Da un paio di settimane ha destato interesse, ad Acireale, la notizia delle dimissioni di Nando Ardita, da presidente della Fondazione del Carnevale. In città ci si chiede cosa lo abbia spinto a questa decisione irrevocabile. Per fare chiarezza ne abbiamo parlato con il diretto interessato.
Nando Ardita, la notizia delle sue dimissioni ha generato fermento. Cosa è successo esattamente?
Per la verità, non mi sono dimesso per qualche motivo particolare. Le dimissioni, sostanzialmente, sono avvenute perché, dopo avere trascorso un anno, mi sono sentito stanco ed appesantito da un incarico molto oneroso. Io non avevo mai gestito una società, perché la Fondazione, al punto in cui siamo è una società, ed anche il segretario del Comune l’ha definita una società partecipata.
Quindi cosa l’ha fatto desistere?
Io avevo grossissime responsabilità continue che, dopo un anno e mezzo, mi hanno reso la vita molto pesante. Senza dubbio ho avuto la collaborazione dei componenti del CDA, che ringrazio singolarmente, perché hanno dato un grosso apporto al mio operato.
Devo dire, però, che il peso che ho sopportato in questo anno è stato veramente gravoso, per cui ho deciso di lasciare. Di questo ho dato comunicazione all’amministrazione e al sindaco, in modo particolare, in tempo utile per poter nominare un nuovo presidente. E non me ne sono andato abbandonando, come si dice, la nave, ma ho cercato di chiudere tutto quello che c’era da chiudere. Mi sono mosso per arrivare nei tempi giusti.
Cosa vuole dire?
Voglio dire che non ho mollato ogni cosa, ho sostanzialmente predisposto quasi tutto per la manifestazione dell’anno prossimo. Ho fatto presentare i bandi per il prossimo Carnevale, il regolamento. La presentazione dei bozzetti, invece, é stata già fatta ad agosto. Di conseguenza il mio successore avrà, bene o male, mezzo lavoro già fatto.
Dopo, logicamente, ci sarà da realizzare la parte pratica dell’evento. La manifestazione carnascialesca non è un impegno che si chiude nei 15 giorni del Carnevale, ma inizia dall’indomani e finisce l’ultimo giorno della manifestazione seguente.
Come si può capire, c’è una preparazione che è veramente incredibile, occorre un tempo veramente lungo da dedicare a questa manifestazione. Anche il fatto di avere ripreso la Festa dei fiori, comporta che, dopo il Carnevale, il lavoro continua con la Festa dei fiori, per poi concludersi con il Carnevale cosiddetto estivo. Quest’ultima parte, a parer mio, è più che altro, una mostra itinerante all’aperto dei nostri carri, dei manufatti dei nostri artisti della cartapesta.
Comunque, dopo avere vissuto questa esperienza, nei tempi giusti, ho chiesto che qualcun altro si potesse impegnare nella realizzazione di questa manifestazione.
Ma il sindaco come ha preso questa decisione?
Non voleva assolutamente che lasciassi. Con il sindaco c’è un forte legame ed ho vissuto con lui parte della mia esperienza politica perché, prima, abbiamo insieme un percorso di consiglieri comunali. Poi, abbiamo fatto anche la battaglia delle primarie per la candidatura a sindaco nel 2013 di Roberto Barbagallo. Alla sua elezione sono stato suo vicesindaco, perciò voglio dire che con Roberto sono stato sempre in armonia. Anche se è stato contrario alle mie dimissioni, sostanzialmente ha capito. Infatti all’inizio non ha accettato le dimissioni, poi, discutendone, ha capito le mie ragioni.
Nando Ardita, a quale punto ha lasciato il lavoro?
Naturalmente ho predisposto tutti gli atti che ho potuto, ho chiuso ed approvato il bilancio consuntivo del 2023, che era giusto fare. Abbiamo lasciato le cose in ordine.
Naturalmente, non è tutto, c’è da valutare come gestire proprio i singoli giorni della manifestazione. Però i regolamenti bisognava proprio presentarli perché i maestri della cartapesta hanno bisogno dei loro tempi per poter realizzare le opere. I bozzetti per la manifestazione di febbraio sono stati invece presentati, forse per la prima volta, durante il Carnevale estivo. Abbiamo riunito la commissione che ha controllato e aggiudicato i bozzetti presentati dai maestri.
Quindi, chi subentrerà non dovrà cominciare da zero…
Logicamente no. Dovrà occuparsi della chiusura del circuito, di organizzare gli spettacoli delle serate, sono le ultime cose. La parte che aveva bisogno di tempi lunghi è stata fatta.
Nando Ardita, quali consigli darebbe a chi le subentrerà?
La Fondazione nel tempo è cambiata, la parte amministrativa del Comune pensa essa non è altro che una società facente parte del Comune. A questo punto bisogna dare una struttura organizzativa e amministrativa alla Fondazione, ed è necessario avere a disposizione del personale perché è fondamentale. In questo momento noi disponiamo solamente di due dipendenti e in part time.
Per portare avanti questi progetti occorrerebbero almeno quattro dipendenti e a tempo pieno, e ci vorrebbe anche un dirigente che firmi le determine. Non dovrebbe farlo il presidente della Fondazione perché il suo è un incarico politico. Io durante quest’anno ho fatto il dirigente e, personalmente, non lo trovo giusto e corretto.
Ci vuole una struttura amministrativa e organizzativa ed è necessario cambiare lo statuto. Io ci ho provato e qualche passo avanti è stato fatto, ma ancora di concreto c’è poco. Questi sono i due consigli che mi sento di dare al mio successore ed è quello che ho scritto anche nella mia relazione.
Ci vuole una struttura organizzativa importante per la Fondazione che gira un volume d’affari di più di 1 milione di euro. Di conseguenza, è assolutamente urgente che ci sia per questa struttura una ventata di novità e poi si deve obbligatoriamente riformulare tutto l’atto costitutivo della Fondazione.
Dovrebbe essere un iter lungo e complesso….
Questo è un iter che, in via di massima, dovrebbe andare in Giunta, che lo proporebbe poi al Consiglio comunale che dovrebbe infine votarlo. Alla fine servirà un passaggio dal notaio e un ulteriore passaggio dalla Regione siciliana. I tempi sono lunghi, però l’essenziale è arrivare a rinnovare lo statuto, l’atto costitutivo. Del resto parliamo della manifestazione più importante della città, o meglio, più importante della Regione siciliana.
C’è bisogno di molta attenzione e di personale: la manifestazione non si può reggere su due impiegati prestati. Inoltre, secondo me, si dovrebbe lavorare per far diventare il nostro Carnevale patrimonio dell’UNESCO.
Nando Ardita dopo questo impegno continuerà ad occuparsi di politica?
Naturalmente. Non c’è bisogno di avere un ruolo per fare politica. La politica è presente se ad uno piace essere operativo nel proprio territorio ed occuparsi dei problemi della città. Si può fare anche se non si ha un incarico ufficiale. Io sono a disposizione. Logicamente ho dato la mia disponibilità anche al sindaco, ma non ho chiesto e non chiedo nulla. Ho dato solo la mia disponibilità come persona.
Vuole aggiungere qualcos’altro?
Sicuramente auguro in bocca al lupo al futuro presidente. Nel caso possa servire,metto a disposizione l’esperienza accumulata in questo ultimo anno di presidenza della Fondazione del Carnevale.
Mariella Di Mauro