Intervista / La superiora del monastero delle Visitandine di Acireale suor Margherita: “Innanzi tutto la preghiera”

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Il monastero della Visitazione

Ricordiamo tutti il siciliano Giorgio La Pira, politico di grande valore, cristiano esemplare, sindaco di Firenze per diversi anni; sua è la definizione:” I religiosi di clausura sono parafulmini della società”.

Ad Acireale, il monastero di clausura della Visitazione ha novant’anni di vita: la fondazione della congregazione religiosa femminile è del XVII secolo, ad opera di santa Giovanna de Chantal e di san Francesco di Sales.

Il colloquio con la Madre Superiora, suor Margherita Avola, è improntato a semplicità.

Il monastero della Visitazione
Il monastero della Visitazione

– Chi ideò la fondazione di questo monastero?
“ Il primo vescovo di Acireale, mons. Gerlando Maria Genuardi, ma per la realizzazione sorsero varie difficoltà. Il Venerabile Giovanbattista Arista, secondo vescovo, continuò a lavorare, scrisse una lettera pastorale per la diocesi, ma morì nel 1920. Con il terzo vescovo, mons. Ferdinando Cento, il 4 maggio 1926, fu posta la prima pietra.”
– Da chi fu finanziata la costruzione del maestoso monastero?
“Terreno e suppellettili furono dati da Pietro Carpinato, padre di due visitandine. La sorella del Venerabile Arista, Giacinta, vendette il suo palazzo, per finanziare l’opera. Altre offerte furono date da molte persone.”
– Le prime suore da dove e quando vennero?
“Dal monastero di Reggio Calabria, il 18 giugno 1925; furono ricevute da mons. Cento; alloggiate nel palazzo di Pietro Carpinato.”
– In Sicilia esistevano altri monasteri, dello stesso ordine?
“ Sì, quello molto antico di Palermo. Il monastero di Rosolini nacque dopo e le prime suore vennero mandate da Acireale.”
– Nel passato, si dice che erano molte le suore.
“ E’ vero, raggiunsero il numero di quarantaquattro.”
– Oggi quante siete? Qualcuna non è italiana ?
“Siamo sette, di cui due ruandesi, una professa e una novizia.”
– Come si svolge la giornata di una visitandina?
“Alzata, alle 5,45. La giornata è scandita dalla recita delle Ore dell’Ufficio. Alle 6,30 si va in coro per l’orazione, una meditazione di ciascuna per conto proprio. Seguono la santa Messa, la recita di Lodi e Terza dell’Ora media. Dopo la colazione, ogni suora si dedica al proprio compito, che serve per tutta la comunità. Dopo l’Ora sesta, alle dodici, il pranzo; poi riordino della cucina, ricreazione fino all’1,45. Visita al Santissimo, riposo per mezz’ora, esecuzione del compito assegnato. Alle 15,45, lettura spirituale, privatamente: vita di Santi, articoli dell’Osservatore Romano. Inoltre, recita di Nona e santo Rosario. Segue la formazione permanente comunitaria, cioé letture che ci interessano. Vespro e orazione personale. E’ rispettato il silenzio. Dopo la cena, ricreazione; nelle feste qualche recita. Alle 21,15, recita di Compieta. Riposo, ciascuna nella propria cella.”
– E se non si riesce a dormire, per insonnia?
– “Lettura, preghiera…”

                                                                       Anna Bella

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