La Festa della donna – 7 / Ricordo dell’on. Ines Boffardi, paladina dell’onestà che si distinse nell’aiutare la povera gente

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Ricordo con stima e profonda riflessione la onorevole Ines Boffardi nella ricorrenza dell’8 marzo Festa della Donna.

E la ricordo specialmente in quanto era presidente onorario e fondatore dell’Associazione “Cristiani per servire”, del quale sono presidente, un Movimento cattolico di solidarietà e carità che, ispirandosi alla Dottrina sociale della Chiesa, intende portare il proprio contributo alle attese della gente e del bene comune .

Un giorno San Giovanni Bosco disse: “Un sacerdote quando muore va nel posto dove è riuscito a condurre le anime che gli sono state affidate quando erano in vita e, se le ha guidate verso il Paradiso, andrà con loro”.
Questo aneddoto vuole risaltare la capacità e la volontà di evangelizzazione cui sono chiamati i sacerdoti.
Abbiamo perduto, con l’onorevole Ines Boffardi, soprattutto una persona umana, che come tale è sempre presente e facciamo fatica a renderci conto che davvero ci ha lasciati. Questi e quanti altri pensieri affollano la nostra mente.
Nella sua lunga attività politica e legislativa non ha mai fatto discriminazioni di sorta, ma ha guardato unicamente al bisogno ed alle necessità della gente, soprattutto della gente povera e disabile, dimenticata, ignorata, smarrita, turlupinata.
Ogni lotta per il trionfo della giustizia e della verità l’hanno sempre trovata in prima fila per far valere i principi umani, democratici e cristiani.
Essa è stata un’ esempio di cristianità nella difesa della Fede, una formidabile forza morale, perché aveva un’ideale da conservare e trasmettere: l’onestà.
E, se ha guidato la sua vita verso questo obiettivo, arriverà nel posto migliore, come quel sacerdote che, dopo aver guidato il suo gregge verso il Paradiso, andrà con loro.
Essa ci ha insegnato ad amare la nostra terra, territorio nazionale e la Liguria in maniera profonda, ma critica in quanto dobbiamo migliorarla tutti insieme.
Essa ci ha insegnato a guardare in alto e tanto alto che sempre in alto verrà apprezzata sempre più la sua persona.
Parlarle era ogni volta un’esperienza ineguagliabile perché era pratica nello scendere nelle necessità della gente, senza far risaltare il suo “ peso politico” il suo “peso istituzionale” e sempre dando un consiglio, un intervento, una parola d’incoraggiamento con il suo sorriso.
“L’essere diventata Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri – amava dire – non ha mutato assolutamente il mio modo di vivere, né di agire. Combattevo prima ed ho combattuto dopo quale portavoce delle donne presso il Governo suggerendo al presidente del Consiglio Andreotti tutte le proposto legislative ed illustrando esigenze ed aspettativa del mondo femminile”, di quello della disabilità, della sofferenza, del dolore.
Ha ritenuto sempre suo dovere di Cattolica portare il suo piccolo mattone per costruire il tempio della libertà e della democrazia che tutti noi possiamo ammirare e godere, malgrado le inevitabili divergenze che attraversano il mondo politico, oggi dies domini 2017 .
Il migliore riconoscimento è la solidarietà che dimostrava con i fatti, l’aiuto, la sincerità verso la povera gente, specie verso la sua Sestri Ponente, dove ha sempre abitato in casa d’affitto (lo sanno benissimo i Sestresi ! ), la sua Genova, la sua Liguria, l’Italia .
Ed io ne so qualche cosa, Ines, per esserTi stata vicina da sempre: quale Tuo devoto collaboratore, quale “braccio destro e sinistro”, “anima bianca o nera”, come spesso dicevi alle persone che contavano.

Sono sicuro che tu nella vita hai avuto tante dimostrazioni di affetto e di stima proprio per il tuo innato altruismo e per l’affetto verso la gente, facendoci capire che non c’è cosa al mondo migliore della solidarietà concreta quando se ne presenta l’occasione. Era questa la Sua forza!

Ricordiamo tutti la sua serenità d’animo, nella quale si “sentiva la presenza di una fede religiosa, cattolica vera e naturale che l’ha sempre guidata anche in momenti bui.

Mai come in questi giorni ho capito che la sua presenza non ci abbandona se non dimentichiamo, se avremo la capacità di non cadere nelle piccolezze che le erano estranee.

Ricordo l’amarezza quando lasciò il partito, la Democrazia Cristiana e non il credo politico, perché non condivideva le “storture” ed il resto…! Me lo ripeteva al telefono quasi ogni settimana, chiamandomi in Sicilia (anche di notte) dove abito ed intervenivo quando mi chiedeva qualche cosa.
Con orgoglio posso dire senza tema di smentita: la presenza dentro di noi per meglio agire, per fare di più come lei che ci ha sempre voluti tali ed insegnato.
Quando incontreremo qualcuno che non ha il coraggio, la forza o la volontà di continuare nell’onestà politica, raccontiamogli di Lei, la “pasionaria” (come la chiamava il presidente Pertini ), ma anche del cuore di quella donna che era accettata dalla povera gente, da quella gente ligure e soprattutto sestrese che, nel silenzio, esprime la sua gratitudine ed il suo cordoglio.
Ma in quel cuore, ripeto, c’era la forza della fede, l’amore per i familiari, per Carla la nipote prediletta, oggi scomparsa, per Andrea, suo nipote che l’ha assistita sempre negli ultimi tempi, c’era la lealtà con gli amici e le segrete confidenze con il sottoscritto.

Era una donna vera nella sua gigantesca ed umile persona ed è stata esempio, anzi lo è e lo sarà per sempre perché è viva, è nel nostro cuore ed in quello dei suoi amici veri!

Dobbiamo guardare avanti: addio Ines.

 Felice Previte

 

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