Ad Acireale Margherita Ferrante, professore dell’Università di Catania e Direttore UOC Igiene Ospedaliera presso AOU Policlinico-Vittorio Emanuele, ha approfondito il concetto di “One Health” nell’ambito dell’apprezzato convegno “UNA cura: ambiente e salute in un’ottica One Health”. L’evento, promosso dal Comune nell’ambito del mese dedicato all’ambiente e ideato dalla psichiatra acese Costanza Vecchio, ha offerto spunti di riflessione sull’intreccio tra benessere umano e ambiente, con interventi di esperti in medicina, igiene e educazione ambientale.
In particolare, ha sottolineando come la salute umana, animale e ambientale siano strettamente interconnesse. Evidenziando l’urgenza di adottare un approccio integrato per affrontare le crisi sanitarie globali, come pandemie ed emergenze ambientali, ha più volte ribadito il ruolo fondamentale della prevenzione e della collaborazione tra diversi settori per tutelare il benessere collettivo.
Acireale / Le parole di Margherita Ferrante: ambiente e salute in un’ottica One Health
Durante l’intervento, ha evidenziato il valore di un approccio olistico alla salute, intesa come un equilibrio tra benessere umano, ambientale e sociale. La professoressa ha introdotto il suo intervento con un’immagine rappresentativa dei cambiamenti climatici, sottolineando che si tratta di un fenomeno naturale ma oggi aggravato da attività umane irresponsabili. In particolare, ha segnalato l’incremento di eventi estremi e picchi di temperatura registrati dal 2011 in poi, evidenziando l’urgenza di interventi concreti.
Ha altresì evidenziato i gravi effetti della perdita di biodiversità sugli ecosistemi e sulla salute, denunciando i pochi investimenti pubblici nel settore. Quindi ha sottolineato le criticità emerse con la pandemia da Covid-19, parlato della migrazione di specie e della diffusione di malattie tropicali legate al riscaldamento globale. Successivamente ha ricordato come inquinamento ed esposizione a sostanze chimiche favoriscano lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici.
Acireale / Le parole di Margherita Ferrante: ambiente e salute in un’ottica One Health
Ha affrontato il legame tra ambiente e malattie neurologiche, ribadendo che mente e corpo non sono entità separate. L’epigenetica, ha aggiunto, dimostra che fattori ambientali come alimentazione scorretta, sedentarietà, fumo e alcol hanno effetti diretti sull’organismo. Ha denunciato con preoccupazione abitudini scorrette trasmesse fin dall’infanzia, ribadendo l’importanza di un’educazione sanitaria e ambientale precoce.
Tra gli esempi, ha citato l’esperienza della vendemmia come occasione per educare i bambini su temi alimentari, ambientali e sui limiti del consumo alcolico. Ha spiegato che anche i benefici del resveratrolo, sostanza contenuta nel vino, sono spesso sopravvalutati, poiché per ottenerne effetti reali servirebbero quantità insostenibili e dannose. La professoressa ha concluso sottolineando l’importanza di promuovere stili di vita sani, città verdi, movimento e connessione con la natura. Ha chiarito che il rischio zero non esiste, ma che è necessario capire quale rischio possiamo sostenere per vivere bene. La sfida sarà adattarsi in modo sostenibile, anche attraverso un “rammendo” istituzionale e internazionale.
Il connubio tra dinamica ambientale e per la mobilità nella popolazione
Ha descritto poi l’esperienza del gruppo di lavoro nato all’interno del Centro per la Dinamica Ambientale e per la Mobilità nella Popolazione. L’obiettivo principale del gruppo è creare connessioni tra diverse istituzioni che operano nei settori della salute, dell’ambiente e tra professionisti specializzati in questi ambiti. Il tutto con l’intento di promuovere e divulgare il concetto di *One Health* in una visione planetaria, riconoscendo l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.
Ha ricordato la partecipazione alla COP per dare un contributo istituzionale a livello globale e ha sottolineato come l’approccio One Health non sia una scoperta recente, bensì una consapevolezza che si era persa nel tempo. Ha citato il mito di Esculapio, dio della medicina, le sue figlie Igea e Panacea, e poi Ippocrate, per evidenziare come la medicina del passato avesse già intuito il legame tra salute, alimentazione e ambiente. Tuttavia, nel corso del tempo, l’umanità ha dimenticato questi insegnamenti, contribuendo alla distruzione del pianeta, per poi “riscoprire” l’approccio One Health solo negli anni duemila.
Nel suo intervento ha ricordato la prima conferenza sul tema tenutasi a Catania, toccando argomenti chiave come la resistenza antimicrobica, l’intelligenza artificiale e le città in transizione. Ha sottolineato il potenziale dell’IA, che può essere utile o dannosa a seconda dell’uso che se ne fa. Ha ribadito che il raggiungimento degli obiettivi di One Health richiede scelte sostenibili in sei ambiti chiave indicati dall’OMS, tra cui ambiente, sanità e mobilità. Successivamente, comprendendo l’importanza di una sanità equa ed efficiente, portando queste riflessioni anche alla COP27, dove è stato presentato un documento accolto dall’OMS, cui ha riconosciuto il merito di aver ampliato il concetto di salute, contribuendo ai progressi della sanità pubblica.
Acireale / Le conclusioni di Margherita Ferrante per un’ottica One Health
La relatrice ha condannato la guerra come un disastro per l’ambiente e la salute mentale, sottolineando come essa produca inquinanti, stress psicologico, povertà, diffusione di malattie infettive e migrazioni forzate. In questi contesti mancano cure, antibiotici e ospedali, con gravi conseguenze sulla salute globale. Ha parlato della necessità di azioni concrete, più che di nuovi studi, per affrontare queste sfide. Infine, ha invitato a superare le divisioni e costruire un contesto globale basato sul dialogo, sulla cooperazione e sul rispetto reciproco, come accade tra cellule sane in un corpo umano. Quando una cellula perde l’inibizione da contatto, nasce il cancro: analogamente, il comportamento umano distruttivo rischia di rendere cancerogeno l’intero sistema planetario. Solo un’azione collettiva, fondata sull’integrazione e sul rispetto delle diversità, potrà invertire questa tendenza.
Margherita Ferrante ha concluso parlando di giustizia climatica: i paesi più responsabili dell’inquinamento danneggiano maggiormente i paesi più vulnerabili, creando un divario che compromette l’equilibrio globale. Alla COP28 si è ripreso il tema attraverso il quadro di Sendai, che ha portato a indicazioni concrete per ridurre le vittime dei disastri, i danni economici e rafforzare le strategie di prevenzione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Tali indicazioni guideranno anche la conferenza di Roma. Il messaggio finale è stato un appello alla pianificazione strategica locale e globale: ciò che si fa ad Acireale, a Catania o a Palermo deve inserirsi in un disegno ampio e condiviso, affinché il cambiamento sia davvero possibile.
Giorgia Fichera