Ha riscosso un notevole successo la IV Passeggiata naturalistica che, domenica 13 ottobre, partendo dallo spazio antistante l’area archeologica delle Terme Romane di Santa Venera al Pozzo, si è snodata lungo la storica via dei Mulini, facendo tappa anche nella secolare chiesa di S. Andrea. Attraversando così una porzione assai importante del territorio acese per circa 3 Km, lungo sentieri e luoghi di particolare interesse storico. Tutta una zona che ha offerto ai numerosi partecipanti la possibilità di scoprire le bellezze che, ancora oggi, la natura ci offre. L’importante iniziativa è stata promossa dal gruppo Anche questa è Acireale di Rosario Grasso in collaborazione con l’Associazione Culturale Kdiem.
Quello che i partecipanti hanno potuto visitare è un antichissimo sentiero che, partendo dalla zona della Reitana, arriva fino alla frazione acese di Capomulini. Un immenso serbatorio di storia, cultura e attrattive naturalistiche che prende nome dai mulini ad acqua, risalenti al XV secolo. A determinare la scelta di ubicare i mulini in questa porzione di territorio la presenza di abbondanti sorgenti di acqua che fornivano la forza necessaria per azionare i mulini. La piazza Reitana, divenne celebre anche per la lavorazione dei lupini, sfruttando l’acqua delle sorgenti per scopi industriali.
Passeggiata naturalistica lungo la via dei mulini
Una via storica, sulla quale insistono reperti archeologici, ma anche più semplicemente ciò che rimane di quel patrimonio che è costituito dalla “Civiltà contadina”, fatta di ruderi e sistemi di irrigazione per scorrimento a supporto dei fiorenti limoneti che, ancora oggi, insistono nella zona.
Lungo l’itinerario si è giunti in uno dei luoghi più suggestivi dell’intero percorso: il mulino del Pigno. Denominato così per via di un folto pino marittimo che esisteva un tempo e che purtroppo non esiste più. Questo secolare mulino è anche detto da ‘za Nedda perché l’ultimo gestore abitava con una anziana signora che portava questo nome. Qui, se si è fortunati, si possono ancora trovare granchi d’acqua dolce.
Lungo il sentiero si è potuta visitare la secolare chiesetta dedicata a S. Andrea, in località Baracche. Tutto un territorio che, fino alla prima metà dello scorso secolo, faceva parte della parrocchia di Aci Platani. E sotto l’aspetto religioso era amministrato dai cappellani della Comunità platanese. Questi provvedevano, ad esempio, alla predicazione degli esercizi spirituali in occasione della Santa Pasqua e a far celebrare le messe domenicali nelle chiesette di Sant’Andrea e San Mauro Abate, in contrada Anzalone (nel fondo dei signori Paternò-Alessi del Marchese Raddusa).
Realizzazione grafica di un albero, espressione di amicizia
Nel contesto della manifestazione, di particolare interesse è stata la performance artistica voluta dall’Associazione Culturale kdiem “Creiamo un albero insieme”. Un momento aggregante, che ha visto i tanti partecipanti, bambini e adulti, impegnati nella realizzazione grafica e pittorica di un enorme albero. Espressione dell’amicizia e della condivisione fraterna che ha caratterizzato l’intera mattinata.
«E’ stato molto bello – ci ha detto Rosario Grasso – vedere tanto entusiasmo lungo tutto il sentiero. I partecipanti hanno potuto sperimentare la gioia dello stare insieme e apprezzare le bellezze che questi luoghi offrono. C’è tanta voglia di scoprire in molti nostri cittadini, che non sempre sono a conoscenza dell’enorme patrimonio storico e culturale che questa particolare zona conserva. Quello che abbiamo visitato è un territorio di grande rilevanza, che andrebbe rilanciato, valorizzato e fatto conoscere soprattutto alle nuove generazioni».
Giovanni Centamore