La comunicazione e le professioni, ad essa collegate, sono in perpetuo divenire. Esse, in tandem, si devono indagare per valutare il valore esperienziale sin qui raggiuto. In più, non si deve omettere la costante commistione che coniuga la comunicazione alla tecnologia. Così, il valore esperienziale preannunciato va coordinato con il settore delle telecomunicazioni, di device, delle programmazioni varie e dell’onnipresente online. In questa miscellanea di elementi analogici e weberiani, inizia il viaggio alla scoperta delle innovative metodiche del saper comunicare tra “Saperi e Saper-Fare”, un camminamento esplorato finanche dall’Università Salesiana di Venezia (Iusve).
Infatti, l’Università Iusve, al fine di certificare precipui valori aggiuntivi, da racchiudere in preziosi carteggi accademici, ha indetto un incontro ad hoc. A tal proposito, si cita il titolo dell’evento “Giornata di studi: Comunicazione tra Saperi e Saper-Fare” (25/10/2024). Le finalità dell’iniziativa si rinvengono nell’interazione di studiosi della sfera delle scienze sociali, della comunicazione e dell’economia. L’altro proposito, poi, collima con la modellazione di nuovi sviluppi, utili e confacenti alle continue metamorfosi del tessuto sociale e del mondo del lavoro.
IUSVE / Le sfide contemporanee della Comunicazione
Il consesso, realizzato dall’accademia veneta, si è distinto in due unità dialoganti: una sessione plenaria ed una dedicata all’effettivo confronto tra gli studiosi, in sessioni parallele. Nella prima parte si sono alternati vari interventi. L’incipit è stato segnato dal saluto istituzionale di don Nicola Giacopini, direttore di Iusve. Egli ha sottolineato l’importanza della formazione e della ricerca nell’ambito della comunicazione. Successivamente, sono seguiti gli interventi di esperti accademici come Pina Lalli, professore ordinario dell’Università di Bologna, e Renato Stella, professore ordinario dell’Università di Padova. Essi hanno approfondito la relazione tra comunicazione, sapere e saper-fare nell’ambito delle scienze sociali e della filosofia. A moderare la sessione, è stata Michela Drusian, professoressa stabile di Iusve, che ha saputo guidare la discussione ponendo l’accento sulle sfide contemporanee della comunicazione.
In particolare, tra gli intenti esternalizzanti, si profila che l’evento, già a partire dal titolo “Comunicazione tra Saperi e Saper-Fare” ha mostrato, in sé, semi da far germinare in rigogliose alchimie comunicazionali. Esso ha fornito alcune chiavi che giovano, nel contemporaneo, ad aprire spiragli inerenti a percorsi ancora inusitati. Camminamenti incentrati sull’evoluzione della comunicazione nel tempo coevo e sull’importanza delle nuove figure professionali legate al marketing, e in ultima analisi, persino al cerimoniale e al galateo. L’evento ha visto la partecipazione di accademici e professionisti di spicco, che hanno contribuito a delineare challenge/opportunity caratterizzanti il mondo delle comunicazioni nelle accademie, nelle istituzioni e imprese italiane.
IUSVE / Professioni emergenti nella Comunicazione
Nella disamina della seconda parte dell’evento, in seno alle sessioni parallele, si è prestata particolare attenzione all’evoluzione della comunicazione e alle professionalità ad essa connesse. In particolare, il focus è ricaduto sullo specifico ruolo del giornalista, nonché sull’emergente figura del cerimonialista e dell’esperto di galateo. Ruoli professionali da innovare e promuovere anche nel contesto italiano delle micro, piccole e medie imprese.
Nel contesto indicato di sessioni parallele, inerente alla giornata di studi suindicata, si menziona la presentazione di un particolare paper. Lo studio s’intitola “Il Futuro delle Professioni della Comunicazione: il Cerimonialista ed Esperto di Galateo nella Società delle Reti”. Gli autori sono Samuele Briatore, Efisia Annunziata Fois, Luisa Maria Antonina Trovato. Tale lavoro è stato “incastonato” all’interno del panel “Le professioni della comunicazione per l’Italia: significato e ruolo del marketing e del marketer della comunicazione nel contesto nazionale.
