Intervista / Simona Postiglione: “Perchè lascio la Reale Cappella Santa Venera per il Comune”

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Simona Postiglione

Simona Postiglione, 47 anni, di origini napoletane, si è dimessa anzitempo da presidente e da deputata della Reale Cappella Santa Venera di Acireale per scendere in campo nelle prossime elezioni amministrative. Laureata in violino e lettere moderne con indirizzo letteratura, musica e spettacolo, docente titolare di strumento presso la scuola secondaria di primo grado, la prof da quasi 18 anni vive ad Acireale. L’abbiamo intervistata sulle dimissioni e sul bilancio della sua attività nel ruolo civico-religioso appena abbandonato.

Simona Postiglione, ci spiega il senso del suo gesto? (Che comunque non era un atto dovuto)

La decisione di dimettermi dall’incarico di deputata e di presidente della Deputazione della Reale Cappella di Santa Venera è maturata nel tempo. Ed è stata una scelta non semplice e dettata dal rispetto per il ruolo che ho svolto in questi anni con impegno e passione. E’ vero che  “non era un atto dovuto”, in quanto l’incompatibilità con il ruolo scatterebbe solo in caso di avvenuta elezione. Ma ho ritenuto più consono evitare commistioni tra i due ambiti, in fase di campagna elettorale.

Lei è stata in Deputazione 4 anni di cui 2 anni da presidente, come prima donna alla guida della Deputazione in periodi non facili per la vita comunitaria e, in specie, per le attività devozionali pubbliche. Ci racconta qualche esperienza particolare?

Gli anni del mio mandato come presidente sono stati caratterizzati dalla diffusione del Covid, che ha influenzato il modus vivendi e la vita sociale delle persone con conseguente penalizzazione di tutte le attività pubbliche, artistico-culturali e religiose che prevedessero la presenza di pubblico. Pertanto, l’organizzazione dei festeggiamenti patronali è risultata molto più complessa del normale a causa del divieto delle processioni esterne. E anche per la limitazione del numero di persone ammesse alla partecipazione degli eventi. A riguardo è stato necessario predisporre piani di sicurezza con il coinvolgimento delle diverse forze d’ordine del territorio e delle associazioni di volontari, con la definizione di planimetrie con schematizzazione dei luoghi dove svolgere le manifestazioni, con conseguente contingentamento di posti a sedere e varchi d’accesso per il controllo dell’afflusso di pubblico.

Simona Postiglione e componenti Reale Cappella S. Venera
(Foto Massimo Vittorio)
Simona Postiglione, può tracciare, in sintesi, il bilancio della sua attività?

Più che tracciare un bilancio sull’attività svolta, preferisco parlare di apporto positivo che questa esperienza mi ha dato in termini di arricchimento personale e di rapporti umani. Per quanto riguarda il mio operato posso dire d’aver dato il massimo impegno nel portare a termine gli obiettivi prefissati. Ciò in sinergia con gli altri deputati e il cappellano don Mario Fresta. Lavoro legato all’organizzazione dei festeggiamenti, attraverso una gestione attenta e trasparente delle risorse a disposizione. Ed anche alla tutela dei beni legati alla Santa, con una forte attenzione ad azioni di restauro e di conservazione. Se l’operato sia stato positivo o meno, non credo di essere la persona giusta per dirlo.

Quale è stata la manifestazione che ricorda con maggiore orgoglio? E quale il traguardo?

Ogni piccolo passo, ogni cosa organizzata in questi anni di mandato, prima come segretario e poi come presidente è stata per me fonte di orgoglio e di emozione. Tra le manifestazioni più importanti, ricordo con molta soddisfazione “Vergine Madre”, organizzata in collaborazione con la Consulta della cultura di Acireale. Fu in occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri nell’ambito del programma approvato dal ministero della Cultura.

L’evento ha visto la presenza di monsignor Marco Frisina, come direttore d’orchestra e del Coro Lirico Siciliano, nella realizzazione delle arie principali del Musical La Divina Commedia. Vi partecipò anche l’Antica Sartoria di abiti storici di San Gregorio dello stilista Angelo Butera.
In assoluto però il traguardo più importante è legato al progetto di restauro della Reale Cappella. Progetto seguito scrupolosamente in tutte le sue fasi, dalla progettazione alla consegna dei lavori, che ha riportato il bene in questione al suo splendore originario.Simona Postiglione

Simona Postiglione, c’è qualcosa che sente di rimproverarsi?

Quando si svolge un ruolo pubblico, in cui ci si espone, si corre il rischio di non piacere e accontentare tutti per le scelte operate. Ma questo rischio è connaturato al ruolo stesso, data la sua complessità e delicatezza.

Ha visto modificarsi ed è cresciuta, o meno, la devozione degli acesi verso la Patrona?

Non posso dire come fosse in passato, perché non c’ero. Ma posso sicuramente dire che in questi anni la partecipazione sentita dei fedeli ai festeggiamenti patronali è stata significativa. E spero che possa essere sempre un crescendo negli anni, in termini di presenze e devozione.

Adesso corre per occupare un ruolo in un ambito diverso, quello prettamente civico. Non c’è proprio continuità alcuna con quello che ha fatto alla guida della Reale Cappella Santa Venera?

Io penso che tra i due incarichi ci sia continuità, in quanto, insieme agli altri deputati, mi sono occupata della gestione del contributo economico per l’organizzazione dei festeggiamenti patronali e della tutela dei beni, legati alla Santa Patrona, per conto del Comune. Nello specifico mi sono occupata di bilanci di previsione, bilanci consuntivi, pagamenti e rendicontazioni, relazioni con l’Ente pubblico e con i fornitori.

Poi della gestione di pratiche amministrative per le diverse autorizzazioni, dall’utilizzo del suolo pubblico all’avvio di pubbliche manifestazioni, con pratiche relative agli spettacoli pirotecnici e installazioni di luminarie con caricamento dei dati in piattaforma Suap, tutto questo sempre in raccordo con gli aspetti liturgici definiti dal Cappellano della Reale Cappella. Ovviamente, non ho la pretesa di dire che gli incarichi siano della stessa portata ma sicuramente il ruolo svolto mi ha permesso di comprendere alcuni funzionamenti che, anche se in piccolo, rientrano nella gestione ordinaria della Cosa pubblica comunale.

 

                                                                                               Maria Pia Risa

 

 

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