Il nostro conterraneo, padre Giovanni Vecchio, è venuto dal Brasile in Sicilia per le vacanze natalizie, tre anni dopo l’ultimo viaggio. Quest’anno, in settembre, ricorrerà il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio. La Voce lo ha intervistato grazie all’entusiasmo di una storica amica.
Nei primi anni dei tuoi 50 di sacerdozio, quali gli impegni diocesani?
Nei primi due anni di sacerdozio, risiedevo ancora a Roma per completare gli studi, mentre svolgevo il ministero sacerdotale in una parrocchia della periferia di Roma. Per dieci anni sono stato impegnato nella diocesi di Acireale: dal 1974 al 1984, principalmente come parroco di Aci Platani. E anche con il servizio dell’Ufficio Catechistico Diocesano e con l’insegnamento nell‘Istituto teologico San Paolo di Catania.
Come missionario, in quali terre sei stato ed ora dove ti trovi?
L’unica terra dove sono stato dal 1984, salvo due brevi interruzioni di rientro ad Acireale, e dove ancora mi trovo, è il Brasile. Precisamente la diocesi di Belo Horizonte. Lì per dodici anni sono stato Vicerettore del Seminario; per 20 anni docente all’Università Cattolica, nel dipartimento di Filosofia e Teologia; inoltre ho svolto il ministero sacerdotale in diverse parrocchie.
Secondo te, in quali terre del mondo, non esiste ancora il Cristianesimo?
Papa Francesco ci dice che l’Asia, il continente delle nazioni in cui il Cristianesimo ha avuto inizio, è la frontiera delle missioni che richiede più sforzi, in quanto si tratta di miliardi di persone. Inoltre, molte nazioni che si vantano d’essere moderne, in realtà, pur essendo state evangelizzate nei secoli passati, dimostrano d’essere ritornate al paganesimo e di avere bisogno di nuova evangelizzazione.
Ci sono iniziative speciali in programma in settembre per celebrare il tuo cinquantesimo?
Niente di speciale. L’unica cosa che prevedo è celebrare è la Santa Messa di anniversario nella chiesa di Santa Lucia, dove sono stato battezzato, cresimato e ordinato sacerdote, cioè dove sono le mie radici familiari ed ecclesiali.
Non sarebbe bella una serata con gli amici?
Certamente, ma non spetta a me organizzarla, anche se sarebbe bello fare una rimpatriata con i vecchi amici di gioventù. Voglio osservare che il maggior numero di anni sono stato a Belo Horizonte, quindi desidero celebrare l’anniversario anche là, perché sono molti i vincoli sviluppatisi durante questo tempo. Per accennarne soltanto uno, basta dire che sono oltre duecento i sacerdoti di Belo Horizonte che furono miei alunni nel seminario.
Ricordiamo che da giovane fosti molto impegnato nella “Gioventù Studentesca”
Eh, sì! Una ricca esperienza guidata saggiamente da padre Giovanni Cosentino, che ancora opera come missionario nella Repubblica Centroafricana.
Facciamo dunque tanti auguri al nostro missionario padre Giovanni Vecchio, fratello del nostro direttore alla Voce dell’Jonio, Giuseppe Vecchio. Sia sempre più impegnata e proficua la sua vita a Belo Horizonte.
Anna Bella