“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.” Cit.
Prendendo spunto da questa citazione di Madre Teresa di Calcutta, ripresa dalla Deputazione della Reale Cappella di Santa Venera non si può non riflettere sul significato del dono, come amore e condivisione. La condivisione è donare se stessi per un fine comune e la festa di Santa Venera è considerata appunto condivisione e dono.
A festeggiamenti conclusi, legati alla ricorrenza della Traslazione delle Sacre Reliquie del 14 novembre si evidenzia come, a causa della situazione contingente, che ha limitato ancora una volta dopo lo scorso luglio le processioni esterne, la festa abbia assunto un valore più intimo, profondo e spirituale che ci riporta ai veri valori cristiani. Perciò si auspica che in futuro la festa stessa possa essere sempre più un crescendo di fede e devozione.
Al solenne Pontificale, presieduto da mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale, hanno preso parte sua Eminenza il Cardinale Paolo Romeo, il Vicario Generale don Giovanni Mammino, il Venerabile Capitolo della Basilica Cattedrale, i Capitoli Collegiali delle Basiliche dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di San Sebastiano, i Parroci della Città (concelebranti) e gli alunni del Seminario Vescovile, che hanno prestato il servizio liturgico.
Prima dell’inizio della celebrazione, ha avuto luogo il rito dell’offerta dell’olio che arde durante tutto l’anno nella Cappella della Santa Patrona; rito quest’anno toccato al Comune di Mascali, il cui sindaco, dott. Luigi Messina, ha portato l’ampolla, mentre una medaglia d’argento commemorativa è stata regalata dall’Arcipretura parrocchiale di Mascali e consegnata da un rappresentante, a perenne ricordo della visita delle Sacre Reliquie di Santa Venera nella città della Contea.Hanno presenziato le Autorità civili e militari della Città di Acireale e del Comune di Mascali, la Deputazione della Reale Cappella di Santa Venera, che ha fatto gli onori di casa con il cappellano don Mario Fresta, il Circolo Santa Venera e i rappresentanti degli Antichi Cerei delle Corporazioni artigiane. Hanno partecipato i rappresentanti dei seguenti Ordini Cavallereschi: l’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme, Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e l’associazione de I Federiciani. Ha presenziato anche il dott. Riccardo Tomasello, presidente dei Festeggiamenti di Sant’Agata, Patrona di Catania.Al termine del solenne Pontificale, il cappellano della Reale Cappella don Mario Fresta ha rivolto una preghiera alla Santa Patrona e il Vescovo, mons. Raspanti, ha impartito la solenne benedizione con le Sacre Reliquie alla Città e alla Diocesi.
Il solenne Pontificale è stato seguito anche dalla principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, che ha regalato il collare Costantiniano e una medaglia commemorativa, concessi dal principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro e Capo della Real Casa, a S. Venera Patrona di Acireale e della Diocesi, a suggello di un rapporto significativo con la Reala Cappella di Santa Venera.
L’auspicio da parte della Deputazione, composta dalla presidente prof.ssa Simona Postiglione, dal vicepresidente Salvo Iannuli, dal segretario dott. Andrea Romeo e dal tesoriere Giuseppe Grasso, è quello di poter festeggiare degnamente la Santa Patrona il prossimo luglio, lontani da questo momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia, sulla scia dell’insegnamento di Venera Patrona.
“Santa Venera – ha scritto la deputazione in una nota a conclusione del rito -, attraverso la sua testimonianza di fede a favore dei poveri ci insegna che la Santità ci riguarda, è un dono di Dio per tutti e passa attraverso scelte quotidiane. Il Santo è colui che tende al divino, mantenendo saldi i piedi alla superficie. Il Santo è colui che percorre le strade del mondo spesso in salita e si fa prossimo nel cammino dell’uomo con la sua fragilità, testimoniando la presenza visibile di Dio”.
Che Santa Venera, Vergine e Martire possa essere da esempio per tutti noi e che possa intercedere accogliendo le nostre umili preghiere per la liberazione dal virus che ha modificato le nostre vite.
L. V.