Mentre il nostro Ciccio De Maria è ancora in Africa, in Italia è stata pubblicata la sua tesi di laurea. La rivista specializzata “Sottotraccia” di Palermo ha pubblicato nel suo ultimo numero (N. 7, luglio/dicembre 2012) un’ampia sintesi del lavoro di approfondimento che Ciccio ha presentato e discusso, circa un anno e mezzo fa, per conseguire la laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università di Catania.
La tesi di Ciccio aveva come argomento la solidarietà e le organizzazioni di volontariato non governative onlus, ed il saggio pubblicato da “Sottotraccia” porta il titolo “Il dono: teoria, prassi e reti internazionali”. Approfondendo il concetto di solidarietà, si fa distinzione nel saggio tra solidarietà “meccanica” (per esempio tra operai e compagni di lavoro), solidarietà “organica” (quella che si ritrova in un contesto sociale) e, naturalmente, solidarietà come fraternità e dono. Citando poi diversi studiosi, viene esaminata la solidarietà nella dimensione economica, che nel momento in cui diventa solidarietà istituzionale contribuisce allo sviluppo sociale. Naturalmente trova posto nel lavoro di Ciccio (e non poteva essere diversamente) anche la trattazione della solidarietà nei confronti degli stranieri, ed è qui che, attraverso le organizzazioni onlus, la solidarietà diventa “dono”. L’“agire sociale” diventa quindi “agire solidale”.
Attraverso una serie di tabelle comparative vengono quindi prese in esame le caratteristiche e le finalità operative delle principali ONG (organizzazioni non governative), che sono tutte raggruppate nei grandi coordinamenti Focsiv, Cipsi, Cocis, Agire, Link 2007 e Cini. Il lavoro si conclude con un interrogativo, posto dalla moderna sociologia, su “dove finisce la solidarietà che spinge l’individuo ad agire gratuitamente donandosi all’altro e dove inizia la solidarietà, intesa nella sua accezione di finalità solidale, propria di quell’agire solidale orientato verso uno scopo secondo determinate modalità di azione.” Un interrogativo al quale il lavoro di Ciccio non “pretendeva di trovare una soluzione”, ma voleva “approfondire e descrivere la solidarietà all’interno delle forme di azione solidale organizzate.”
Il lavoro di Ciccio, organico e circostanziato, è frutto, oltre che degli approfondimenti teorici necessari per la ricerca, della sua esperienza personale, tra cui, in primo piano, l’esperienza di capo scout e il lavoro triennale presso il centro per rifugiati politici di Acireale. E’ da tali esperienze che è anche maturata in lui la voglia e la volontà di conoscere l’Africa da dentro, cosa che sta in atto facendo, con la sua permanenza in Tanzanìa, in cui sta prestando il suo servizio civile internazionale con il Cope.
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