Marcello Trovato è il regista del docu-film incentrato sulla figura di Rino Nicolosi. Il lavoro verrà presentato alla città di Acireale sabato 13 maggio, con la prima proiezione al Multisala Margherita.
Cosa è il docu-film dal titolo “Rino Nicolosi il presidente dei Siciliani”?
Si tratta di uno spaccato storico, di una fase precisa della storia siciliana e di una figura ben delineata che l’ha caratterizzata. All’interno della pellicola, infatti, ci sono interviste dell’epoca, fotografie ed altre forme di testimonianze legate a quegli anni. Soprattutto, però, è il ricordo di una persona eccezionale, di un cittadino innovativo, sempre attuale per le idee nuove, anche riguardanti il sistema amministrativo. Questo reso più bilanciato e controllato.
Quali sono stati i tempi di realizzazione del docu-film e le location per le scene?
Abbiamo iniziato le riprese dalla fine dell’anno 2017. Ci siamo dovuti fermare per via dell’avvento del Covid. Una volta ricominciato a girare, abbiamo terminato nel 2022. Le location sono state diverse, fra cui Catania, Agrigento, Mazara del Vallo, Taormina. Abbiamo spaziato per avere maggiore libertà di movimento.
Oltre alle problematiche immaginabili arrecate dal Covid, c’è stata qualche altra particolare difficoltà affrontata?
Sì, certamente. Una grande difficoltà è stata quella relativa al reperimento del materiale d’archivio. Non abbiamo trovato quasi più nulla, per via di un incendio che ha distrutto tutto. Dalla famiglia abbiamo attinto le foto. Importante quanto utilizzato da Rai Teche e dal Centro Televisivo Vaticano (CTV). Quest’ultimo per il materiale inerente a Giovanni Paolo II e il suo “grido” contro la mafia ad Agrigento.
Chi sono gli attori impegnati in questo lavoro?
Agostino Zumbo, nella personificazione della Mafia, Rossella Caramma in quella della madre-terra, ovvero la Sicilia, Rosy Maravigna, nei panni della maestra di scuola elementare e il piccolo Gabriele Rino Nicolosi, nel ruolo del Presidente da piccolo. Ciascuno di loro ha importanza nello scorrere della pellicola. Ad esempio, dal forte trasporto emotivo è il dialogo fra la Sicilia e la Mafia. L’Isola rimprovera la sua interlocutrice per la sofferenza arrecata. Non manca l’inserimento di forme poetiche con la recitazione dei componimenti Mafia e Amici scritte da Salvatore Caudullo. Presenti anche richiami letterari con citazioni di Luigi Pirandello.
Sabato 13 la prima proiezione ad Acireale. Ha un significato particolare?
Abbiamo iniziato volutamente ad Acireale, proprio perché è la città di Rino Nicolosi. Era giusto partire da qui. Era giusto, come ho affermato all’inizio, ricordare il periodo storico e la persona. Io ho molti ricordi, anche per la frequentazione di Rino nello studio fotografico dove lavoravo allora. Mi rimando con il pensiero alla figura del maestro Clemente Cocuccio, scomparso lo scorso gennaio, che avrebbe apprezzato il lavoro.
Lei ha parlato di “inizio” di proiezione. Ci sono tappe particolari?
Abbiamo ricevuto diverse richieste per la proiezione del docu-film. A coronare tutte c’è l’idea di Bruxelles, proprio nella sede della Regione Siciliana. Intanto pensiamo ad iniziare.
Rita Messina