Interviste siciliane – 26 / Giuseppe Coco sacrificò la Farmacia per la letteratura

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Giuseppe Coco

Antonio Patanè, in un articolo comparso su Memorie e Rendiconti del 2022, così descrive il personaggio che oggi intervistiamo “un letterato nel panorama culturale acese dell’Ottocento”. E’ venuto a trovarci Giuseppe Coco (Acireale, 30 novembre 1827-Acireale, 29 luglio 194I).

Bentrovato, dottore Giuseppe Coco. Innanzitutto vi vorrei chiedere notizie sulla vostra nascita e sulla vostra famiglia.

Sono nato ad Acireale il 30 novembre 1827 dall’aromatario don Francesco e da Giuseppina Musmeci. Sono cresciuto in una famiglia medio-borghese della città. Come tanti cittadini dell’epoca, i miei genitori mi mandarono a studiare presso il Collegio dei Padri Filippini di Acireale. Ero un ragazzo curioso con una spiccata vivacità intellettuale. Appassionato delle lingue classiche e dell’italiano, proseguì gli studi presso il Collegio degli Studi di Acireale sotto la guida del sacerdote, don Giuseppe Seminara Scullica.Giuseppe Coco letterato acese

All’età di diciotto anni, completati gli studi al Collegio degli Studi, cosa scegliete di fare?

Inizio a studiare farmacia per volere di mio padre, ma di nascosto leggevo le opere degli illustri letterati di lingua italiana, latina e francese. All’età di vent’anni inizio a muovere i primi passi nella politica locale.

A proposito delle vicende politiche del 1848, in cui si sviluppano ideali unitari per la causa italiana, come siete intervenuto?

Partecipo di persona in quelle giornate, ma assistendo alla restaurazione del regime borbonico, mi fermo in attesa di tempi migliori. Proprio nel 1892 scrivo un opuscolo Monografia storica. Gli spataioli ad Acireale nel 1848, una cronaca degli avvenimenti svoltisi in quell’anno.

Giuseppe Coco, vi specializzate in farmacia come vostro padre o perseguite la passione per la letteratura?

Nel ventesimo anno di età con la pubblicazione del mio primo volume Saggi poetici traccio in modo decisivo il solco della mia passione, abbracciare la letteratura.

Negli anni post-unitari, la vostra attività di letterato è florida.

Nel 1860, sotto la guida del mio maestro Lionardo Vigo, sono stato uno dei più ardenti fautori delle nuove idee unitarie e faccio istituire in città un Comitato di Sicurezza per coordinare le varie azioni patriottiche. A proposito della mia attività letteraria, sono stato nominato socio effettivo dell’Accademia degli Zelanti nel 1859, poi eletto segretario generale per il biennio 1861-1862. Nel 1863 ho pubblicato la mia seconda raccolta poetica intitolata Prose e poesie.

Nel 1867 la Sicilia è colpita da una forte epidemia di colera: come affrontate questa grave situazione sanitaria?

Anche ad Acireale si manifestarono i primi segni del morbo con i primi morti. La popolazione impaurita inizia ad abbandonare la città. Trovo rifugio a Trecastagni prendendo in affitto una piccola casa. In questa occasione inizio a tradurre dal francese il romanzo Le avventure di un commediante di Enrico Kook.

La partecipazione attiva verso la vostra amata città di Acireale si manifesta con le tante opere che portate a termine grazie all’aiuto dei membri dell’aristocrazia acese.

Con l’aiuto della famiglia Pennisi di Santa Margherita e grazie al sostegno di suor Federt, superiora della Carità di Siracusa, mi impegno a fondare l’istituto Santonoceto. In città partecipo alla vita politica quando vengo eletto consigliere comunale e poi assessore alla Pubblica Istruzione. In questo periodo riordino e rinnovo il Gabinetto di lettura dell’Accademia degli Zelanti, locali siti presso i saloni del Palazzo di Città.

Antonio Patanè nell’articolo pubblicato su Memorie e Rendiconti pubblica un vasto elenco bibliografico della vostra attività letteraria: cosa raccoglie la sua produzione?

Non avevo la pretesa di raggiungere certamente il mio maestro Vigo o gli altri autori acesi. Mi appassionava scrivere odi, stanze, canzoni, discorsi vari, elogi, commemorazioni, relazioni, liriche, orazioni, poesie, canti, tragedie, opuscoli di critica letteraria e recensioni.

 Marcello Proietto