Dopo il successo conseguito lo scorso anno che ha indubbiamente rilanciato Taormina nel panorama internazionale dei grandi festival estivi, Taormina Arte continua ad incantare con una stagione estiva ricca di spettacoli, grazie alla direzione artistica di Enrico Castiglione per la sezione “Musica & Danza” e di Simona Celi per la sezione “Teatro”. Dopo il successo lo scorso 22 luglio con l’apertura con un gala del Royal Ballet di Londra all’insegna della danza internazionale. Il Teatro Greco ha offerto un grande spettacolo con l’opera lirica e il nuovo allestimento della Turandot di Giacomo Puccini. Quest’anno a Taormina arriva l’antica Cina ed Enrico Castiglione, regista e scenografo della nuova Turandot, ha lanciato, trionfando, una nuova sfida contro le difficoltà degli spazi del luogo, trasformando il Teatro Antico di Taormina nel Palazzo Imperiale della Città Proibita “al tempo delle favole”.
Maestosa Scenografia per una Turandot in 3D
Il 6 e l’8 Agosto con Taormina Arte tornano gli spettacoli. L’opera pucciniana trasforma il Teatro Antico di Taormina nell’antica Città Proibita di Pechino, grazie alla formula scenografica altamente tecnologica già sperimentata lo scorso anno con grande successo per Aida quando le colonne greco-romane del Teatro Antico si sono magicamente trasformate in quelle di templi e palazzi dell’Antico Egitto. Turandot di Puccini rappresenta l’Opera perfetta. Musicalmente all’avanguardia, drammaturgicamente efficace, nello scontro tra passione e ragione. Da sempre abbaglia registi e scenografi che vogliono rappresentarne a tinte forti e con strutture torreggianti lo sfarzo e la “mostruosità sanguinaria”. Una Turandot monumentale con oltre duecentocinquanta artisti sulla scena, per la versione completata da Franco Alfano sugli abbozzi lasciati dallo stesso Puccini, per la regia e le scene di Enrico Castiglione.
I nuovi costumi creati da Sonia Cammarata, Fabio Mastrangelo sul podio a dirigere l’Orchestra Sinfonica del Teatro Vittorio Emanuele di Messina insieme al Coro Lirico Francesco Cilea. Le coreografie di Rita Colosi ed un cast d’eccezione. Francesca Patanè nel ruolo gelido ed insieme regale della principessa Turandot, Dario Volontè nel temerario principe Calaf. Chiara Taigi nella parte passionale di Liù. Saverio Fiore in Pang. Massimiliano Chiarolla in Pong e Leonardo Galeazzi quale Ping, Francesco Ellero D’Artegna come Timur, Renato Cazzaniga quale Altoum e Antonio Barbagallo nel Mandarino.
Grande atmosfera per il Lago dei Cigni di Cajkovskij
Accanto alla lirica, la danza l’11 e il 12 Agosto al Teatro Antico con un’edizione integrale e prestigiosa del capolavoro della danza classica: Il lago dei cigni. Per Taormina Arte il principe Sigfrid e la principessa Odette trionfano sul perfido mago Rothbar. Lieto fine quindi per la versione originale e integrale dell’opera messa in scena dal Rousse State Ballet. Primo dei tre balletti di Čajkovskij, fu composto tra il 1875 e il 1876. Viene rappresentato in quattro atti e quattro scene o in tre atti e quattro scene (in Russia e Europa occidentale).
Sebbene esistano molte versioni diverse del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza basa l’allestimento, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sul revival di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale, presentato la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo, Russia. Il più celebre balletto di Petr Il’ic Cajkovskij, Il lago dei cigni, ha visto calcare la scena del Teatro Antico all’etoiles della danza russa e bulgara come Vessa Tonova, Trifon Mitev, Vessela Emilova Vassileva, Georgi Rusafov, con la coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipà. Due serate di grande danza classica preludio della programmazione della seconda metà del mese di agosto.
Stupore e magia per “Brachetti and friends”
Pubblico delle grandi occasioni per lo spettacolo di Arturo Brachetti al Teatro Antico di Taormina lo scorso 10 Agosto per lo spettacolo: “Arturo Brachetti and friends”. “Ci sono pochissimi artisti al mondo che si possono definire unici. Ha spiegato il direttore artistico della sezione Teatro di Taormina Arte, Simona Celi, e Arturo Brachetti lo è. La sua arte, la ricercatezza e la raffinatezza delle sue messe in scena e la sbalorditiva capacità di sorprendere il pubblico. Hanno contraddistinto la sua carriera e hanno costruito l’identità dell’artista italiano più richiesto nel mondo.
Lo spettacolo di Taormina segnerà l’ultima tappa prima della tournee americana. Nello spettacolo proposto per TaoArte e in collaborazione con il circuito del Mito. Con lui in scena, artisti internazionali incredibili, che hanno realizzato performances uniche al mondo. I Golden Powers provenienti dal Lido di Parigi e dal Cirque du Soleil e Otto Wessely. Si esibisce al Crazy Horse di Parigi e Las Vegas. E poi Kevin James, con le sue illusioni che sono sempre all’avanguardia nel panorama magico mondiale. Lo spettacolo di Brachetti, inoltre – ha aggiunto Simona Celi – è surreale e poetico, capace di incantare il pubblico con un’arte che non conosce eguali”.
Applausi per il Don Chisciotte di Herlitzka e Arena
Sabato 7 agosto, al Palazzo dei Congressi di Taormina, si è svolto lo spettacolo “Don Chisciotte” di Ruggero Cappuccio, voluto fortemente dal direttore artistico della sezione Teatro di Taormina Arte, Simona Celi. Ottimo il cast con Roberto Herlitzka e Lello Arena per la regia di Nadia Baldi. Nella versione di Ruggero Cappuccio, Don Chisciotte è Michele Cervante, un uomo appassionato di letteratura epica che vive in una profonda solitudine. Emarginato da una società che lo respinge quotidianamente, perde contatto con il mondo reale. L’apparizione di un singolare personaggio che Don Chisciotte trasforma nel suo Salvo Panza innesca il tentativo di riportarlo entro i confini di una ritualità sociale cosiddetta normale.
Il protagonista, posseduto dall’anima immortale dell’Hidalgo de la Mancha, continua, però, ad alterare la relazione tra passato e presente, inseguendo una visione disperata e poetica dell’esistenza. Il fragilissimo eroe cerca un’ipotetica Dulcinea, che nel suo desiderio si configura come definitivo incontro di salvezza e di pace. Il testo si concentra sul conflitto tra modernità efferata e umanità poetica, sulla solitudine, l’illusione, l’alienazione nel lirismo di una realtà che non è più o che non è mai stata. Ma vive fresca nella memoria come ricordo presente. Il capolavoro cervantino messo in scena per TaoArte ha saputo conservare l’assiduo dialogo tra sogno e reale. Tra visioni fantastiche e quotidianità più ordinaria avvalendosi di una espressione dalla plasticità sorprendente. Dai rimandi cosi cesellati da meritare l’attenzione dello studioso oltre allo stupore dello spettatore.
Monica Trovato
Giovanni Rinzivillo