La scienza vista da vicino – 4 / L’importanza dell’astronomia nella scienza moderna. Galilei e il suo rivoluzionario “metodo”

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Pubblichiamo il testo dell’intervento fatto dal prof. Angelo Pagano il 21 giugno scorso nella Cattedrale di Acireale, in occasione dell’osservazione del mezzogiorno astronomico sulla meridiana nel giorno del solstizio d’estate. L’intervento verte sul “metodo scientifico” introdotto da Galileo Galilei ed è in linea con i contributi che da qualche tempo il prof. Pagano sta offrendo al nostro giornale.

Galileo Galilei

Il 14 febbraio 1564, ovvero 454 anni fa, nasceva a Pisa Galileo Galilei, il quale introduce il concetto di metodo scientifico grazie a due idee rivoluzionarie:

  • la Natura è rappresentabile “in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche”;
  • la Natura è misurabile con rigore.

Ma le misurazioni non ci farebbero fare un solo passo in avanti nelle nostre conoscenze senza le “sensate” astrazioni che proiettano il mondo empirico in un ambiente razionale in cui le “Sensate esperienze e necessarie dimostrazioni” sono gli ingredienti essenziali del metodo scientifico: la misurazione, la raccolta rigorosa di dati, l’esperimento (il cimento) rappresentano per Galileo le fasi ineludibili del percorso del sapere. La scienza galileiana ha il suo cuore pulsante nelle misurazioni e negli strumenti scientifici, di cui Galileo fu un grande ideatore, costruttore e utilizzatore: telescopio, compasso militare, microscopio, bilancetta idrostatica, ecc. Ma Galileo non sarebbe arrivato al “Metodo” senza la riscoperta della tradizione antica, che in Archimede di Siracusa ebbe l’espressione più alta e compiuta, e la piena coscienza della rivoluzione copernicana.

Copernico pose il sole al centro del cosmo allora conosciuto e semplificò così radicalmente la nostra visione del sistema solare, senza peraltro ancora introdurre la legge universale della gravitazione. Infatti anche se pure Tolomeo riusciva a descrivere i moti apparenti dei pianeti, la sua descrizione era terribilmente complicata. Grazie al modello eliocentrico di Copernico, gli scienziati Keplero e Newton riuscirono a scoprire le leggi fondamentali del sistema solare. Essi gettarono le basi empirico-formali della forza di gravitazione universale, il motore del sistema solare.

Galileo fu un grande sostenitore del modello copernicano e – soprattutto con Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo – argomentò le prove sperimentali in suo favore. Questa posizione gli valse un processo della Santa Inquisizione – divenuto un simbolo del conflitto tra l’autonomia della scienza e i poteri politici e religiosi – e lo costrinse ad un’abiura pubblica delle sue convinzioni. Bisogna riconoscere che malgrado l’Inquisizione, Galileo ebbe modo, anche se privato della libertà, di scrivere e formalizzare il suo sistema del mondo.

Il prof. Pagano (a sin.) durante il suo intervento in Cattedrale, il 21 giugno scorso.

L’opera astronomica di Copernico non solo diede un decisivo impulso per nuove osservazioni astronomiche ma, soprattutto, permise di raggiungere l’unità fondamentale della natura: non più la terra distinta dal cielo, ma cielo e terra accomunati da uno stesso destino. Non più la materia corruttibile quaggiù e l’incorruttibile cielo lassù, ma cielo e terra fatti degli stessi elementi, incorruttibili atomi in perenne movimento nell’immenso spazio astrale.

Con l’affermarsi del metodo scientifico nasce quel processo collettivo e di educazione permanente col quale l’uomo tenta di costruire una sempre più accurata rappresentazione del mondo naturale. Il metodo scientifico ha permesso la costruzione della scienza moderna, dalla fisica alla genetica, dalle neuroscienze all’informatica, permettendo all’umanità di compiere enormi progressi non solo nella comprensione della Natura, ma anche nello sviluppo delle nuove e sorprendenti tecnologie che caratterizzano la nostra epoca. Non posso però sottacere il fatto che l’esorbitante inquinamento del pianeta Terra è anche sostenuto da una tecnologia aggressiva che, sottoposta alle pressioni del sistema economico basato esclusivamente sulla legge del profitto monetario, rischia di ridurre la Terra ad un cimitero ospitale solo per virus e batteri. La scienza moderna, paradossalmente, sembra aver rinunciato (inconsciamente) al suo metodo di critica razionale, rinunciando anche alla sua missione più alta di promotrice di progresso per ogni uomo, cittadino del mondo – bianco, nero, giallo, migrante, ecc. – affinché trovi spazio sufficiente per lo sviluppo della propria persona in tutte le sue espressioni.

Angelo Pagano
(dirigente di ricerca dell’Istituto di Fisica Nucleare di Catania)

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