Due chitarre, un basso, una batteria e una tastiera accompagnati da una voce. Il tutto rigorosamente live. Questi sono “I Titani”, il cui nome s’ispira alla mitologia greca e significa “produrre uno sforzo”, “tendere in alto”. Ed è proprio parlando di una fatica che inizia la nostra conversazione con alcuni esponenti storici del gruppo: “Esibirsi dal vivo, senza alcuna base, è una bella fatica ma abbiamo voluto conservare questa peculiarità perché la musica è un’arte da far vivere e non da esibire”, sostengono Franco Feminò e Orazio Catanzaro. I Titani nascono a Santa Venerina negli anni settanta grazie alla voglia di fare musica di una comitiva di amici: “La passione per la musica ci ha spinti a unirci. Ci siamo ispirati ai Pooh. La prima batteria ci costò qualcosa come 20 mila lire e i tamburi erano ricoperti da pelle di capra. Altri tempi!”. Chiedo a Franco e Orazio quali erano nella loro giovinezza i luoghi privilegiati dove ascoltare la musica: “Noi non aspettavamo altro che la festa del paese perché vi accorrevano alcuni gruppi musicali. In una di queste è nata l’idea di costituirci. Naturalmente una volta non essendoci internet gli unici canali a disposizione erano la televisione e la radio. Senza dubbio il programma per eccellenza era il Festival di Sanremo”. Dagli anni ’70 a oggi nel gruppo si sono alternati diversi elementi e le loro performance sono state apprezzate in diverse manifestazioni in tutta la provincia e non solo. Franco Feminò, Orazio Catanzaro, Antonio Miano, Rosario Russo, Carmelo Giuffrida e Salvo Pappalardo sono i nomi storici che hanno costituito il nucleo originale. Oggi ne fanno parte, oltre a Franco Feminò (basso) e Orazio Catanzaro (batteria), Vittorio Carini e Giovanni Privitera (chitarra), Damiano Catanzaro (tastiera e effetti speciali), Cinzia Bonaccorso (voce) e Paola Arato (vocalist).
Per i piccoli gruppi e le associazioni locali puntualmente si presenta un’incombenza da superare: la Siae. “Non mettiamo in dubbio la necessità di usufruire di questo servizio – affermano i due musicisti – per la tutela degli autori ed editori” ma non sempre i costi sono supportabili e “finiscono per essere bastone tra le ruote per gli organizzatori e quei gruppi che vivono di spettacoli di piazza”. Insieme discutiamo che anche la musica è parte integrante della cultura e che essa non può rappresentare un lusso: “Perché non prevedere esenzioni o agevolazioni particolari per le piccole associazioni locali? Dobbiamo promuovere la cultura non condizionarla”. Questo l’appello di Franco e Orazio che aggiungono: “Abbiamo portato avanti la nostra passione per la musica senza alcun introito, anzi rimettendoci di tasca nostra. Ma pensiamo che la musica non abbia prezzo”. Già, la musica non ha prezzo. Infondo, come recita il proverbio, “nessuno ha mai pagato il contenuto di un libro ma la stampa”. Da tre anni I Titani coordinano il “Festival di Miscarello” in programma quest’anno sabato 8 agosto presso la panoramica piazza della borgata del comune di Giarre. “Si tratta di una storica manifestazione cui noi abbiamo più volte partecipato. Quest’anno ci saremo come direzione musicale e come gruppo ma esibendoci fuori gara” affermano Franco e Orazio che mi lasciamo con questo invito: “Partecipate al Festival di Miscarello. Aria fresca e buona musica vi aspettano”.
Domenico Strano