Oggi è venuto a trovarci il servo di Dio, padre Mariano Patanè (Aci-Reale, 2 maggio 1713 – Aci-Reale, 27 aprile 1804), fondatore della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Acireale, luogo caro a molti cittadini che in esso hanno plasmato l’educazione cristiana e umana.
Bentrovato, padre Mariano Patané o, come comunemente il popolo vi chiamava, patri don Marianeddu da Razzia. Ci raccontate dove siete nato e in quale famiglia siete cresciuto?
Sono nato in Aci-Reale, nell’antica parrocchia di Santa Caterina, nel quartiere dei Cavallari, il 2 maggio 1713, da Gioacchino e da Anna Leotta, i nomi dei genitori della Beata Vergine Maria. La mia famiglia era poverissima e molto religiosa. Sono stato battezzato il giorno dopo la nascita da padre Giuseppe Raciti, curato della parrocchia, e mi sono stati imposti i nomi di Mariano Giuseppe Ignazio. Ma quel giorno è avvenuto un fatto straordinario: mentre era in atto il rito del battesimo, passava da quella parrocchia padre Martino Di Maria; quando mi ha visto, mi ha preso tra le braccia e mi ha offerto a Dio, e rivolgendosi ai miei parenti ha detto loro che sarei diventato sacerdote.
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Vostro padre Gioacchino, quale mestiere svolgeva?
Mio padre era pescatore, possedeva una piccola barca nel porto di Santa Maria La Scala. Ogni giorno percorreva le Chiazzette per raggiungere la borgata a mare, nelle prime luci dell’alba e quando iniziava a imbrunire. Ogni tanto con mia madre aspettavamo l’arrivo di papà dal molo, sgranando il rosario tra le mani e con gli occhi puntati verso la piccola chiesa di Santa Maria La Scala, soprattutto quando il mare si colorava di nero e faceva paura.
Padre Mariano Patanè, come nasce la vostra vocazione sacerdotale?
Nel 1753, in occasione di un quaresimale, sono stato colpito dalle parole del predicatore. Da quel giorno ho donato la mia vita all’apostolato sacerdotale. Il cappellano Giovanni Calì si era già occupato della mia formazione cristiana e scolastica. E’ stato il mio precettore e il mio direttore spirituale. Era una persona così carismatica, che era riuscito a trasmettermi l’amore verso nostro Signore Gesù Cristo. Divenuto fanciullo, mio padre mi iscrisse nella scuola dei Carmelitani di Montesanto, per ricevere una completa educazione e formazione umana.
A 48 anni muore vostro padre. Cosa accade nella vostra vita?
Mio padre ci ha lasciati prematuramente il 14 novembre 1728. Mia madre rimane da sola con quattro figli: oltre a me, i miei fratelli Giuseppe, Francesco e Gioacchino nato dopo la morte di papà. Già ventiduenne, decido di seguire la via del sacerdozio consigliato dal cappellano Giovanni Calì. Sono stato unto del Signore da monsignor Pietro Galletti, arcivescovo di Catania, il 15 giugno 1737.
In quale chiesa padre Mariano Patanè inizia il ministero sacerdotale?
Nella chiesa di Santa Maria della Neve mancava un sacerdote, così l’arcivescovo di Catania mi nominò cappellano della chiesetta.
Siete ricordato ad Acireale per aver fondato la congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri: quando avviene la fondazione?
Non è stato semplice fondare la congregazione ad Acireale. Con alcuni sacerdoti, tra questi il canonico don Fabrizio Di Mauro e con mio fratello don Giuseppe Valerio, otteniamo l’autorizzazione a fondare una Congregazione di preti secolari, il cui particolare oggetto fosse la cultura morale e letteraria della gioventù. Nello specifico, l’approvazione ci viene concessa il 6 giugno 1756. Da quel momento ci attiviamo per trovare un edificio che poteva fungere da chiesa.
Come fondatore della congregazione, iniziate, con l’aiuto dei nobili cittadini, a erigere la chiesa.
La chiesa l’ho voluta dedicare alla Vergine della Purità, madre e tutrice dei giovanetti che dovevano frequentare l’oratorio, l’8 settembre 1756, giorno in cui la chiesa ricorda la memoria della nascita di Maria Santissima. Alla morte di monsignor Pietro Galletti, è eletto arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Ventimiglia, un prelato di nobili origini. Quando nel 1762 il neo vescovo è venuto per la prima volta in visita pastorale ad Acireale, è rimasto meravigliato della congregazione fondata. Da quel giorno, monsignor Ventimiglia inizia ad aiutare me e i miei confratelli affinché l’Oratorio possa avere una degna sede cristiana.
Siete a conoscenza della vostra biografia scritta da Giuseppe Di Mauro Riggio, sacerdote della congregazione che voi avete fondato in Acireale?
Prima di venire da voi, sono passato dalla Biblioteca Zelantea per leggere le Memorie storiche sopra la vita del servo di Dio Mariano Patanè pubblicate nel 1845. Ho scoperto inoltre che nel 1991 è stata pubblicata la copia anastatica a cura del Comune di Acireale quando era assessore alla Cultura il prof. Alfonso Sciacca. Vi confido: non cambierei nemmeno una parola dello scritto di padre Di Mauro Riggio.
Marcello Proietto