Lo scorso ottobre la dottoressa Maria Moschetto, psicologa e psicoterapeuta è stata nominata garante dell’infanzia e dell’adolescenza nel comune di Acireale.
Un compito non facile, che dovrà essere affrontato dalla dottoressa Moschetto con grande spirito di abnegazione e in sinergia con enti ed istituzioni varie. Fondamentale la progettazione e la condivisione con l’assessorato alle Politiche sociali, con gli uffici dei Servizi sociali, con il Tribunale dei minori e il tribunale ordinario, le istituzioni scolastiche e le varie associazioni attive nel settore.
Nello stesso tempo, in quanto organo monocratico, svolgerà il suo compito in piena autonomia e indipendenza di giudizio e valutazione.
Le attività promosse per il bene dei fanciulli e degli adolescenti saranno molteplici e varie, considerato il particolare momento storico–sociale non facile e la necessità di una attenzione particolare a questa fascia di popolazione che ha bisogno di garanzie, tutele e programmi mirati ad un equilibrato e sereno sviluppo fisico e psicologico.
E’ la dottoressa Moschetto in persona che ci racconta come pensa di affrontare e gestire i primi mesi di questo incarico.
Dottoressa Moschetto come pensa di iniziare il percorso per garantire i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza?
Non è facile, certamente mi sento gratificata, è un compito importante ed ho bisogno di monitorare il territorio, conoscerlo. Creare una analisi dei bisogni iniziali, prima di vigilare devo capire. Voglio capire cosa c’è di buono e cosa bisogna migliorare. Da quando ho ricevuto l’onore di questo incarico provo a guardarmi intorno con gli occhi di un bambino.
Il 20 novembre si celebra in tutto in tutto il mondo la giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Cosa pensa di fare in questa data?
Si, è una giornata importante, ed è necessario poter fare conoscere alla nostra città il servizio che il garante può dare. Voglio realizzare un gruppo di lavoro, chi vuole può partecipare, associazioni come quella forense, Ordine degli ingegneri, dei geometri, l’Ordine dei medici, degli psicologi, anche i giornalisti perché l’informazione è importante.
Vuole parlarci un po’ di lei?
Lavoro da circa 6 anni in oncologia medica, mi occupo del sostegno ai pazienti e ai familiari. Appena laureata ho iniziato collaborazioni con il tribunale, per la tutela dei minori, ho collaborato con le scuole di ogni ordine e grado per la formazione degli insegnanti, l’orientamento degli alunni. Mi sono formata come psicoterapeuta e faccio parte della task force dell’ordine degli psicologi. In questo ruolo ho partecipato ai casi di emergenza dopo immani catastrofi, sono stata in Abruzzo, ma anche presente nel nostro territorio occupandomi sempre di supporto alle famiglie.
Oggi, secondo lei, la scuola italiana cosa offre agli alunni in generale e in particolar modo a chi ha dei bisogni particolari?
Sono ottimista, la scuola oggi offre tanto, forse anche troppo. Però dobbiamo fare molta attenzione alla coordinazione con le famiglie, perché è un lavoro di sinergia tra questi due mondi dove i fanciulli si formano. Bisogna riflettere molto se si pensa che per esempio un lutto in famiglia porta gli adulti a scegliere di allontanare i più piccoli da quella triste realtà, però nello stesso tempo in televisione passa la notizia di bimbi uccisi in Siria o di piccoli migranti che muoiono annegati insieme alle nozze del rapper Fedez con Chiara Ferragni.
Oggi la formazione degli insegnanti di sostegno non è più una scelta ma spesso un ripiego per poter entrare nel mondo della scuola ed accorciare i tempi se la cattedra per l’insegnamento della propria materia è difficile da raggiungere. Ma gli insegnanti di sostegno dovrebbero avere una preparazione eccellente in questo delicato e specifico settore. Spero vivamente che tutto ciò venga attenzionato nel giusto modo.
Gabriella Puleo