Interviste / Rosa Salemi, memoria storica di Zafferana: “Negli anni del boom economico qui si viveva bene”

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“Durante gli anni del boom economico a Zafferana si viveva bene”. Ne è convinta l’insegnante Rosa Salemi, che si può considerare “pietra miliare” della memoria storica zafferanese.
Rosa Salemi  è nata a Zafferana Etnea il 7 marzo 1929, figlia del maestro elementare Giovanni Salemi e di Rosaria Di Bella. Ha conseguito il diploma magistrale nel 1947. Nel 1948 vince il concorso per l’insegnamento ed inizia ad insegnare nella frazione di Poggio Felice, poi a Nissoria, e successivamente a Fleri  e a Pisano Etneo. In seguito è stata trasferita a Zafferana Etnea presso il Circolo didattico “Matteo Maglia”, dove ha insegnato per oltre un trentennio. Le abbiamo rivolto alcune domande.

Cosa ricorda dei suoi anni di insegnamento a Zafferana Etnea?
“I ricordi sono tantissimi. Il rapporto con gli alunni era meraviglioso, giocavo con loro”.

Il terremoto del 19 marzo 1952 provocò molti danni fra Zafferana e Santa Venerina. Di quel terribile evento cosa ricorda?
“Ho avuto tanta paura, abbiamo dormito fuori dalle case per molti giorni”.

Durante gli anni del boom economico come si viveva a Zafferana Etnea?
“Si viveva bene. I villeggianti venivano a Zafferana e questo era positivo per l’economia della cittadina. Io gestivo ‘Villa Salemi’, che durante il periodo estivo era piena di turisti e di famiglie nobiliari”.

Delle vicende politiche che si sono susseguite negli anni nella cittadina etnea, quale le è rimasta più impressa?
“Ricordo in particolar modo il periodo in cui Zafferana fu amministrata dall’on. Silvestro Castorina. Uomo valido, ma autoritario, fautore dello sviluppo economico e sociale della cittadina etnea. Si è adoperato per comprare Villa Anna, ha fatto pavimentare la via Garibaldi; durante il suo mandato, inoltre, fu costruito il campo sportivo e acquistato il Parco comunale”.

Cosa ricorda degli eventi sismici dell’ottobre 1984?
“Le scosse furono molto forti, la mia casa fu dichiarata inagibile e per molti giorni fui costretta a dormire in macchina”.

Pensa che possiamo ancora considerare Zafferana la “Perla dell’Etna”?
“Secondo me sì, Zafferana è un paese accogliente, pulito, cordiale. La cittadina vive di turismo e di quello che produce: mele, pere, miele, castagne”.

Ritiene che la memoria storica  serva alla crescita culturale, politica e antropologica di una società?
“Secondo me, che non sono una persona colta, la memoria storica è strettamente collegata alla crescita culturale di una società”.

Cosa vuole dire alle future generazioni?
“Dico che devono cercarsi il lavoro, perché questo c’è e va solo cercato, inoltre devono essere onesti e laboriosi e devono vivere la vita per come si presenta con le sue difficoltà e contrarietà”.

Giuseppe Russo

 

                                

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