Nel comprensorio del messinese si trova un grazioso borgo che per la sua posizione geografica offre un panorama mozzafiato e un clima mite. Parliamo di Casalvecchio Siculo (Casaluvecchiu in siciliano), un paesino di circa ottocento anime, custode di un patrimonio materiale ed immateriale di pregevole valore.
L’abitato è strutturato in vicoli e viuzze, dove si trovano delle architetture religiose di notevole interesse storico ed artistico. Fra queste la chiesa Madre dedicata a Sant’Onofrio, ricostruita nel XVII secolo su un preesistente luogo di culto risalente al XII secolo.
Nel territorio di Casalvecchio è ubicata inoltre la Basilica dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, la più importante opera religiosa dell’intera vallata del fiume Agrò, le cui origini risalgono al 1117, ma fu definitivamente ristrutturata nel 1172.
Passeggiando in questi luoghi incantevoli, abbiamo incontrato il primo cittadino, il dott. Marco Antonino Saetti, a cui abbiamo rivolto delle domande. Il dott. Saetti guida il comune dal giugno del 2013. Laureato in Chimica Industriale, la sua passione per la politica nasce fin da giovane. Ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale e di assessore.
Casalvecchio Siculo è uno scrigno prezioso all’interno della zona del messinese. Sindaco Saetti, quali sono le sue peculiarità e nel contempo le sue criticità?
Casalvecchio è ricco di storia, cultura e tradizioni. Ha origini antichissime, già esisteva nel periodo greco con il termine di “Palachorion“. Si è sviluppato sotto la denominazione araba, e ha avuto una forte presenza ebraica. Entrambe hanno lasciato segni tangibili della loro presenza. Fra questi cito un vecchio opificio, frantoio tradizionale che vogliamo trasformare in un museo della civiltà contadina e con questo realizziamo un progetto denominato “Casalvecchio culla di civiltà”.
Inoltre è in programma la realizzazione di altri due musei, uno interattivo vicino all’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, il secondo, già finanziato, che sarà un museo parrocchiale che custodirà opere d’arte. Per quanto riguarda le criticità sono quelle tipiche della zona.
La sua posizione geografica potrebbe favorire lo sviluppo turistico locale?
Si, sicuramente, essendo la zona particolarmente incantevole, si gode un panorama meraviglioso ed è vicino a Savoca e Taormina. Oggi Casalvecchio è meta di numerosi turisti che amano la tranquillità, l’ambiente e il buon cibo.
Sindaco Saetti, quali sono le eccellenze enogastronomiche e dolciarie del suo territorio?
La salsiccia di maiale, di elevata qualità e prelibatezza, la carne al forno e molti suoi derivati. I dolci sono quelli tipici della zona. In passato c’era un dolce detto “mustazzolo“ a base di miele che veniva utilizzato nei matrimoni.
In che modo intendete valorizzare il vostro patrimonio storico ed artistico?
Noi abbiamo avuto dei progetti di recupero dei nostri monumenti più importanti e dei musei. Abbiamo ottenuto un importante finanziamento dal PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ), insieme ai Comuni di Antillo e di Limina. Con questo contributo abbiamo riqualificato alcune aree interne di elevato pregio storico-culturale ed ambientale. Inoltre siamo stati beneficiari di un ulteriore finanziamento sempre nell’ambito del PNRR, per la nascita o lo sviluppo di attività economiche nel territorio, che riguardano venti progetti di 75000 euro cadauno, e in questi progetti sono coinvolti i Comuni di Antillo, Limina e Casalvecchio.
La piccola comunità di Casalvecchio sta partecipando ai bandi europei per ottenere dei fondi europei per attuare dei programmi di rigenerazione urbana e di riqualificazione del centro storico?
Si. Il nostro intendimento è partecipare a tutti i bandi per accedere a più finanziamenti possibili necessari per il cambiamento e lo sviluppo del paese.

Quali sono gli eventi culturali ed artistici più importanti del borgo messinese?
L’evento culturale più importante che organizziamo in sinergia con la Pro-Loco è la “Notte degli Artisti“. Poi ci sono altri appuntamenti a carattere sociale che coinvolgono i bambini. Come Amministrazione lavoriamo in coordinamento con le associazioni locali come la Pro – Loco, il Corpo Bandistico. Inoltre fra gli eventi che hanno un richiamo anche a livello turistico c’è la festa in onore del Sant’Onofrio, patrono della cittadina, i Riti della Settimana Santa, il “Bacio degli stendardi“.
Casalvecchio Siculo fa parte dell’Unione dei comuni della Valle dell’Agrò. Questa sinergia fra gli enti locali potrebbe favorire una migliore efficienza dei servizi nei confronti dei cittadini?
Casalvecchio fa parte dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani che comprende 11 Comuni, Antillo, Casalvecchio, Savoca, Roccafiorita, Limina, Forza d’Agrò, S.Alessio, Mandanici, Pagliaro, Furci Siculo e Roccalumera. Nel tempo siamo riusciti a mettere a fattore comune alcuni servizi come responsabile di sicurezza, il medico del lavoro ecc.
La cosa più importante che si è realizzata è stato il contratto di fiume che consentirà ai Comuni partecipanti che sono 13 oltre a quelli sopracitati fanno parte anche, Santa Teresa Riva e Nizza di Sicilia, di elaborare un piano di proposte progettuali che riguardano la protezione dell’ambiente, del territorio e la tutela della risorsa idrica. E’ stato realizzato un piano di 86 milioni di euro ed è stato inviato all’Autorità di bacino di Palermo per l’iter successivi e per conseguire ai finanziamenti. Intanto abbiamo ottenuto dei finanziamenti per l’esecuzione di progetti riguardanti la protezione dell’ambiente.

Sindaco Saetti, lei è al suo terzo mandato elettorale. Si sente soddisfatto dei traguardi raggiunti?
Si, penso di aver fatto un buon lavoro per quanto concerne la mia Comunità. Per cultura non mi sento appagato perché credo che bisogna impegnarsi quotidianamente per raggiungere sempre più risultati.
I piccoli borghi stanno vivendo il dramma dello spopolamento. Sindaco Saetti, quali tipo di iniziative si possono intraprendere per arginare tale fenomeno?
Il fenomeno dello spopolamento è purtroppo drammatico e non riguarda solo i piccoli borghi ma anche tutta la Sicilia. Per quanto riguarda le piccole realtà locali, sentiamo la mancanza di lavoro e di prospettive per i giovani, la difficoltà di collegamento. La politica dovrebbe investire su questi territori, creando opportunità occupazionali e di sviluppo. L’esempio del PNRR si muove in questa direzione.
Giuseppe Russo