Interviste / Paola Riccioli (Presepe settecentesco): “La nostra mission curare ‘A rutta’ e valorizzare il territorio”

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Da quando ad Acireale è attiva l’associazione “Presepe settecentesco”, nata per avere cura del sito culturale-religioso, l’attenzione su “‘A rutta” è alta e ha già prodotto parte degli effetti che si propone. Ma c’è ancora tanta strada da fare. Abbiamo chiesto alla presidente Paola Riccioli di tracciare il bilancio dell’attività e di illustrare gli obiettivi.

Ci presenta l’”Associazione Presepe settecentesco”?
L’associazione è nata per riportare alla luce il presepe settecentesco, organizzare eventi e promuovere iniziative allo scopo di reperire fondi da destinare al restauro dei pastori e alla gestione del presepe

In che cosa consiste esattamente la vostra attività?
Con la nostra attività vogliamo, oltre che reperire fondi da destinare al recupero dei pastori e alla gestione del presepe, anche  favorire rapporti di collaborazione con associazioni , università , fondazioni, organizzazioni pubbliche  e private e cittadini allo scopo di sensibilizzare il territorio a prendersi cura del bello che ci circonda, perché riteniamo che non avendo fatto nulla per meritare di essere nati in un posto così speciale  e ricco di bellezze artistiche, il minimo che possiamo fare è impegnarci a mantenerle per tramandarle nel tempo.

 A che punto è il programma che vi siete dati?
Siamo soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti perché ad oggi, grazie alla generosità di tante persone, siamo riusciti a realizzare opere di ristrutturazione interna necessarie per rendere fruibile al pubblico il presepe, far  restaurare Gesù Bambino, la Susanedda e U Maravigghiatu da Stidda e, grazie al fatto che siamo riusciti ad accendere i riflettori sul presepe, abbiamo ottenuto dalla Regione Siciliana un contributo per restaurare il tetto della canonica sovrastante il presepe che creava infiltrazioni d’acqua.

Contate di recuperare qualche evento rinviato per Coronavirus?
Nel primo semestre avevamo in programma sei importanti eventi che siamo stati costretti a rimandare ma contiamo di poterli riprogrammare al più presto.

 Avete registrato, tra i partecipanti alle vostre iniziative, la consapevolezza circa il valore del presepe e la cura che richiede il sito?
Certamente . Tutte le persone che hanno partecipato agli eventi proposti hanno dimostrato una grande sensibilità e, cosa più importante per no, si sono affezionate al presepe e sempre più apprezzano e condividono il nostro impegno e il valore del progetto.

 La città di Acireale ha risposto secondo le vostre aspettative?
Si. Inizialmente, come spesso accade, non è stato facile far apprezzare l’iniziativa, anzi abbiamo avuto diverse critiche, ma noi siamo andati avanti ugualmente non senza difficoltà, ma convinti di fare la cosa giusta .
Adesso tutti danno per scontato che il presepe è aperto e che almeno una volta al mese vengono organizzati spettacoli che riscuotono un gran consenso grazie alla partecipazione di tanti bravissimi artisti, anche di fama internazionale.

Il presepe “A rutta” durante uno degli eventi che ospita periodicamente

 Quanto ha fruttato la vostra attività pro “Presepe settecentesco” e come sono stati spesi i fondi?
Ad oggi, l’attività svolta ha fatto incassare al presepe 18.934,00 euro e al netto delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione interna, restauro pastori, siae, compenso artisti  e spese varie, il saldo è di 9.200,00 euro.
Con queste somme avremmo dovuto provvedere all’illuminazione artistica e al restauro di altri due pastori, grazie proprio al generoso contributo del cav. V. Faro e dei numerosi partecipanti alla serata “adotta un pastore” organizzata lo scorso gennaio, ma l’emergenza Coronavirus ha bloccato l’iter per le autorizzazioni che speriamo di riprendere al più presto.

 Avete incontrato difficoltà nei rapporti con la Diocesi, la parrocchia, il Comune, la Sovrintendenza ai Beni culturali e gli altri enti e gli uffici con i quali avete a che fare?
Direi di no. Con la Diocesi c’è una grandissima intesa e disponibilità da sempre e credo che la recente decisione di mons. Raspanti di collegare il Presepe al Museo Diocesano e inserirlo nel circuito dell’Ecomuseo del Cielo e della Terra testimoni l’importanza del sito e l’apprezzamento del lavoro svolto dall’associazione.

Avete appelli da fare?
In questo momento, vista la situazione, non ci sono appelli da fare, speriamo solo di venirne fuori al più presto.

La Voce

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