Il panel è stato guidato e coordinato dai chairman Chiara Bertato e Massimiliano Moschin. Attraverso l’elaborato accademico, si è voluto incidere sull’importanza dei mestieri nell’era della AI (Artificial Intelligence) e del Metaverso, alla volta di alcuni traguardi, come quello di inserire, in appositi mercati, nuove figure creative nell’ambito della comunicazione. Queste neo potenziali figure, adeguate alla mission coeva, hanno di certo maggiori potenzialità di fluire agevolmente nelle innovate metodiche e dinamiche relazionali.
In questo “emisfero liquido”, l’interazione deve invero essere ammodernata/accomodata secondo criteri/credenziali di presentazione che, nonostante i secoli, risultano impeccabili e attuali. Così, l’antico mestiere del cerimonialista viene percepito, secondo logiche giustapposte, adeguato anche alle coeve esigenze, in cui la forma deve essere ripristinata e rivalutata!
IUSVE / In scena l’esperto di Cerimoniale e Galateo
Il cerimonialista, infatti, non è più solo colui che si occupa di organizzare eventi ufficiali. Questa figura si è evoluta, compendiando persino capacità di integrare elementi di galateo, comunicazione, marketing e management. Essa è divenuta ponte tra tradizione e innovate fogge di comunicazione digitale. Questa professionalità è particolarmente adatta a inserirsi non solum nell’ambito istituzionale, sed etiam può divenire funzionale anche per il settore lavorativo rappresentato dalle aziende.
Per assecondare gli scopi della ricerca, partendo da dati Istat, si è presa visione della conformazione del mondo aziendale italiano. La finalità è quella di includere/impiegare l’esperto di cerimoniale e galateo nel mercato del lavoro. Stante la realtà aziendale italiana, costituita per la più parte da microimprese e piccole e medie imprese, si è stabilita una precipua metodica che può essere d’ausilio all’inserimento di questa figura professionale. L’idea così “fluita” impernia sulla creazione di uffici esterni di comunicazione, formati da almeno un giornalista e un esperto di cerimoniale e galateo. Entità autonome che possono servire più imprese. Tale archetipo è un espediente che mira a sviluppare/accrescere l’attuale demografia aziendale e a dare un peculiare supporto alle microimprese e alla PMI. De facto, queste ultime sono realtà che, ancor di più, hanno necessità di avvantaggiarsi a livello reputazionale sul mercato. In tal contesto le menzionate aziende, pur non avendo il budget per un ufficio di comunicazione completo, possono comunque ambire ad un supporto nella gestione della loro immagine e della comunicazione istituzionale.
Così, il progetto di massima di creare uffici di comunicazione esterni, attuabile con un progetto pilota, può diventare esecutivo, essere monitorato, indagato/misurato per dimostrare l’effettiva validità dello studio ed evidenziarne la concreta fattibilità.
IUSVE / L’urgenza di formare esperti di comunicazione
La figura professionale qui sponsorizzata risuona come eco alla risposta attesa su riformate dialettiche di forma. In più, si palesa l’urgenza di formare esperti di comunicazione relazionale per essere in linea con i tempi coevi. Il fine è approdare a gestioni accurate in ambito di relazioni pubbliche sia istituzionali, ma ancor più aziendali. In realtà, soprattutto le citate piccole realtà imprenditoriali hanno priorità nella cura dell’immagine, per avere maggiori chance di successo. Infine, le descritte figure professionali, grazie alla loro preparazione in ‘arte diplomatica’ e ‘galateo’, possono contribuire a rafforzare l’identità dell’ente istituzione/impresa e a migliorare l’engagement del pubblico.
Luisa Trovato