Sempre in fermento culturale l’IPSSEOA “Giovanni Falcone” di Giarre, più semplicemente denominato e conosciuto come “Istituto Alberghiero”. Grazie alla sua dirigente, professoressa Monica Insanguine, si è tenuto, nell’anfiteatro della sede di Riposto, un nuovo incontro culturale.
La Insanguine, nella sua introduzione, ha sottolineato come i momenti letterari come questo abbiano grande importanza nella vita della scuola e nella formazione degli alunni. Organizzatrice dell’evento la professoressa Cinzia Emmi, che ha anche coordinato la presentazione di tre libri interessanti per gli alunni dell’istituto.
“Versi di pace”
Il primo testo, “Versi di pace”, è una raccolta di poesie realizzata da “La Voce dell’Jonio”, il cui direttore Giuseppe Vecchio ha spiegato che il progetto del libro nasce, soprattutto, per formare le coscienze alla consapevolezza dell’obbrobrio della guerra. E anche alla assoluta necessità della pace e al rifiuto di ogni forma di violenza.
A presentare il testo la poetessa, autrice della prefazione, Carmela Tuccari, che ha sottolineato la varietà e, quindi, la ricchezza delle opere. Tutte segnate da sentimenti forti di condanna e rifiuto della violenza e pervasi di solidarietà e speranza. L’iniziativa, che non prevedeva concorso – ha spiegato – è stata rivolta a tutti e un centinaio hanno risposto poeti affermati e neòfiti. Alunni dell’istituto hanno composto diverse poesie.
“Nemico invisibile: Covid-19”
È seguita la presentazione del testo di Ferdinando Guarrera, alunno della scuola serale dell’istituto, dal titolo “Nemico invisibile: Covid 19”. Il testo – ha spiegato l’autore – nasce proprio nel periodo di lockdown per causa della pandemia. Quando, anche lui, costretto a casa, decide di scrivere l’esperienza amara che tutti abbiamo vissuto.
“Letteratura e cucina”
A seguire, la presentazione del libro “Letteratura e cucina”, Algra editore, di Mariella Di Mauro, giornalista. Il testo, introdotto dalla giornalista Gabriella Puleo, è una breve storia dell’alimentazione che parte dall’analisi dei cibi consumati dai popoli antichi, egiziani, greci, romani, e ne segue l’ evoluzione attraverso i secoli.
Racconta l’evolversi della cucina e, con essa, anche del modo di approcciarsi a tavola con la nascita di regole su come comportarsi durante un pasto magari sontuoso. L’evoluzione arriva sino ai tempi moderni e quindi alla “nouvelle cuisine. Il testo è arricchito, anche, di ricette antiche dalle quali si evince che le quantità e i pesi degli alimenti presenti in ogni ricetta non sono menzionati. Il peso esatto di ogni alimento è stato inserito solo qualche secolo dopo. All’inizio, infatti si parlava di alimenti e non di quantità.
Alcuni alunni hanno letto poesie e altri, brani dei libri presentati.
L.V.