“La capacità sono dono di Dio”

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I ragazzi del Sermig

2011, anno del Volontariato. In Italia e nel mondo, molti i volontari, mossi da slancio e amore, capaci di rendere possibile l’impossibile. Singolare il Sermig di Torino, fondato da Ernesto Olivero, che accoglie senza tetto, ragazze madri, affamati, ecc. La conversazione con il ventenne Federico Ottani da Modena, per nove mesi consecutivi lì volontario a tempo pieno, ce ne prospetta le condizioni di vita, testimoniando eccellenti spinte alla formazione della personalità.

Quali messaggi, tale esperienza t’ispira per la tua vita personale in relazione agli altri? “Principali due, che risultano pilastri all’interno della “Regola” di Olivero: la disponibilità 24 ore su 24, essere pronti a mettersi in gioco subito, in caso di bisogno; l’imprevisto non è problema, ma opportunità di fare del bene. Il bilancio della mia esperienza è stato totalmente positivo, perché mi ha fatto crescere, dal momento che ha cambiato i ritmi e le abitudini; ha indotto il distacco da amici e parenti, contribuendo all’acquisizione completa dell’autonomia”.

Federico Ottani

 Quali i momenti più significativi in grado di aprire nuove strade nel tuo cammino? “Gli incontri di preghiera del martedì sera, aperti a tutti – circa 150 i partecipanti – , in cui erano previsti interventi di riflessione su fatti attuali, ricchi di spunti, atti a impostare più concretamente la settimana successiva, dandosi qualche obiettivo particolare. Ciò che emerge con più forza è l’importanza della “restituzione”, specifica parola-chiave nel Sermig – Servizio missionario giovanile -: il mio tempo, le mie capacità non sono di mia esclusiva proprietà, ma doni di Dio, che possono essere “restituiti” attraverso l’aiuto a chi ne ha bisogno.”

Qualche episodio emblematico? “L’incontro del 16 ottobre 2010 in Piazza San Carlo, con la presenza di diecimila giovani di tutta Italia; nonostante la pioggia continua, tutti fermi, perché interessati, per quattro ore. Ancora, tra marzo e aprile, sono accolti dal Sermig 50 profughi tunisini sbarcati a Lampedusa, realtà vissuta con tutte le difficoltà inerenti.”

 Olivero rappresenta per te il simbolo vivente del Discorso della Montagna di Gesù? “E’ sempre presente al Sermig, anche con la sua famiglia, e segue spiritualmente i volontari e i laici consacrati; il 93% dei fondi proviene da offerte della popolazione di Torino e di varie Regioni italiane. Olivero è l’incarnazione di tutte le Beatitudini, tuttavia in lui spicca di più l’essere operatore di pace.”

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