Istat: meno bambini e disuguaglianze tra Nord e Sud Italia

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Francesco Pira

I dati dell’Istat rivelano un numero di nascite inferiori, ormai da anni, e i pediatri continuano a denunciare assurde ineguaglianze tra i bambini nati da Roma in su rispetto a quelli nati da Roma in giù. Margherita Lopes sul portale Fortuneita, in un suo scritto ha evidenziato una forte disuguaglianza, presente in Italia, tra i bambini del Nord e i bambini del Sud in ambito sanitario. La Società italiana di pediatria (Sip) ha curato nuove indagini che hanno avvalorato questa disparità. Sono emerse molte problematiche in questo periodo di pandemia, alcune spesso ignorate. Purtroppo, le istituzioni non si sono occupate e, ancora oggi, non si occupano abbastanza dei giovani e dei bambini. I dati dell’Istat rivelano un numero di nascite inferiori, ormai da anni, e i pediatri continuano a denunciare  assurde ineguaglianze tra i bambini nati al Nord e quelli nati al Sud.

Migrazione sanitaria / Un fenomeno tutto Italiano

A quanto pare tutto dipende dalla regione di appartenenza. La conferma arriva dalle indagini da poco pubblicate su Italian Journal of Pediatrics (a cura di Mario De Curtis, Francesco Bortolan, Davide Diliberto e Leonardo Villani). Le indagini hanno stimato i numeri legati ai continui spostamenti dei minori che, sempre più spesso, vengono curati in una regione diversa dalla loro. Lo studio ha coinvolto 7.871.887 bambini e ragazzi italiani nel 2019 con un’età inferiore a 15 anni. I dati hanno mostrato che i bambini/ragazzi residenti nel Mezzogiorno rispetto a quelli residenti nel Centro-Nord sono stati curati più frequentemente in altre regioni (11,9% contro 6,9%). Il numero aumenta principalmente quando si esaminano i ricoveri di  elevata complessità, (21,3% vs 10,5% del Centro-Nord).

ISTAT: meno bambini e disuguaglianze tra Nord e Sud Italia

La migrazione sanitaria dei minori lontano da casa determina profonde sofferenze per il distacco dal luogo di origine, problemi economici per le famiglie per le spese del trasferimento e difficoltà di lavoro dei genitori per l’allontanamento dalla loro sede”, ha dichiarato Mario De Curtis, presidente del Comitato per la Bioetica della Società Italiana di Pediatria. “Inoltre, le Regioni meridionali, a causa della migrazione sanitaria, si trovano costrette a rimborsare, attraverso il meccanismo della compensazione tra Regioni, le prestazioni mediche a cui si sottopongono i propri abitanti altrove”. Soldi che potrebbero essere utilizzati per migliorare i servizi sanitari locali.

disuguaglianze sanità bambini

La Campania, regione del Sud con il più alto numero di bambini 0-14 anni, è quella che sborsa maggiormente per ricoveri fuori regione. “È inaccettabile che un bambino abbia il 50% di probabilità in più di morire e il 70% di possibilità in meno di curarsi vicino casa, solo perché è nato al Sud e non al Nord”, ha detto il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

I bambini / il futuro dell’Italia 

Dispiace dirlo, ma le istituzioni non si sono impegnate abbastanza per sostenere i nostri giovani. Ci vogliono proposte e programmi seri per offrire alle nuove generazioni opportunità e vantaggi. Magari iniziando ad ascoltare l’appello dei pediatri che è quello di utilizzare i fondi della Next Generation Eu per assicurare a tutti i bambini italiani il medesimo diritto alla salute. Credo sia arrivato il momento di attuare una trasformazione, a favore dei ragazzi, che coinvolga settori quali: la sanità, la politica, il mondo dell’informazione, il sistema dell’istruzione e della conoscenza. Bettina Junker, Direttrice generale dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein, ha dichiarato: “I bambini sono il nostro futuro. Ogni bambino ha il diritto alla salute, all’istruzione e alla protezione”. Come darle torto.

Francesco Pira