Ad oggi l’onda spagnola degli INDIGNADOS si è propagata anche ad Israele, dove 450.000 manifestanti hanno occupato Tel Aviv per chiedere giustizia sociale e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Questo movimento sociale iberico, che da metà maggiodenuncia la collusione fra politici e banchieri e chiede certezze per il futuro, si è diffuso attraverso i social network più famosi ha anche a Parigi, Atene, Minsk, Santiago del Cile e l’Italia. Al grido di protesta si è unito il ventenne Mirko Sancrivoti che ha simbolicamente piantato per due giorni la sua tenda davanti il Palazzo di Città di Acireale. Si presenta con un aggettivo, ormai troppo comune per i giovani “Io sono un precario, e il mio contratto scade nel 2012”, ma sembra che questo non sia un deterrente alla sua grinta “io non me ne vado, anzi”.
– Ma allora cosa farai? Io voglio mettermi in politica per cambiare le cose, io metto i fatti.
– Sembra una frase demodè, come crederti davvero “Si, infatti sembra stupido, ma per fare qualcosa bisogna impegnarsi. Se la gente ti crede bene, se no sarà per la prossima volta”.
-Da quale partito ti senti rappresentato? Comunista, ma non come gli intellettuali. Quelli sono comunisti di scrivania, io di lotta.
– Cosa ti ha spinto a diventare un indignados? La volontà di svegliare la gente. Sembrano essere sotto anestesia. Ma, nonostante il mio gesto, molta gente non ha capito in che condizione ci troviamo.
– Hai rapporti con i ragazzi che si sono mobilitati in altre zone d’Italia? No, ma so di queste proteste e mi chiedo perché non sia tutto il popolo a parteciparvi.
– Stai organizzando simili imprese? La gente ti ha contattato per potervi partecipare? Si, molte persone mi hanno chiesto di essere coinvolte e questo mese organizzerò una protesta a Catania per attirare più gente. Acireale è stata un trampolino di lancio.
– Come mai hai scelto Acireale e non il comune dove risiedi? Pensi che i problemi acesi siano maggiori rispetto a quelli catenoti?Acireale è più grande e attira più gente e turisti rispetto ad Acicatena, la cui politica ritengo sia più problematica di quella acese, quindi lì a chi dovevo dar fastidio?
– Per quanto si è protratta la protesta? Sono rimasto due giorni e sono andato via di mia spontanea volontà anche se hanno provato a farmi sgomberare. Prima cercando di convincermi, poi con la minaccia di una denuncia.
– Quale reazione ha suscitato il tuo gesto negli abitanti e negli esponenti della politica locale? Sono venuti quelli di Rifondazione Comunista, Idv, Comunisti italiani, SEL, Movimento a 5 stelle, ma nessuno, neppure i passanti che mi esprimevano solidarietà, ha preso una tenda e si è unito a protestare con me.
– Quali sono le tue idee per il rilancio del nostro paese? Ci sono tanti problemi che i nuovi partiti per il rilancio del Sud non sono in grado di risolvere. Dietro di essi c’è la mafia, e si nota chiaramente che Lombardo non è in grado di governare bene la nostra regione. La politica dev’essere una passione non un lavoro.
– Un’ultima battuta con cui vuoi concludere? Ci vorrebbe tanta gente con buoni propositi, che crede nelle stesse idee e le porti avanti con convinzione e coerenza. Solo così si potrà scegliere un governo a cui sta a cuore il bene dei cittadini.
Chiara Principato