La petizione / Chi fermerà la musica? Nel recente concorso: molti docenti non potranno più contare su altro incarico scolastico

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Pubblichiamo il contenuto della petizione lanciata su change.org che riguarda i licei musicali e coreutici statali, che per il DPR sulle classi di concorso emanato qualche giorno fa, rischiano di perdere importanti professionalità e professori che hanno creduto in questo progetto e portato avanti la startup di questa meravigliosa idea con impegno e merito.

I Licei musicali e coreutici statali sono nati nel 2010 e da 37 a tutt’oggi sono più di 120 in tutta Italia: lo scorso anno downloadha debuttato la prima maturità musicale e coreutica per 37 di loro.
Offrono una formazione qualificata a tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso liceale che sia connotato da contenuti di carattere musicale e relativo alla danza sia teorico, sia pratico, anche coinvolgendo gli studenti in numerosi spettacoli con diverse formazioni strumentali e vocali.
In questi ultimi giorni sono uscite norme che regolano l’accesso agli insegnamenti e un nuovo concorso per insegnanti: il risultato che ci si attende è che dal prossimo anno la maggior parte dei docenti delle materie musicali e coreutiche di indirizzo che attualmente insegnano nei licei musicali e coreutici, di ruolo e non di ruolo, perderanno la possibilità di continuare ad insegnare in quanto non potranno partecipare al concorso e molti docenti non potranno più contare su altro incarico scolastico.
Gli insegnanti che hanno contribuito a fondare queste nuove scuole che non esistevano creando sul campo una didattica nuova, saranno sostituiti da colleghi vincitori di concorso, senz’altro bravi e preparati, ma senza esperienza specifica consolidata nei licei musicali e coreutici.
Chiediamo che da parte del Ministero dell’Istruzione e ai sindacati del settore scuola siano intraprese tutte le azione necessarie alla tutela della qualità dell’insegnamento e al riconoscimento della professionalità acquisite, che è anche alla base, nel testo, della riforma Renzi della Buona Scuola.

Ci rivolgiamo quindi a tutti coloro (colleghi, dirigenti scolastici, genitori e cittadini) che vogliano condividere con noi una battaglia per il riconoscimento in ciascuno del valore unico e irripetibile dell’esperienza e della ricerca didattica.

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