Nel documento presentato alla Conferenza nazionale della famiglia del 2007, l’Azione Cattolica scrive “la famiglia non è un nobile residuo di archeologia sociale, ma un autentico bene di tutti che, per il suo «valore aggiunto» la rende irriducibile ad una aggregazione di soggetti privati”. A conferma di ciò il Forum delle Associazioni familiari sostiene da tempo che “c’è un clima culturale che va cambiato: molti ritengono che la famiglia sia un fatto privato che si esaurisce all’interno della coppia, mentre è un fatto sociale su cui bisogna investire”.
Purtroppo, oggi, a parlare di famiglia, di famiglia tradizionale, si è tacciati di clericalismo, mentre invece c’è assoluto ed urgente bisogno di salvare la famiglia, di difenderla da ogni fraintendimento culturale, da ogni deprezzamento sociale, dalle difficoltà economiche, dalle cannonate che le arrivano da ogni parte. Persino il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sentito il bisogno e la necessità di spendersi per la famiglia ed, infatti, nella già citata conferenza del 2007, ebbe a dire “Si avverte oggi un assoluto bisogno della famiglia come centro di educazione civile. Ma occorre a tal fine che si elevi la condizione materiale e morale della famiglia italiana, e che, naturalmente, si favorisca la creazione di sempre nuove famiglie”. Purtroppo non è così; nel 1972, infatti, sono stati celebrati quasi 419mila matrimoni, mentre nel 2008 sono stati solo 246.613, ed il calo continua. Non si può, insomma, continuare a voltare la testa di fronte a questo argomento, anche, e soprattutto, di fronte alle oggettive difficoltà che oggi vive l’istituto della famiglia.
Il vero ammortizzatore sociale del nostro Paese è la famiglia e l’Italia ha reagito meglio di altri Paesi alla crisi economica grazie ad una economia “famiglio-centrica”. La famiglia è il luogo primario di educazione ad una socialità solidale. Ma il problema non è solo italiano. Alla quarantottesima sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sociale, tenutasi lo scorso Febbraio a New York, in preparazione del ventesimo anniversario dell’Anno internazionale della famiglia che avverrà nel 2014, Marijo Zivkovic, rappresentante della Fondazione per il diritto della famiglia (PRODEFA) ha presentato un documento con il quale sostiene che “per vincere la povertà, le organizzazioni internazionali, i governi e le Ong possono e devono prestare maggiore attenzione al sostegno ed alla promozione della famiglia. Le famiglie naturali sono una componente sociale decisiva per lo sradicamento della povertà”.
Intervistato da ZENIT, Zivkovic ha spiegato che “generalmente quando si parla di eliminazione della povertà, si parla di trasferimento di denaro da quelli che hanno a coloro che non hanno. Ma bisognerebbe tenere conto del fatto che la principale garanzia affinché i progetti di sviluppo vengano realizzati è il sostegno alle famiglie naturali che rappresentano l’essenza del capitale sociale” perchè –continua- all’interno della famiglia “si compiono tante azioni di amore gratuito, si crea un clima virtuoso di buone relazioni che generano fiducia e speranza”.
Pippo e Leonardo Sorrentino