocca” ad opera dello scultore nostrano Placido Calì. E’ questa la novità che presenteremo nella mostra di questa domenica.
Lei sarà presidente del Museo del Natale fino al 2026. Come si sente ad abbandonare qualcosa che ha creato?
Sarebbe anche giusto: saranno ormai dieci anni. Sempre collaborerò. Spero di avere un successore all’altezza, che sappia portare avanti l’impegno che ci siamo prefissati.
Della serie: chi vivrà vedrà!
Appunto, proprio così. Ma non ho dubbi che il museo del Natale non potrà che migliorare nel corso degli anni.
Giosuè Consoli