La Maternità è un fattore di regressione per l’Italia. Lo rivela Save The Children con il secondo rapporto “Le equilibriste: la maternità tra ostacoli e visioni di futuro” sulla condizione materna in Italia, diffuso oggi alla vigilia della Festa della Mamma. Il nostro paese si colloca alla 27esima posizione (UE 28), seguito solo dalla Grecia per quanto riguarda l’occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni.
Al primo posto il Trentino-Alto Adige (1°) che anche quest’anno si conferma la regione “mother friendly” per eccellenza, seguita da Valle d’Aosta (2°), Emilia-Romagna (3°), Lombardia (4°) e Piemonte (5°). Emblematico il caso del Veneto, che rispetto allo scorso anno, sale di tre posizioni (dal 9° al 6° posto). È la Sicilia (20°) a registrare la performance peggiore a livello nazionale, preceduta da Calabria (19°), Puglia (18°), Campania (17°) e Basilicata (16°). Per quanto ci siano regioni, come quella siciliana, con un dato complessivo negativo, bisogna comunque sottolineare come altre abbiano invece evidenziato un abbassamento delle performance pur mantenendo delle posizioni medie, come Liguria (11°) e Toscana (8°) che perdono ben 3 posizioni rispetto al 2016 o la Puglia che ne perde due. Seppur ultima la Sicilia mostra segni di miglioramento esclusivamente per quanto riguarda l’area della cura, per la quale occupa una posizione intermedia.
“La condizione delle madri in Italia è ancora critica. Il divario tra Nord e Sud è drammatico e inaccettabile. Ed in ogni caso, anche nelle regioni del Nord, siamo ancora lontani da un modello virtuoso che renda la maternità una risorsa piuttosto che un impedimento. Serve un impegno collettivo delle istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti per permettere alle mamme di vivere la gioia della maternità senza rinunciare alla propria vita professionale e sociale”, ha dichiarato Raffaella Milano direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save The Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti. Il Rapporto “Mamme equilibriste” di Save the Children fa emergere come le madri e in generale le donne abbiano più problemi lavorativi rispetto agli uomini: il 42% delle donne nella fascia 25-49 anni è senza un’occupazione contro il 22% degli uomini.
Il part time, continua il comunicato stampa di Save The Children, costituisce spesso l’unica alternativa per le donne occupate che decidono di mettere al mondo un figlio. Tuttavia ciò presenta alcuni aspetti negativi, infatti, mentre da una parte garantisce la possibilità di prendersi cura dei figli, dall’altra, limita la crescita professionale relegando spesso le donne a ruoli marginali o più bassi rispetto agli uomini.
Save the Children da sempre aiuta le mamme attraverso incontri con professionisti del settore. È questo lo scopo del progetto Fiocchi in ospedale, uno spazio attraverso cui le mamme trovano assistenza in modo tale che i bambini possano trovarsi sin dai primi giorni della loro vita in un luogo protetto ed esemplare. Fiocchi in ospedale è attivo negli ospedali di Torino, Milano, Napoli, Bari e Palermo. Da quest’utlimi dati di Save The Children è quindi evidente come le mamme abbiano bisogno di un costante supporto, che le aiuti ad essere anche donne.
Francesca Laudani
Rosa Laudani
(quest’articolo è stato redatto dagli alunni del Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale impegnati nell’alternanza scuola-lavoro presso “La Voce dell’Jonio”)