L’Istituto Superiore Galileo Ferraris di Acireale ha portato a compimento un grande progetto di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento). Il progetto ha coinvolto alcune classi della scuola coordinate dai docenti. Esse hanno realizzato un campo di tiro dedicato all’ispettore Filippo Raciti ed è rivolto alle Forze dell’ordine. A tale proposito abbiamo sentito il dirigente del Ferraris, prof. Orazio Barbagallo.
Dirigente, ci parli del progetto del campo di tiro
I ragazzi, seguiti ovviamente dai docenti, sono stati impegnati in un progetto di vita reale, concreto e con un obiettivo ben definito. Il compito era quello di realizzare dei bersagli mobili. Il tutto è partito dalla realizzazione della struttura, dalla progettazione dei movimenti, dalla progettazione del software. Questo è un centro di tiro unico in Italia. È stata creata una App in grado di stabilire tempi, modalità di apertura, sequenza per coloro che si cimentano al campo di tiro e che ognuno sceglie in base alle proprie abilità
Come si sono svolti i lavori?
Come in tutte le attività, in corso d’opera, si sono rilevate delle problematicità che hanno spinto i ragazzi a trovare delle soluzioni adatte. Riteniamo che sia stato un bel successo perché gli alunni si sono sentiti pienamente coinvolti. Abbiamo potuto verificare che se le proposte sono valide gli studenti si applicano al massimo. Questa volta, anziché essere impegnati in una simulazione di progetto, hanno potuto fare esperienza di lavoro concreto e i risultati sono ottimi.
Quali specializzazioni sono state coinvolte?
Oltre agli alunni che si sono occupati della manutenzione, hanno partecipato gli alunni del CAT (costruzione, ambiente e territorio), seguiti dal loro insegnante ing. Boccafoschi, che hanno curato la parte inerente alla struttura più che ai bersagli. Sicuramente, questo progetto, dà valore alla scuola e al lavoro dei docenti. Ha curato la diretta facebook il prof. Fabrizio Cagni con gli alunni dell’indirizzo informatico.
Altri progetti in corso?
Si. I dirigenti del poligono di tiro dovranno attivare una struttura più grande e ci hanno chiesto una nuova collaborazione per realizzarla. A settembre si ricomincia.
Il direttore dei lavori, prof.Scaglione
Abbiamo sentito, inoltre, colui che per primo ha avuto i contatti con il personale del campo e che poi è divenuto il direttore dei lavori, il prof. Filippo Scaglione.
“In gran parte il lavoro si è svolto nei laboratori dell’istituto – ha spiegato -. E con il coinvolgimento di laboratori di manutenzione e assistenza tecnica, settore meccanico e settore elettronico: questi sono i laboratori del professionale. Naturalmente il lavoro è stato impegnativo e alla fine abbiamo dovuto correre per arrivare alla data dell’inaugurazione”.
In particolare, quali parti ha riguardato il lavoro?
Una parte ha riguardato la tecnologia meccanica e quindi misura e taglio di profilati di acciaio, assemblaggio tramite saldatura e bullonatura. Per quanto riguarda la parte elettronica, abbiamo realizzato i circuiti stampati e il montaggio delle piastre elettroniche. Per la programmazione abbiamo realizzato il software che gestisce la centralina che sta accanto all’istruttore che sta posizionato accanto al computer e controlla ciascuna delle centraline collegate ai motori e ai bersagli. Il sistema funziona ad onde radio, a distanza, e grazie all’istruttore, che sta alle spalle del tiratore, tutto viene regolarizzato: aperture, distanza e tempi. Naturalmente l’istruttore opera, in semplicità o difficoltà, in base all’abilità dell’allievo.
Chi è stato coinvolto?
Siamo stati in tanti, il prof. Boccafoschi, il prof. Greco, il prof. Spina, il prof. Sessa, il prof. Carmeci, il prof. La Rocca, ognuno nel proprio campo di riferimento. Per l’inaugurazione sono intervenuti il presidente del campo, dott. Carlo Rossitto, il direttore del campo Gaetano Li Muni, il presidente regionale UITS (Unione italiana tiro a segno) Roberto Bauso e la ex preside del Ferraris prof.ssa Patrizia Magnasco.
La partecipazione del prof. Di Fazio
Per quanto riguarda il nuovo progetto di cui ci ha parlato il dirigente abbiamo sentito il prof. Mario Di Fazio, new entry insieme agli altri colleghi del Chimico – Biotecnologico.
Ci spiega questa nuova parte che si inserirà nel progetto PCTO dell’anno prossimo?
Abbiamo pensato, assieme al dirigente ed ai rappresentanti del campo, di inserire gli alunni, sempre del Ferraris, dell’indirizzo biotecnologico. I nostri alunni, dietro i nostri insegnamenti, faranno dei rilevamenti scientifici sull’individuo che ha sparato con il metodo” stub”.
La prova dello stub consiste nell’usare un tampone adesivo che raccoglie le tracce di esplosivo sia sulle mani che sui vestiti di chi ha usato da poco tempo un’arma da fuoco. Il progetto, oltre ad essere arricchente ed interessante può essere un incentivo di scelta, per i nostri alunni, per potersi arruolare e lavorare nel campo dei rilevamenti scientifici.
Mariella Di Mauro